Germania: Il Gipsbruchweiher si tinge di... lilla

La valle tedesca, vicino a Füssen, offre uno spettacolo naturale legato a tre fattori: l'alta concentrazione di zolfo nell'acqua, la scarsa presenza di ossigeno e l'intensità della luce – Nulla di paragonabile con i «nostri» cianobatteri

La valle di Faulenbach, vicino a Füssen (città della Baviera, in Germania), offre in questi giorni uno spettacolo naturale particolare: le acque non sono blu intenso o turchese, ma brillano di intense sfumature di viola. Che cosa è successo?

Il colore viola è dovuto ai batteri presenti nei laghi, che ora iniziano a fiorire. Quest'anno il Gipsbruchweiher – diventato lilla l'ultima volta quattro anni fa – è particolarmente luminoso. I batteri hanno infatti bisogno di determinate condizioni per fiorire: l'alta concentrazione di zolfo nell'acqua, la scarsa presenza di ossigeno e l'intensità della luce.

Il Gipsbruchweiher si trova nella «Faulenbacher Tal», vicino a Füssen. Il nome della valle risale alle antiche sorgenti di zolfo che vi si trovavano e all'odore di zolfo che vi regnava e che il torrente Faulenbach portava con sé, spiega a Br24 Stefan Fredlmeier, direttore del Turismo a Füssen. Il fatto che i numerosi stagni e laghi della valle di Faulenbach siano ancora collegati tra loro nel sottosuolo, fa sì che il colore viola dell'acqua sia ben visibile in diverse parti della valle.

Secondo Karl Schindele, responsabile dell'ufficio di gestione delle acque di Kempten, i batteri viola che stanno fiorendo sono innocui.

Non c'è alcun rischio per la salute dell'uomo o degli animali. A differenza dei cianobatteri – le cui masse giallognole galleggianti la scorsa estate avevano invaso praticamente la maggior parte del Ceresio –, i batteri viola non producono tossine. Anche se l'acqua ha un forte odore di zolfo.

Lo spettacolo naturale non ha lunga durata. Secondo Fredlmeier, la colorazione si sta già attenuando e potrebbe scomparire completamente con le prossime piogge.

Quando il Ceresio «indossa» il turchese

Il Lago di Lugano non si tinge solo di verde, però. A inizio giugno 2020 il Ceresio sembrava voler «sponsorizzare» l'invito dei responsabili del turismo a passare le vacanze estive in Svizzera (a causa della pandemia). Aveva infatti «indossato» il turchese. Le alghe, quando crescono in maniera importante, alterano il PH che aumenta e, per una serie di reazioni a catena, si percepiva la calcite, che è bianca. Il bianco della calcite, combinato con il verde delle alghe, aveva dato origine al colore turchese. Alghe innocue e microscopiche, in quel caso, che non si trovano in superficie. E che erano sintomo di eccesso di fosforo.

Anche il compianto allora sindaco di Lugano, Marco Borradori, aveva condiviso sui social uno scatto accompagnato dalla didascalia «A Lugano manca il mare?».


Limmat e Aare «colorati» di verde

Tutto un altro discorso è quanto avvenuto, nel 2019, a Zurigo. Gli attivisti di Extinction Rebellion hanno colorato il fiume Limmat di verde, utilizzando fluoresceina sodica, o uranina – una sostanza utilizzata in chimica come indicatore «la cui tossicità è paragonabile a quella del sale da cucina» – per «rendere attenti sul rischio di collasso dell’ecosistema e sulla possibile estinzione della specie umana».

Il Gipsbruchweiher si tinge di... lilla