28 Aprile. SAN LUIGI MARIA GRIGNION DA MONTFORT. Louis-Marie Grignion, secondo di diciotto figli, era nato il 31 Gennaio 1673, da una famiglia bretone profondamente cristiana a Montfort-la-Cane; qui …Altro
28 Aprile.
SAN LUIGI MARIA GRIGNION DA MONTFORT.

Louis-Marie Grignion, secondo di diciotto figli, era nato il 31 Gennaio 1673, da una famiglia bretone profondamente cristiana a Montfort-la-Cane; qui visse solo poche settimane, ricevendo il Sacramento del Battesimo subito dopo un giorno che era venuto alla luce.
Nonostante le difficoltà economiche, a 12 anni Luigi frequentò il Collegio Gesuita di San Tommaso Becket, a Rennes; quindi si trasferì a Parigi per studiare alla Sorbona ed entrò nel Seminario di San Sulpicio.
Ventisettenne, il 5 Luglio 1700, nel giorno di Pentecoste, viene ordinato Sacerdote; i testimoni raccontano che rimase per un giorno intero in adorazione, come se fosse “un angelo sull’Altare”.
Anima orante, fu anche uomo di azione e la sua opera evangelizzatrice da subito si distinse per la difesa della Fede Cattolica dal razionalismo, dal protestantesimo, dal gallicanesimo e dal diffuso giansenismo.
Tra i suoi primi incarichi c’è la nomina a Cappellano dell’Ospedale di Poitiers.
Molto amato dai malati e dai poveri, per lo zelo missionario e la dedizione incondizionata nei loro confronti, si attirò però l’inimicizia di alcuni Sacerdoti, per il comportamento ritenuto eccentrico e fu quindi allontanato dall’incarico.
Dopo due mesi di cammino, nel 1706 giunse a Roma e Papa Clemente XI gli conferì il titolo di “Missionario Apostolico”; quindi lo invitò a dedicarsi all’evangelizzazione della Francia e gli regalò un Crocifisso d’avorio, che egli porterà sempre con sè.
Prima del rientro in patria, Luigi, che amava definirsi “servo di Maria”, visitò la Santa Casa di Loreto, attratto dalla vita di sottomissione alla Vergine vissuta da Gesù, nel focolare di Nazaret.
La Diocesi di Poitiers continuò a essergli preclusa, quindi si dedicò alla missione dei popoli rurali, nella nativa Bretagna e nella Vandea, per la edificazione della Chiesa, non solo spirituale, ma anche fisica, ricostruendo materialmente alcune Cappelle.
“Si segue la Santissima Vergine Maria per trovare Gesù Cristo”, questa convinzione del Montfort si tradusse in una “pastorale”, fondata sulla centralità del Culto alla Vergine, sulla diffusione della Preghiera del Santo Rosario e sull’organizzazione di processioni e celebrazioni mariane.
Alla croce non si sottrasse Luigi Maria quando, nonostante la devota stima di cui godeva tra i fedeli, conobbe la sofferenza della persecuzione dentro e fuori la Chiesa.
Il Vescovo di Nantes, per esempio, negò la Benedizione del Calvario costruito dal Sacerdote, grazie al contributo di molti, al termine della missione a Pontchâteau.
L’opera venne distrutta e ricostruita più volte, prima sotto Luigi XIV, poi durante la Rivoluzione Francese.
Il Missionario mai cedette allo sconforto e così commentava: “Se non possiamo edificare qui la Croce, la edificheremo nel nostro cuore”.
Negli ultimi anni di vita il Montfort fu chiamato a predicare nelle Diocesi di Luçon e di La Rochelle dai rispettivi Vescovi, apertamente antigiansenisti.
Morì di polmonite mentre partecipava a una Missione il 28 Aprile 1716, all’età di 44 anni.
Al suo capezzale si radunò tutto il popolo per ricevere la Benedizione.
Beatificato da Papa Leone XIII nel 1888, Canonizzato da Papa Pio XII nel 1947, è inserito nel Calendario Generale della Chiesa nel 1996 da Papa Giovanni Paolo II, che dalla sua spiritualità ha tratto il motto del pontificato “Totus tuus”.
Fondatore della Compagnia di Maria (1705) e delle Figlie della Sapienza (1703), San Luigi Maria è ricordato per gli scritti mariani, come il "Trattato della vera Devozione alla Santa Vergine", redatto nel 1712, rimasto nascosto per 150 anni in un cofanetto, ritrovato nel 1842, pubblicato l’anno seguente e oggi, tradotto in tutte le lingue, è divenuto il punto di riferimento della spiritualità mariana mondiale.
Mario Sedevacantista Colucci condivide questo
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