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Ucraina: diocesi autocefala diventa greco-Cattolica

L'arcivescovo Ihor Isichenko, diocesi di Kharkiv-Poltava (Ucraina Settentrionale), della Chiesa Ortodossa Autocefala Ucraina (COAU), si è unito alla Chiesa greco-Cattolica, scrive PillarCatholic.com (6 settembre).

Non è chiaro quante parrocchie abbia Isichenko e quante lo abbiano seguito. La COAU è sempre stata piccolissima in Ucraina Orientale.

Già nel 2015, Isichenko aveva ribadito che le divisioni tra fazioni di Ortodossi erano divenute troppo profonde per ritrovare l'unità, e aveva cominciato a cercare comunione con "le Chiese della Roma vecchia e nuova" [anche se Cristo non ha fondato delle "chiese", ma una Chiesa].

La situazione del rito bizantino in Ucraina è complicata. Ai tempi dei sovietici, tutte le parrocchie ufficiali appartenevano al patriarcato di Mosca. Negli anni Novanta, i greco-Cattolici sono stati fondati di nuovo e ci sono state due divisioni minori dal Patriarcato di Mosca: il gruppo Fileret (Chiesa Ortodossa Ucraina) e la Chiesa Autocefala, entrambe considerate scomunicate da tutti gli altri Ortodossi nel mondo.

Le due chiese si sono unite nel dicembre 2018 per formare la "Chiesa Ortodossa di Ucraina" e sono state subito riconosciute da Bartolomeo di Costantinopoli cotto pressione dalla CIA.

Isichenko ha criticato, come problema principale, la tendenza della chiesa Ortodossa di sottomettersi alla Stato.

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