MORALE IMMANENTISTA E METAFISICA,PECCATO E CASTIGO DI DIO

…morale immanentista e morale metafisica…

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...Mentre il male morale è solo permesso, ma mai può essere voluto da Dio, il male fisico non solo è permesso, ma in molti casi può anche essere voluto da Dio...

Dio castiga quando ancora c’è una speranza, ma quando non ci sono più speranze, Dio non castiga più.

San Tommaso d’Aquino afferma: «Dio, volendo sopra ad ogni cosa la sua bontа, rigetta il male morale che è ad essa direttamente contrario. Ma, relativamente agli altri mali, volendo tutto in ordine alla sua natura che è somma bontа, può anche volere il male di pena in ordine alla giustizia e il male naturale in ordine alla provvidenza».

Il male fisico può essere una purificazione. Basta leggere la vita dei santi. Non c’è n’è uno che non sia diventato tale senza percorrere la via della Croce…La convinzione secondo cui non è ammissibile che Dio possa castigare è facilmente confutabile e manifesta una palese contraddizione. Viene da chiedersi: perchè Dio non potrebbe castigare gli uomini, se poi è arrivato, per i peccati degli uomini, a “castigare” perfino Suo Figlio, l’Innocente per eccellenza?…

…Di citazioni del Magistero che parlano della possibilitа che Dio castighi ce ne sono tantissime. Ci limitiamo a citare papi cosiddetti “postconciliari” per essere al di sopra di ogni sospetto. Giovanni XXIII in un radiomessaggio del 28 dicembre del 1958 dice: «(…) l’uomo, che semina la colpa, raccoglie il castigo. Il castigo di Dio и la risposta di Lui ai peccati degli uomini»; perciò «Egli (Gesщ) vi dice di fuggire il peccato, causa principale dei grandi castighi». Paolo VI, in un’omelia del 13 marzo 1966, afferma: «Come siamo meschini, come siamo davvero colpevoli al punto da meritare i castighi del Signore!» Giovanni Paolo II in un’omelia del 22 febbraio 1987 spiega che Dio «(…) esige sì soddisfazione, e tuttavia è anche clemente, e non ci punisce tanto quanto meriteremmo». E ancora Giovanni Paolo II in una udienza generale del 13 agosto 2003: «Dio ricorre al castigo come mezzo per richiamare sulla retta via i peccatori sordi ad altri richiami»…

…Concludiamo richiamandoci alla logica. Negare che Dio possa castigare per salvaguardare la “bontа” di Dio и un’assurditа. И un’assurditа, perchй и proprio il contrario. Un Dio che non castiga non spiega la sua permissione della sofferenza. Per cui a riguardo si dovrebbe ipotizzare o che Dio sia impotente dinanzi alle catastrofi e alla morte (convinzione, questa, di teologie gnostiche che parlano della “debolezza” di Dio) oppure che, pur potendo intervenire, sia indifferente dinanzi a ciт che accade. Come potete ben capire, sarebbe blasfemo convincersi tanto della prima quanto della seconda ipotesi.


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…Perché questi sono i 4 peccati che dio condanna…
Mario Sedevacantista Colucci condivide questo