Chi prega e rimane deluso lo deve al fatto di mettersi fuori dal primo Comandamento.

“Ama il Signore, Iddio tuo, con tutto il cuore…”
Per chi ama veramente Dio, mettendolo al vertice di tutta la sua vita, non vi è pericolo di innalzare a Lui preghiere che siano l’espressione dell’orgoglio e dell’egoismo, come il chiedere solo il successo delle cose materiali, la salute, ricchezza e onori.
Se si chiedono soltanto queste cose, non si può stabilire alcun contatto con Dio.
Dio non entra in anime gonfie di preoccupazioni materiali, assetate di soli beni terreni; queste anime sono avvolte da oscurità.
Chi ama veramente Dio, si pone sul piano giusto dinnanzi a Dio
cercandone la gloria e l’amore.
Chi ama veramente Dio cerca nella sua preghiera, come cosa prima, il Regno di Dio nelle anime per la sua maggior Gloria.
Quaerite primum Regnum Dei et haec omnia adiicentur vobis“.
Dio non sarebbe Dio se non fosse fedele alle sue promesse.
“Chiedete e vi sarà dato, bussate e vi sarà aperto….”.
Chi prega e rimane deluso, lo deve al fatto di mettersi fuori dal primo Comandamento:
“Io sono il Signore Iddio tuo, non avrai altro Dio al di fuori di Me”
perché non osserva il Comandamento fondamentale:
“Ama Dio con tutto il cuore!” che la sua preghiera non viene esaudita.
Si è dimenticato che Io ho insegnato agli Apostoli e a voi come si deve pregare:
” Padre nostro che sei nei Cieli…. “.
Mettersi alla presenza di Dio è elemento di primo ordine nella preghiera.
L’orante dimentica se stesso per salire con la sua anima a Dio Padre che solo e Grande, che solo è Santo, che solo è Buono.
Riflessioni:

Qui entra il Comandamento dell’amore come parte essenziale della preghiera a Dio Padre.
La Paternità divina equivale pure ad amor di prossimo.
Diciamo “Padre nostro” per ricordarci l’amore verso i fratelli come noi figli di Dio, dello stesso unico Padre, dal Quale è scaturita per creazione la nostra vita e al Quale siamo diretti.
A Lui dobbiamo fissare il nostro sguardo con fiducia come il naufrago guarda con fiducia e speranza la stella polare.
“Sia santificato il tuo Nome”:
Dobbiamo santificare, cioè glorificare il Nome santo di Dio, unendoci al coro di tutte le voci (nihil sine voce) e soddisfacendo così il fine della Creazione che è la glorificazione di Dio.
“Venga il Tuo Regno”
Chi veramente ama dimentica se stesso, perché il suo pensiero corre verso la persona amata di cui vuole la felicità.
“Sia fatta la tua volontà”
il cercare l’attuazione dei desideri e voleri nostri è anteporre noi agli altri e questo è egoismo.
L’anteporre alla nostra volontà la Volontà divina, questo è amore.
Se colui che prega, prega con questi sentimenti e si colloca alla presenza di Dio, preoccupato solo della sua gloria, dell’avvento del suo Regno, dell’attuazione della sua Volontà vede la sua preghiera produrre effetti impensati e meravigliosi.
Tutto sarà dato e in misura sovrabbondante.


(Confessioni di Gesù a un Sacerdote Mons. O. Michelini)
Missione dell'Apostolato della Preghiera