Bergoglio e la "chiesa stravagante" (seconda parte)

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A questo punto, dato che abbiamo realizzato che questi sono i tempi dell'apostasia dei capitoli finali dell'Apocalisse, facciamo parlare Maria Santissima, la Donna vestita di Sole, la Corredentrice, citando le sue parole rivelate a suor Maria D'Agreda che si riferiscono al dodicesimo capitolo dell'Apocalisse.

Precisamente riportiamo alcuni stralci dell'Insegnamento della Regina del cielo rivelato a suor Maria D'Agreda nel capitolo 7 dell'ottavo libro di La Mistica Città di Dio, dice Maria Santissima:

"Dopo la ribellione del serpente e dei suoi ebbero inizio nel cielo i conflitti, che si prolungheranno sino alla fine del mondo, tra il regno della luce e quello delle tenebre, tra Gerusalemme e Babilonia. Sua Maestà si costituì capo dei figli della luce, autore della santità e della grazia, mentre satana si assurse a condottiero dei figli delle tenebre, autore del peccato e della perdizione".

Quindi altro che non esiste il Regno delle tenebre, ossia l'inferno! Ci sono due eserciti che si fronteggiano; l'uno il Cielo con la Verità della fede, l'altro l'Inferno con falsità e menzogna; il campo di battaglia è l'umanità, le prede le anime.

Maria Santissima dice:

"Ciascuno difende il proprio partito e procura di far crescere i suoi seguaci: l'uno invita con la verità della fede, i favori della grazia, la virtù della santità, i sollievi recati nelle tribolazioni e la speranza certa della beatitudine promessa, e inoltre ordina ai suoi angeli di scortare, consolare e proteggere i suoi amici fino a quando non saranno giunti nella sua gloria; l'altro, invece, attira i suoi con falsità, menzogne e tradimenti, e li confonde con turpi ed abominevoli vizi, comportandosi nei loro confronti come un vero tiranno, affliggendoli senza tregua ed opprimendoli senza concedere un attimo di respiro. In questo modo prepara con disumana crudeltà lacrimevoli tormenti, che darà loro sia da sé sia per mezzo dei suoi alleati, finché Dio sarà Dio".

E poi, parlando soprattutto della necessità di schierarsi, dalla parte di Dio, precisa quale sarà la ricompensa a seconda delle opere e le scelte dell'uomo durante il suo viatico:

"Oh, quale dolore! Malgrado questa realtà sia così infallibile e nota, la ricompensa tanto diversa e il premio dell'uno infinitamente distante da quello dell'altro, pochi sono i soldati alla sequela di Gesù, loro legittimo re, capo e modello, mentre sono molti coloro che aderiscono alla fazione di Lucifero, senza che egli abbia dato loro la vita, gli alimenti o qualche rimunerazione, e senza che se lo sia meritato o li abbia obbligati, come, invece, ha fatto e fa il nostro Salvatore. Enorme è l'ingratitudine, stolta l'infedeltà ed infelice la cecità degli uomini! Pur essendo stata consegnata ad essi la libera volontà di andar dietro al Maestro e di potergli essere riconoscenti, si sono associati al maligno, servendolo gratuitamente, aprendogli il cuore e spalancandogli l'ingresso nella casa del Signore, affinché la profani e la distrugga, e trascini alla dannazione gran parte del mondo".

Maria Santissima si riferisce al capitolo dodicesimo dell'Apocalisse affermando che Lei vince le sue battaglie, trionfando gloriosamente sui demoni:

"Io, semplice creatura, dopo il mio Unigenito fui guida e maestra di queste battaglie: i diavoli, pieni di orgoglio per il dominio dato loro dal genere umano fin dal peccato originale, furono annientati non solo da lui nella vita e nella morte, ma anche da me in nome suo. Con queste vittorie si fondò la comunità ecclesiale in uno stato di eccelsa perfezione, in cui avrebbe perseverato se la negligenza dei discendenti di Adamo non avesse somministrato al demonio, rimasto debilitato e fragile, una nuova energia, con la quale ancora oggi sconvolge e manda in rovina l'intero universo".

Come non rattristarsi applicando ciò ai tempi che accadono, in cui troppe nuove energie sono donate stoltamente a Satana, eppure ecco che arrivano parole di speranza, Maria Santissima dice:

"Ciononostante il mio diletto non abbandona la comunità ecclesiale, acquistata con il suo sacrificio, e neppure io, che continuamente la guardo come madre e protettrice: vogliamo che fioriscano in essa altre anime pronte a difendere la gloria del sommo sovrano e a guerreggiare contro l'inferno per scompigliare ed abbattere i suoi abitanti".

Ecco che siamo chiamati a guerreggiare al suo fianco contro l'inferno per difendere con Lei, la Corredentrice, la gloria del nostro Re, Gesù Cristo.
La nostra missione è schierarci nella" Vera Comunione dei Santi", quella che ha scelto per amore Dio. Poi la Santissima Madre rivolge a suor Maria D'Agreda alcune raccomandazioni che possiamo e dobbiamo fare nostre:

"Quindi, bramo che tu ti disponga a ciò con l'aiuto divino, che non ti meravigli della forza dell'avversario né ti avvilisca per la tua miseria e povertà. Sai già come la sua rabbia contro di me sia stata più grande di quella nutrita contro qualsiasi altra persona, o meglio contro tutte insieme, ma ugualmente lo sgominai con la potenza superna; allo stesso modo, dunque, tu potrai fargli fronte. Impegnati a sconfiggerlo per quanto ti spetta, e così l'Altissimo ti preparerà per le lotte future. Sappi che la Chiesa cattolica non sarebbe arrivata alle angustie del tempo presente, se molti dei suoi figli nutriti e cresciuti nel proprio seno si fossero preoccupati di sostenere la causa dell'Eterno".

(Francesco Miridia, lettore e collaboratore)