Francesco I
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Vescovo Schneider. La penetrazione dei modernisti nella Chiesa ha raggiunto il suo picco nel Concilio Vaticano Secondo

In occasione della Conferenza sull'identità cattolica, Michael Matt di Remnant Newspaper intervista il vescovo Athanasius Schneider (www.youtube.com/watch, 2 novembre) che ha spaziato su vari temi: dal Sinodo dell'Amazzonia alla massoneria nella Chiesa. Acquista rilievo per il riferimento esplicito al Concilio Vaticano II, al sedevacantismo e alla necessità di rimanere fedeli alla Chiesa nonostante la Rivoluzione da parte delle gerarchie più alte.
Mons. Schneider nomina la massoneria definendola come "anticlericale" e "nemica della Chiesa di Cristo", sottolineando che essa non si pone contro la religione in generale, ma contro l'unicità e l'esclusività di Gesù Cristo, della Sua Chiesa e della Sua Divina Rivelazione.
Afferma che i modernisti del XX secolo hanno seguito un pensiero simile a quello dei massoni, senza necessariamente esserlo e la loro penetrazione nella Chiesa ha raggiunto il suo apice nel Concilio Vaticano II usato per promuovere il pensiero naturalista, antropocentrico, relativista. Dopo il Concilio, i modernisti, anche veri massoni, hanno ottenuto incarichi ai vertici nella Chiesa.

Schneider aggiunge che col papa attuale, "vere eresie" e "rinnegatori della verità Cattolica non solo vengono promossi ad incarichi nelle alte gerarchie nella Chiesa", ma sono perfino "ricompensati per il loro tradimento di Cristo".
Dopo la critica esplicita del Sinodo amazzonico Schneider spiega perché in questa ora, la più buia della Chiesa Madre, la scelta non è quella di abbandonarla, ma tutti gli uomini e le donne della cristianità sono chiamati a difendere la Sposa di Cristo.

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Già nell'ottobre del 2010 - in occasione del Convegno organizzato dai Francescani dell'Immacolata[1]: Concilio Ecumenico Vaticano II. Un Concilio pastorale. Analisi storico-folosofico-teologica per un'eremeneutica del Vaticano II alla luce della Tradizione della Chiesa [qui] -, Mons. Athanasius Schneider, ha presentato una relazione nella quale dopo un lungo e articolato excursus di taglio teologico pastorale sulle "luci del Concilio" - che si collocano in quel livello, citato da Mons. Gherardini, nel quale l'Assise riprende verità già definite - afferma che la 'rottura' si manifesta nella svolta antropocentrica e nel campo Liturgico ed è individuabile nel chiasso ermeneutico delle applicazioni contrastanti e nei gruppi eterodossi.
In conclusione, egli ha invocato un "sillabo" con valore dottrinale, con completamenti e correzioni autorevoli in campo liturgico e pastorale. Ma, prima di questo, tutta la sua trattazione è una sintesi mirabile e magistrale della missione e della realtà della Chiesa, operata riprendendo e tracciando il filo conduttore fornito dai testi selezionati del Concilio stesso e dei pronunciamenti dei Papi, seguendone il filo aureo attraverso citazioni puntuali e rivelative; il che non toglie valore alla invocazione conclusiva, evidentemente mossa dagli effetti, ormai sotto gli occhi di tutti, delle applicazioni sconsiderate che hanno vanificato quel vero spirito che animava i papi del Concilio e certamente la pars maior et sanior dei Padri Conciliari[2].
Qui il testo integrale della relazione dal titolo: Proposte per una corretta lettura del Concilio Vaticano II. Il primato del culto di Dio come fondamento di ogni vera teologia pastorale. (Maria Guarini)
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1. Doveva essere il primo di una lunga serie, con la partecipazione di relatori del calibro di quelli del Convegno iniziale al quale ho partecipato con grande entusiasmo e aspettative. Non esito a ritenere che sia stata una delle ragioni del brutale stroncamento dell'Ordine [qui], insieme agli approfonditi studi sulla Massoneria ed alla fedeltà al Rito antico, nonostante il biritualismo.

2. Applicazioni rese possibili dalla ambiguità e dagli elementi di vera e propria rottura inseriti sotto il pretesto dell'aggiornamento nei testi dei vari Documenti conciliari, promossi da una minoranza combattiva, composta dai fautori della Nouvelle Théologie (tra i quali Ratzinger) che di fatto ne furono gli applicatori. Una mia sintesi qui: Permanere nella verità di Cristo. Spero di avere l'opportunità di aggiornarla con le drammatiche ingravescenti rivoluzioni dell'ultimissimo periodo.
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