Cel Paes de Lira
64,2 mil
07:58
eutanásia de recém nascido na Holanda = aborto post parto. Há na Holanda um projeto de lei para ser votado a qualquer momento que prevê o que eufemisticamente estão chamando de eutanásia de recém …Mais
eutanásia de recém nascido na Holanda = aborto post parto.
Há na Holanda um projeto de lei para ser votado a qualquer momento que prevê o que eufemisticamente estão chamando de eutanásia de recém nascido. Se uma criança passar pelos exames pré-natais mas nascer com uma doença como a síndrome de down, por exemplo, de acordo com o projeto de lei a criança poderá ser eutanasiada.
Cel Paes de Lira mostra como é o mesmo que aborto post parto, é o mesmo que eugenia, infanticídio.
via et veritas
NIÑO DOWN QUERIENDO SALVAR A JESÚS EN UNA REPRESENTACIÓN infovaticana.com/…/nino-queriendo-…
Fausto
il programma di HITLER per eliminare i bambini malati era molto simile:
Per l’uccisione dei bambini il Comitato del Reich creò reparti di eutanasia infantile presso i grossi ospedali statali, i cosiddetti “reparti per l’assistenza esperta dei bambini”. Il Ministero chiese che il sistema assistenziale coprisse i costi dei ricoveri assicurando che sarebbe stato denaro ben speso perché i risparmi …Mais
il programma di HITLER per eliminare i bambini malati era molto simile:
Per l’uccisione dei bambini il Comitato del Reich creò reparti di eutanasia infantile presso i grossi ospedali statali, i cosiddetti “reparti per l’assistenza esperta dei bambini”. Il Ministero chiese che il sistema assistenziale coprisse i costi dei ricoveri assicurando che sarebbe stato denaro ben speso perché i risparmi futuri avrebbero abbondantemente compensato il costo iniziale.

II) Il percorso

L’iter aveva inizio con la compilazione del modulo da parte di un medico o dell’ostetrica, modulo che veniva trasmesso alle autorità sanitarie locali e da queste al Comitato del Reich, attraverso la casella postale. Qui gli esperti prendevano la decisione: un semplice segno + indicava l’inclusione nel programma dell’eutanasia e quindi la morte, un segno - l’esclusione e quindi la salvezza.

Seguiva il trasferimento nel reparto di eutanasia dove, dopo un breve periodo di osservazione, il medico redigeva la diagnosi, quasi sempre sfavorevole (anche se spesso in contraddizione con quella del medico di famiglia che conosceva molto meglio il bambino). D’altra parte, i medici del reparto di eutanasia erano nella maggioranza senza specializzazione e inoltre erano giovani e desiderosi di far carriera e il Comitato del Reich ricompensava con un premio in denaro il personale medico dei reparti di eutanasia infantile più “produttivi”.

In base a queste diagnosi sfavorevoli i periti del Comitato davano l’ordine effettivo di sopprimere il bambino. Le invalidità che determinavano l’inclusione nel programma di eutanasia erano quelle che si riteneva avrebbero impedito al bambino di diventare un adulto autonomo nonostante, anche a quell’epoca, molti medici sostenessero che è impossibile giungere ad una prognosi definitiva circa le possibilità future basandosi sulla diagnosi dei primi anni di vita.

Le eutanasie svolsero anche la macabra funzione di laboratorio per il “progresso della scienza”. Numerosi istituti scientifici trassero profitto dalle uccisioni; infatti gruppi selezionati di piccoli disabili furono sottoposti a studi medici prima e dopo l’uccisione. Nelle autopsie vennero asportati gli organi, specie il cervello, per supposti scopi scientifici.

III) Le pressioni sui genitori.

Il trasferimento dei bambini nei reparti di eutanasia non incontrava alcun ostacolo se i piccoli erano istituzionalizzati, ma la maggior parte dei neonati e dei piccolissimi sotto i tre anni erano in famiglia, oppure ricoverati in piccoli ospedali. Perciò bisognava convincere i genitori, compito che fu affidato, di solito, agli ufficiali sanitari locali.

Generalmente i genitori non si opponevano perché le autorità li ingannavano dicendo che, in quei reparti, i loro figli avrebbero potuto avere le cure necessarie. Alcuni genitori però si opposero, perché insospettiti.

