Su questo punto, Thompson si sente di rimproverare a Francesco la scelta di «affidare il compito di limitare la Messa in latino» a colui che definisce «uno dei cardinali meno popolari nella Chiesa cattolica, la cui capacità unica di alimentare il risentimento alla fine funzionerà a vantaggio dei cattolici tradizionalisti». Già nel 2009, dalle pagine del The Telegraph, il giornalista cattolico …Altro
Su questo punto, Thompson si sente di rimproverare a Francesco la scelta di «affidare il compito di limitare la Messa in latino» a colui che definisce «uno dei cardinali meno popolari nella Chiesa cattolica, la cui capacità unica di alimentare il risentimento alla fine funzionerà a vantaggio dei cattolici tradizionalisti». Già nel 2009, dalle pagine del The Telegraph, il giornalista cattolico manifestò ripetutamente le sue perplessità sulla figura di Roche e ne osteggiò l'arrivo a Westminster al posto del cardinale Murphy-O'Connor che lo avrebbe voluto come suo successore. Nonostante il favore del suo predecessore, Benedetto XVI preferì all'epoca bocciare la sua candidatura e nominare proprio Nichols, salvo poi indicarlo nel 2012 come segretario della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti. E questo nonostante Roche, all'uscita del Summorum Pontificum nel 2007, avesse inviato una nota al clero di Leeds in cui si forniva un'interpretazione piuttosto limitante del Motu Proprio e in cui si potevano rintracciare alcuni degli elementi poi finiti nei Responsa ad dubia e nel Rescriptum sul Traditionis Custodes come una certa sollecitudine nell'essere informato su ciascun sacerdote intenzionato a celebrare in forma straordinaria per poterne stabilire l'attitudine a poterlo fare.
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Messa in latino, Roche, un cardinale inglese contro il suo popolo #traditioniscustodes #summorumpontificum

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