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zagormau
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"VA A LAVORARE NELLA VIGNA" 13 Dicembre 1977 Figli diletti, ecco, io vi apro il mio cuore e vi dono la dolcezza di cui era colmo nei giorni precedenti al santo Natale, mentre vi dico con tanta insistenza …Altro
"VA A LAVORARE NELLA VIGNA"

13 Dicembre 1977

Figli diletti, ecco, io vi apro il mio cuore e vi dono la dolcezza di cui era colmo nei giorni precedenti al santo Natale, mentre vi dico con tanta insistenza e con tanto amore: preparatevi a fare buona accoglienza al mio Gesù, che viene a portarvi la salvezza! V'invito perciò ad essere docili alla sua voce, attenti alle buone ispirazioni, perché si possa compiere in voi la sua divina volontà.
Mi è caro a questo punto ricordarvi i due giovani della parabola. Racconta Gesù: Un padre aveva due figli. Dice al primo: 'Va' a lavorare nella vigna". "Sì!', risponde il figlio, ma non ci va. Dice il padre al secondo: 'Va' nella vigna a lavorare". "No!", risponde il figlio, ma poi va. Quale dei due dà segno d'amore verso il padre? "Il secondo!", dicono gli ascoltatori.
Ebbene, ora io mi rivolgo a voi che venite qui, a voi che siete gli apostoli del mio rosario e miei missionari, che io invito molto spesso a lavorare nella vigna del Signore, che è la vostra anima o la Chiesa, e voi, prontamente, rispondete: Sì, mamma, vogliamo fare ciò che tu dici! Ma che avviene? Che molte volte, appena usciti di qui, dimenticate i miei suggerimenti e cambiate rotta. Io vorrei da voi un impegno maggiore, e qualche volta alcuni me lo negano e adducono molte scuse che veramente non servono a giustificare.
Io desidero che teniate fede ai vostri propositi, perché soltanto così sarà possibile lavorare assieme quella vigna, che io desidero ricca di frutti ubertosi e dolcissimi. È pur vero che qualche volta gli ultimi arrivati sono i più volonterosi e scoprono veramente la bellezza della fede e della virtù, così da sentirsene attratti. Si avverano allora le parole di Gesù, che diceva: "I pubblicani e le prostitute vi precederanno nel regno dei cieli!". Io desidero però che voi siate le mie pecorelle, che conduco al pascolo e che nutro con pane saporito. Desidero che la vostra assiduità, unita alla vostra buona volontà e docilità, rendano la mia scuola facile ed efficace.
Vi sono persone che, per carattere, molte volte sono ribelli e si ostinano nelle loro idee, ma poi, dominate dalla grazia, sanno produrre frutti di bene. È grande gioia per me quando un'anima, avvertendo l'azione nefasta del demonio e quella non meno dannosa dell'amor proprio, cede alle mie insistenze, e, riconoscendosi misera, si adopera per compiere, con l'aiuto di Dio e mio, il lavoro che le viene richiesto di santificazione e di apostolato. È il trionfo della grazia che deve avvenire in ogni anima, che, fatta ad immagine e somiglianza di Dio, deve collaborare con Lui per acquistare la perfezione.
Voi siate docili, figli! Tenete sempre presente la necessità di non essere sordi alla chiamata del Padre e di eseguire prontamente i suoi ordini. Lavorare la vigna dell'anima vostra, vuol dire piantare tutte quelle pianticelle e quei fiori che fanno di voi il paradiso di Dio. Lavorare la vigna, è anche esercitare quell'apostolato per cui la fede può essere diffusa, la carità praticata, e la speranza può dare alle anime quella serenità di cui sono ansiose. Voglia il Signore accogliere le mie richieste a vostro favore, e rendervi degni di essere chiamati testimoni di Cristo!
Io vi benedico con larga benedizione. Ricordate che, quando alcuni discepoli domandarono al Maestro come mai Egli parlasse con parabole, Gesù rispose: "Perché molti, udendo, non intendono!". Era questo un castigo per coloro che erano duri di cuore. Io vi parlo con la bontà e la delicatezza della Mamma, ma vi prego, non siate sordi! Accogliete la parola e fatene tesoro. Accoglietela con riconoscenza e con gratitudine. Io la farò fruttare, se il terreno in cui viene gettata come buona semente, sarà adatto ad accoglierla.
Figli, vi assicuro il mio affetto. Vi do, volta per volta, ciò che vi occorre, e accetto con grande riconoscenza tutto ciò che fate per amor mio. Arrivederci!

MARIA MADRE E MAESTRA 22. Mamma Carmela.

Cenacolo della Divina Misericordia