Così, il 20 settembre 1941 il Ministero emanò una circolare indirizzata alle amministrazioni degli Stati federali e agli uffici sanitari pubblici in cui spiegava che l’istituzionalizzazione dei bambini disabili avrebbe liberato la famiglia in modo da consentire ai genitori di prendersi meglio cura dei fratelli sani. Inoltre, si accusavano familiari e medici di famiglia di non saper valutare la gravità delle minorazioni, in particolare nel caso dei bambini “mongoloidi”, la cui disposizione alla musica veniva erroneamente interpretata come motivo di ottimismo. Questa specificazione per i bimbi down era dovuta al fatto che inizialmente fu uno dei periti che formavano il Comitato del Reich ad opporsi alla loro inclusione nel programma di eutanasia sostenendo che “i mongoloidi possiedono un gusto particolare per la musica e un amore alla vita”. Inoltre la circolare indicava anche la possibilità di ricorrere alla forza in caso di persistente rifiuto da parte dei genitori alla consegna dei figli. Infine, subdolamente, la circolare evidenziava che il rifiuto ad istituzionalizzare il figlio disabile sarebbe stato dannoso per i figli sani e per l’intera famiglia. Pertanto le autorità sanitarie “avrebbero potuto indagare per stabilire se tale rifiuto costituisse una violazione al diritto di custodia”. A questa palese minaccia di togliere loro il diritto di custodia, solitamente i genitori cedevano.

Sulle madri sole, perché il marito era in guerra, la pressione fu più forte. Il Comitato del Reich ricorse agli uffici locali del lavoro per assegnare quelle che si rifiutavano di separarsi dal figlio alla manodopera temporanea (ovviamente questa misura coercitiva era efficace solo con madri appartenenti alla classe lavoratrice).

Tattiche analoghe furono impiegate anche contro i genitori che tentavano di riprendersi i loro figli dai reparti di eutanasia. Nonostante petizioni, denunce e il ricorso a sotterfugi di ogni genere, solo pochissimi riuscirono a riavere i propri figli.

IV) I metodi di uccisione.

La scelta dei metodi di uccisione veniva lasciata ai medici dei reparti infantili di eutanasia. Uno era la morte per inedia. “Queste creature sono solo un onere per il nostro corpo sanitario nazionale. Noi non uccidiamo con veleno o con metodi che permetterebbero alla stampa straniera di allestire una campagna diffamatoria. Il nostro metodo è molto più semplice e naturale”.

Questa fu la cinica dichiarazione del direttore di uno dei reparti di eutanasia il quale, in seguito, si difese in tribunale precisando che ai bambini non era stato tolto il cibo all’improvviso, ma erano state ridotte lentamente le razioni.

Questo non fu però il metodo più generalizzato.

Il preferito fu l’uso di farmaci quali la morfina, il luminal, il veronal e il bromuro; farmaci usati regolarmente in queste strutture, che divenivano letali solo quando si aumentava la dose. Si evitava così, molto prudentemente, il ricorso a veleni estranei. Non solo: l’overdose di barbiturici non provocava la morte immediata, ma dava delle complicazioni mediche, in particolare la polmonite, che in pochi giorni provocava il decesso. A quel punto i medici constatavano la “morte naturale”.

L’uccisione dei bambini fu il primo atto del programma di sterminio dei disabili per eutanasia.

Quando, nell’agosto del 1941, Hitler, su pressione dell’opinione pubblica e delle Chiese cattolica e protestante, ordinò l’interruzione della prima fase dell’eutanasia degli adulti disabili, i bambini non rientrarono in quest’ordine e le uccisioni infantili continuarono fino alla fine della guerra estendendosi dai primi tre anni di vita fino all’adolescenza. Inoltre, si estese il ventaglio delle disabilità comprendendo anche invalidità lievi, problemi comportamentali e difficoltà di apprendimento.
Ana Maria Romualdi Fina
Esse projeto é abominável, sou a favor da VIDA e das CRIANÇAS, sejam elas saudáveis ou não. Deus nos dá a Vida para que seja amada, respeitada, compartilhada! 🤨 😉 😀 👍 🤗 😜
silas rodrigues
Lutemos para evitar tudo isto nos tambem somos os responsaveis se mantivermos neste ostrasismo e aceitar pacificamente
🥴
Zélia de Fátima RegiEmediato
DIVINO PAI ETERNO PROTEJA TODAS AS 😀 😁 CRIANÇAS....
CÉLIO DOS SANTOS
São os sinais dos tempos.