Le persone abbienti, facoltose, che si dicono cristiane giudicano gli altri in base ai beni posseduti e non stimano se le persone che hanno di fronte non hanno grande possibilità di tali beni, anche se tali persone hanno fatto scelte di coerenza di vita, di non scendere a compromessi. Le persone ricche che si dicono cristiane, non sanno che trasmettono il vizio di accaparramento di beni ai loro figli e nipoti, i quali "respirano" tale mentalità, che li renderà infelici per il futuro, perché sceglieranno persone con cui formare una vita, che di beni ne possiedono, ma forse non ottenuti lecitamente e forse con compromessi.
Auguro a tali persone di rientrare in se stesse, di guardarsi la parabola del ricco epulone al quale Gesù fece la richiesta di seguirlo lasciando i suoi beni, ma a tale richiesta non aderì perché aveva molti beni. Occorre aver presente che Gesù disse: "è più facile che un cammello entri x una cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei cieli". Inoltre anche i poveri possono avere un cuore da ricchi se bramano la ricchezza, ma nel salmo il salmista afferma, che è meglio arricchire davanti a Dio, che davanti ai potenti.
Di quali ricchezza si tratti lo sa chi percorre un cammino cristiano verso la santità, verso la quale siamo tutti chiamati.