Il Papa: “L’amore è lo stile di Dio e del credente” “L’amore è lo “stile” di Dio e dell’uomo credente, è il comportamento di chi, rispondendo all’amore di Dio, imposta la propria vita come dono …Altro
Il Papa: “L’amore è lo stile di Dio e del credente”
“L’amore è lo “stile” di Dio e dell’uomo credente, è il comportamento di chi, rispondendo all’amore di Dio, imposta la propria vita come dono di sé a Dio e al prossimo”. Lo ha detto il Papa questa mattina prima della preghiera dell’Angelus, commentando l’”inno alla carità” di san Paolo, nella Prima Lettera ai Corinzi. L’apostolo “mostra la via della perfezione” ha spiegato Benedetto XVI, che consiste nella carità, agape, cioè nell’amore autentico.
Benedetto XVI : "Alla fine, quando ci incontreremo faccia a faccia con Dio, tutti gli altri doni verranno meno; l’unico che rimarrà in eterno sarà la carità, perché Dio è amore e noi saremo simili a Lui, in comunione perfetta con Lui."
Per ora, ha aggiunto il Papa, “mentre siamo in questo mondo, la carità è il distintivo del cristiano. E’ la sintesi di tutta la sua vita: di ciò che crede e di ciò che fa”. Citando la sua prima enciclica, dedicata proprio all’amore, “Deus caritas est”, Benedetto XVI ha ricordato ancora che “l’amore è l’essenza di Dio stesso, è il senso della creazione e della storia, è la luce che dà bontà e bellezza all’esistenza di ogni uomo”, e che Cristo è l’Amore incarnato. Come i santi sono un “inno alla carità” ha concluso, citando san Giovanni Bosco, il fondatore dei salesiani e patrono dei giovani, che la Chiesa ricorda oggi, invocando la sua intercessione per il ministero dei presbiteri e la vocazione sacerdotale dei giovani.
Al termine della preghiera, insieme a due ragazzi dell’Azione cattolica ragazzi di Roma, il Papa ha liberato due colombe come segno di pace e speranza per il mondo.
“L’amore è lo “stile” di Dio e dell’uomo credente, è il comportamento di chi, rispondendo all’amore di Dio, imposta la propria vita come dono di sé a Dio e al prossimo”. Lo ha detto il Papa questa mattina prima della preghiera dell’Angelus, commentando l’”inno alla carità” di san Paolo, nella Prima Lettera ai Corinzi. L’apostolo “mostra la via della perfezione” ha spiegato Benedetto XVI, che consiste nella carità, agape, cioè nell’amore autentico.
Benedetto XVI : "Alla fine, quando ci incontreremo faccia a faccia con Dio, tutti gli altri doni verranno meno; l’unico che rimarrà in eterno sarà la carità, perché Dio è amore e noi saremo simili a Lui, in comunione perfetta con Lui."
Per ora, ha aggiunto il Papa, “mentre siamo in questo mondo, la carità è il distintivo del cristiano. E’ la sintesi di tutta la sua vita: di ciò che crede e di ciò che fa”. Citando la sua prima enciclica, dedicata proprio all’amore, “Deus caritas est”, Benedetto XVI ha ricordato ancora che “l’amore è l’essenza di Dio stesso, è il senso della creazione e della storia, è la luce che dà bontà e bellezza all’esistenza di ogni uomo”, e che Cristo è l’Amore incarnato. Come i santi sono un “inno alla carità” ha concluso, citando san Giovanni Bosco, il fondatore dei salesiani e patrono dei giovani, che la Chiesa ricorda oggi, invocando la sua intercessione per il ministero dei presbiteri e la vocazione sacerdotale dei giovani.
Al termine della preghiera, insieme a due ragazzi dell’Azione cattolica ragazzi di Roma, il Papa ha liberato due colombe come segno di pace e speranza per il mondo.