Fatima.
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PANE DELLE GRAZIE (già pane della Madonna)

Piccola e vera storia.

Come è nato?

Da una idea che mi è venuta leggendo il 2° volume del ‘Poema dell’Uomo-Dio di Maria Valtorta.

A pag. 321 è descritta una mattina a Nazareth, quando Maria faceva il pane per Gesù che stava dormendo, glielo preparò col miele e col burro, più buono, cioè tipo focaccine.

Io sono figlia di un fornaio e ho fatto tanto pane, assieme al mio papà. Perciò, leggendo l’episodio mi venne l’idea di farlo uguale alla Madonna, per poterlo regalare a dei colleghi atei, con l’intenzione che, mangiandolo, la Madonna li facesse convertire.

Attraverso una veggente di Oliveto Citra (Sa) che conosco e del quale la Madonna si serve per guarirmi, feci porgere la mia proposta a Maria, durante una apparizione. Ella accettò la mia idea, a condizione che io avessi il coraggio di dare testimonianza dell’origine di quel pane.

Accettai la condizione e Le feci chiedere la ricetta, attraverso questa domanda:

“per mezzo chilo ci farina, quante tazzine da caffè che ho in cucina, devo metterci di miele, e quanto burro per farlo dolce e buono come lo faceva Lei?”

La Madonna ha risposto: “per mezzo chilo di farina 2 tazzine e mezza delle mie di miele e un pezzetto di burro” 22/3/1988.

Più tardi pesai il contenuto netto della tazzina e corrisponde a 100 grammi esatti.

Quindi 500 gr. di farina;

250 gr. di miele

30/40 gr. di burro

(acqua-lievito-sale)

Davvero è un pane buonissimo, soprattutto ha una origine santa.

Mangiandolo con fede, una signora è guarita istantaneamente da una scottatura alla gola ed allo stomaco.

La Madonna ha promesso che benedice la farina ogni volta che si impasta questo pane e chiede preghiere durante la confezione e prima di offrirlo o di consumarlo.

Nessuna briciola vada perduta.

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Il 3 agosto 1988, io ero in viaggio già dalla notte precedente verso Oliveto Citra. Stavo portando con me 10/12 panini della Madonna appena fatti, con l’intenzione di offrirli laggiù.

Mentre ancora viaggiavo, la Madonna apparendo ad un altro giovane veggente, gli rivelò che nel pomeriggio, avrebbe avut una sorpresa: avrebbe assaggiato il ‘Pane delle Grazie’.

Io all’arrivo, fui ospitata proprio nella casa dove c’era questo veggente.

Non l’avevo mai visto prima, né lui conosceva me.

Comunque, dopo un po’ gli offrii il mio pane col miele raccontando la mia esperienza con la Madonna per quel pane. Egli allora mi confidò ciò che la Madonna gli aveva predetto, chiamandolo ‘Pan delle Grazie’.

Più tardi al cancello ebbi questo messaggio: Questo mio dono, figlia mia, lo dovrai diffondere fra gli ammalati, specie gravi, gli anziani, i bambini, specie handicappati. Anche fra i sacerdoti, le suore, i fornai credenti.

Donalo con fede e amore. Chiedo che prima di consumarlo, si preghi molto, almeno un S. Rosario’ (4 settembre 1999)

In fede Liliana Oliveto Citra
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