Agostino X
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NO AD UNA NUOVA PANDEMIA, PREGHIAMO SAN GIUSEPPE

Aviaria, l’allarme dell’Oms: “Prepariamoci, potrebbe portare a una nuova pandemia”. Cosa sappiamo del virus H5N1

L'epidemiologo dell'Organizzazione mondiale della sanità, Richard Peabody: «La Comunità globale deve prepararsi». Remuzzi dell’Irccs: «È in circolazione da 25 anni»

La comunità globale deve prepararsi al fatto che l'influenza aviaria, potrebbe portare a una nuova pandemia. Lo ha detto l'epidemiologo dell'Organizzazione mondiale della sanità, Richard Peabody in un'intervista al quotidiano spagnolo El Pais. «Temiamo che il virus acquisisca la capacità di diffondersi da persona a persona, e in maniera sostenuta, e possa provocare una nuova pandemia - ha spiegato - dobbiamo prepararci. La comunità scientifica sta studiando la sequenza genetica di questi virus al fine di monitorarli e sviluppare anche vaccini che saranno disponibili se necessario».
Dopo i due casi umani di influenza aviaria in Cambogia, una bambina di 11 anni stroncata dal virus e il suo papà risultato positivo, c'è chi si chiede, dunque: H5N1 potrebbe essere la prossima pandemia? Oltretutto anche l’Oms ha lanciato un allarme.

Giuseppe Remuzzi, direttore dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs, che spiega cosa sappiamo del virus e cosa possiamo prevedere: «Adesso il rischio per l'uomo sembra essere basso. Ma in linea di principio potrebbe essere. Nel senso che questi virus possono mutare» e acquisire la capacità di «infettare l'uomo più facilmente di come non stia succedendo per ora». E in un caso simile, «con queste caratteristiche, si potrebbe anche diffondere da persona a persona». Se sulla carta non si può escludere che l'aviaria diventi una minaccia più concreta per l'uomo, «d'altra parte va ricordato - osserva Remuzzi - che il virus è in circolazione da 25 anni e non è così facile» che ci sia una svolta di questo tipo, «anche se» in questo periodo «sono stati rilevati diversi casi nei mammiferi» e anche se «possono esserci delle mutazioni che in questo momento non riusciamo a prevedere». A proposito di svolte impreviste, lo scienziato italiano ricorda «quello che è successo nel 2009».

Il virus A/H1N1, che quell'anno divenne pandemico, di fatto era frutto di un riassortimento genico, un sottotipo di virus di influenza umana che era il risultato di una combinazione di due virus dell'influenza suina che contenevano geni di origine aviaria e umana. "Questi scambi di geni sono dei fenomeni che occorrono e che capitano a caso. E' difficile dunque dire se questo potrà causare la prossima pandemia». E la minaccia potrebbe venire «anche da un altro virus», puntualizza. Per l'aviaria, «la possibilità che passi all'uomo c'è già e si è già vista. Ma la persona deve venire in contatto molto ravvicinato con un volatile infetto, vivo o morto, o con delle superfici contaminate da" liquidi o materiale biologico di animali infetti». E infatti, fa notare Remuzzi, «nei Paesi dove ci sono più facilmente questi passaggi dell'animale all'uomo le persone vivono con i polli in casa o comunque a stretto contatto con pollame».

FONTE:

Aviaria, l’allarme dell’Oms: “Prepariamoci, potrebbe portare a una nuova pandemia”. Cosa sappiamo del virus H5N1/