Rabbino: non è compito nostro bruciare chiese "per ora"
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Aviner risponde alle domande inviategli via SMS. Il 16 aprile gli è stato chiesto se un ebreo dovrebbe sentirsi dispiaciuto per l'incendio o gioire, in quanto una Cattedrale è "idolatra e quindi va bruciata".
I rabbini principali, tra questi Maimonides (+1204), considerano le chiese un "luogo di idolatria" che andrebbe distrutto.
Aviner fa riferimento al rabbino Joel Teitelbaum (+1979), che ha discusso contro l'immigrazione in Israele con il precetto di dover bruciare le chiese, in quanto non facendolo gli ebrei in Israele peccherebbero.
Ma Aviner sottolinea che il rabbino Menachem Kasher (+1983) ha respinto Teitelbaum, “dato che se bruciamo, dovremo ricostruire, e ricostruire una chiesa è un peccato più grande che lasciarla stare."
Aviner riceve uno stipendio pubblico come rabbino del principale insediamento illegale di Beit El nella zona West Bank.
Diverse chiese sono state bruciate in Israele negli anni scorsi, ma la polizia non ha mai fatto sforzi per catturare i responsabili.
Quattro anni fa, il razzista israeliano Benzi Gopstein ha incoraggiato la distruzione delle chiese bruciandole; è poi stato accusato di incitamento alla violenza, ma bruciare chiese non è stata una delle accuse.
Foto: Shlomo Aviner, © Ariel Horowitz, CC BY-SA, #newsFyfxdakobf