Matteo Bassetti: finanziamenti e viaggi da Big Pharma, tra cui Astrazeneca e Pfizer

Il professor Matteo Bassetti, l'infettivologo del policlinico San Martino di Genova, ormai noto al grande pubblico per le sue quotidiane comparsate in TV dove dispensa consigli, raccomandazioni e moniti pro-vaccinazione, sarebbe stato finanziato dalle case farmaceutiche, tra cui i colossi AstraZeneca e Pfizer.
È quanto emerge dalla Dichiarazione di conflitto di interessi apparsa su "PubMed", un database di letteratura biomedica che contiene milioni di estratti di studi sulla medicina, gestito dal National Center for Biotechnology Information (NCBI).

A Maggio 2020, Bassetti insieme ad altri esperti, pubblicarono su Pubmed "Una breve nota sugli studi randomizzati e controllati e sull'uso compassionevole di farmaci/off-label (non previsti dai protocolli) nelle prime fasi della pandemia di Covid-19". Proprio in basso all'estratto dello studio si legge la seguente Dichiarazione di conflitto di interessi: "Divulgazione e potenziali conflitti di interesse: al di fuori del lavoro presentato (la nota degli studi randomizzati, ndr.), Matteo Bassetti ha ricevuto finanziamenti per comitati consultivi scientifici, viaggi e onorari da relatore da Angelini, Astellas, AstraZeneca, Basilea, Bayer, BioMèrieux, Cidara, Correvio, Cubist, Menarini, Molteni, MSD, Nabriva, Paratek, Pfizer, Roche, Shionogi, Tetraphase, Thermo Fisher e The Medicine Company. Al di fuori del lavoro presentato, D.R. Giacobbe (Daniele Roberto Giacobbe, cofirmatario dello studio con Bassetti e altri, ndr.) riporta gli onorari di Stepstone Pharma GmbH e le sovvenzioni di MSD Italia e Correvio Italia. Non sono stati segnalati altri conflitti di interesse".

"Gli studi randomizzati controllati (RCT) - recitava la nota di Bassetti, prima che le agenzie del farmaco bloccassero le terapie efficaci contro il covid - sono il modo migliore per trovare trattamenti sicuri efficaci e accettabili per il COVID-19 e qualsiasi possibile epidemia futura. Tuttavia, è necessaria cautela nel confrontare il numero di partecipanti agli RCT con quello dei pazienti con COVID-19 trattati con farmaci compassionevoli e/o off-label per supportare l'ipotesi che questi ultimi siano preferiti dai medici come alternativa ai primi", si legge nella pagina (archiviata).

I dettagli dei conflitti di interessi sono presenti nel modulo pubblicato sul sito dell'INTERNATIONAL COMMITTEE of MEDICAL JOURNAL EDITORS (ICMJE): 1 - 2

Fonte: www.secondopianonews.it
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