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LITURGIA DELLA DOMENICA XXXI Domenica del Tempo Ordinario - Anno A

La Parola di Dio ci offre oggi l’esempio luminoso di Paolo e dei suoi compagni nell’apostolato, così affezionati ai fedeli che avrebbero desiderato dare loro non solo il vangelo di Dio, ma la loro stessa vita. Allo stesso tempo ci mette in guardia contro i ministri infedeli, sia quelli che allontanandosi dalla retta via sono di scandalo per molti, sia quelli che dicono e non fanno. Ci viene così ricordato quanto abbiamo bisogno di ministri santi. Questa santità, però, non dipende solo da loro, ma da noi tutti: «Non chiamate nessuno “padre” sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo», ci dice Gesù oggi. Si tratta di trovare il modo giusto di rapportarci con i nostri pastori. Di riconoscerli come nostri fratelli, guardandoci bene dal metterli su un piedestallo che li farà cadere; in una parola, di amarli, riconoscendo il dono stupendo che Dio ha deposto per noi nella loro umanità, benché povera come la nostra. E cosa, più di tutto, convertirà i pastori? La testimonianza di santità dei fedeli.
fr. Antoine-Emmanuel, Frat. Monast. di Gerusalemme, Firenze

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