@paceate

Ti devo correggere, il processo di Norimberga è stato una farsa!
I giudici erano perlopiù americani, il processo è stato costituito dai vincitori, e fin qui è più che ovvio.
Il problema di fondo è legato però all'eugenetica, concezione riduzionista per la quale ogni essere vivente, nella sua totalità, "è" il suo codice genetico.
Lavorando sui geni perfezioni la razza umana, la rendi migliore, più forte, più adatta alla conservazione della specie.
Questa concezione si sviluppa in Inghilterra, la terra di Alfie, a partire dalla teoria evoluzionistica di Darwin e trova i suoi massimi esponenti negli Stati Uniti, nel popolo bianco, borghese, anglosassone e Protestante, che si vedeva minacciato da altri popoli per via dell'immigrazione causata dalla prodigiosa industrializzazione americana, fra questi ebrei e italiani, come ben sappiamo.
Vatti a leggere cos'hanno scritto e sperimentato politici e medici americani a riguardo.
E vatti a vedere il discorso sulla superiorità della razza tenuto niente meno che dal mitico presidente Roosevelt, il vincitore di Hitler.
Devi sapere che i medici tedeschi si sono informati presso gli americani per sviluppare le loro competenze, e questo avvenne anche durante il conflitto.
Il nazionalsocialismo altro non è che eugenetica applicata.
Bene, per farla breve, delle centinaia di medici tedeschi coinvolti, solo 100 sono stati processati, e solo 20 di questi condannati, ma non perché applicatori di una teoria satanica e antiumana, l'eugenetica, ma come persone ritenute folli.
Degli 80 medici non condannati molti, in virtù delle loro ricerche, vatti a leggere come venivano svolte, ottennero importanti incarichi nelle università e negli istituti di ricerca, tutto questo col beneplacito degli americani che non condannarono mai l'eugenetica, massima imputata al processo di Norimberga, e non lo fecero perché condannare l'eugenetica voleva dire condannare se stessi, come criminali!
Ma si sa, "la storia la scrivono i vincitori".

Ci vuole una Norimberga dove i giudici facciano riferimento a dei principi non negoziabili, perché le sentenze devono essere giuste, non inique, a vantaggio dei poteri forti contro le persone indifese. Tale processo mediatico finirebbe in flop per via dei giornali, molti dei quali sono finanziati dagli stati (vedi l'Italia) oppure da lobbies o privati. Occorre che gli Stati prendano coscienza non tanto del valore della democrazia, che è solo il risultato di una delega in bianco data a un potere politico, che ha avuto la maggioranza dei consensi. Tale democrazia non coincide con la libertà. Occorre che gli Stati ammettano l'intervento di un organo garante dei diritti dei cittadini con personalità non politicizzate, che si sono distinte nella difesa e dignità della persona sia a livello teorico che pratico. Una commissione internazionale eletta direttamente dai cittadini. La denigrazione mediatica rischierebbe di danneggiare molte persone di buona volontà che verrebbero epurate. L'Onu abbiamo visto interviene su richiesta di singoli stati e visto l'operato del recente passato, mi sembra che abbia una certa visione alterata di certi diritti.