Francesco I
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“Il Vangelo secondo Bergoglio: socialismo, femminismo e un pizzico di marxismo” di Finan Di Lindisfarne Anonimi della Croce

Il Vangelo secondo Bergoglio: socialismo, femminismo e un pizzico di marxismo” di Finan Di Lindisfarne
Socci: Bergoglio ha crocifisso Cristo un'altra volta
Rifatevi a questo articolo:
www.lastampa.it/…/pagina.html
Il giornalista, che ben conosciamo, titola il suo pezzo in questo modo:
Le donne non siano ridotte a serve del nostro recalcitrante clericalismo”
Certo, il succo della questione è trovare il titolo ad effetto che possa far fare qualche visualizzazione in più a Vatican Insider. Quindi usiamo il solito vecchio trucco del pro-donna! E lo dico convinto del fatto che le sane e splendide lettrici cattoliche di questo blog ne abbiano piene le scatole di questa retorica femminista usata di continuo nella neochiesa contemporanea.
Ma basta con i commenti del povero Finan, che con l’età comincia a essere un polemico brontolone.

Ecco gli estratti chiave delle parole del Sommo Pontefice:
.Per favore», le donne «non possono essere ridotte a serve del nostro recalcitrante clericalismo; esse sono, invece, protagoniste nella Chiesa latinoamericana»…
Dio, quando parla all’uomo in Gesù, non lo fa con un generico richiamo come a un estraneo, né con una convocazione impersonale alla maniera di un notaio, né con una dichiarazione di precetti da eseguire come fa qualsiasi funzionario del sacro…
…L’avverbio “concretamente” non è un dettaglio stilistico, ma appartiene al nucleo della domanda. Il Vangelo è sempre concreto, mai un esercizio di sterili speculazioni. Conosciamo bene la ricorrente tentazione di perdersi nel bizantinismo dei “dottori della legge”…
…Non si può, dunque, ridurre il Vangelo «a un programma al servizio di uno gnosticismo di moda, a un progetto di ascesa sociale o a una visione della Chiesa come burocrazia che si autopromuove, né tantomeno questa si può ridurre a un’organizzazione diretta, con moderni criteri aziendali, da una casta clericale»…

Infine, anche i laici sono una speranza per l’America Latina, spiega Francesco. Un laicato cristiano «che, in quanto credente, sia disposto a contribuire: nei processi di un autentico sviluppo umano, nel consolidamento della democrazia politica e sociale, nel superamento strutturale della povertà endemica, nella costruzione di una prosperità inclusiva fondata su riforme durature e capaci di tutelare il bene sociale, nel superare le disuguaglianze e salvaguardare la stabilità, nel delineare modelli di sviluppo economico sostenibili che rispettino la natura e il vero futuro dell’uomo – che non si esaurisce nel consumismo illimitato –, come pure nel rifiuto della violenza e nella difesa della pace»…

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Un bel discorso, certo.
Sarebbe bello sentirlo pronunciare ai ‘fratelli musulmani‘, che spesso e volentieri trattano le donne come pezze da piedi. Avete mai sentito qualche ammonimento alla loro condotta? Figuriamoci.
Non poteva mancare naturalmente il riferimento a noi poveri ottusi e fissati con la Dottrina, che facciamo “sterili speculazioni”.
E che riduciamo il Vangelo a uno gnosticismo di moda.
Peccato che il riferimento allo gnosticismo implichi seguire una “conoscenza esclusivistica”. Noi invece vogliamo solo seguire le Parole di Gesù Cristo e non qualche imprecisata conoscenza esoterica.
Sul fatto poi di ridurre la chiesa ad “ascesa sociale” mi pare che nell’attuale compagine ce ne siano parecchi di vescovi compiacenti che, incuranti delle leggi di Dio, ripetono a pappagallo le nuove direttive senza nessun giudizio morale oggettivo. Una falsata obbedienza. Pertanto mi sento di affermare con sicurezza che la “casta clericale” attualmente sia ancora peggiore del passato. Perchè perlomeno prima chi era attaccato all’ “ascesa clericale” bene o male contribuiva a una pastorale di fondo che era coerente con gli insegnamenti di Cristo.

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L’ultimo estratto poi è pura politica.
Ricordo di aver sentito questa affermazione: “il Papa non si immischia nella politica”.
Di per sé sono parole corrette. Ma come sempre mancano le fondamenta: mai un accenno a Cristo.Cristo viene sempre e solo citato per confermare il concetto del sociale.Sociale, sociale, sociale e ancora sociale.
Quello che concerne invece il peccato, mai. Che poi stava alla base degli ammonimenti dello stesso Gesù. (“se non vi convertite, perirete tutti”)
Perchè non dire che la soluzione NON sta SOLO nelle umane riforme e invece sta nel conformarsi alle leggi di Dio di conseguenza migliora anche la società? Che forse i poveri non peccano come i ricchi?
Gesù prima di ascendere promise il Paraclito che avrebbe rivelato agli Apostoli la verità sul peccato.
Gesù disse anche, una volta, “i poveri li avete sempre… me non mi avete sempre…”
Allora perché ogni tanto non lasciare perdere le soluzioni sociali e comprendere che tanto in questa vita esisterà sempre la povertà e che non ci si salva a seconda di quanto si possiede?
La salvezza eterna non conta più nulla, il Papa non me parla mai.
Forse non ci crede.
Un povero può anche commettere peccati mortali, ma tanto è povero, quindi l’importante è l’uguaglianza sociale. Quello che mi arriva è questo concetto. Ed è quello che arriva a tutti i cristiani.
Ovvero concentrarsi sulle cose della terra -che vanno risolte prima- e poi su quelle del cielo.
Se non erro qualcuno aveva consigliato proprio il contrario. (Paolo)
Queste per concludere, sono parole degne di chi fa politica, e ci mette quel pizzico di marxismo che piace sempre. Non di un Pontefice.

Finan Di Lindisfarne