Alcuni modi con cui satana tenta l'uomo: tentazioni verso Dio e verso il prossimo
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In quali modi tentano l'uomo? In svariati modi. I più diversi. Forse non si riuscirebbe a dare una sintesi efficace. Ne elenco alcuni molto diffusi e quasi sempre vincenti. Specificando già prima che satana tenta attraverso i pensieri che sembrano propri della persona ma che in realtà vengono mossi da lui.
Primo modo:"I difetti degli altri sono grandi. Possono danneggiarmi. In fondo, solo io sono giusto. Solo io faccio ciò che piace a Dio. Prima salvo me stesso poi gli altri; sono cattivi tra l'altro" e la persona vede tutto storto, perde la pace e la gioia, si stranisce, solitamente si isola. Satana entra con la superbia. Non appena vengono questi pensieri e bene riportare alla mente le parole del Vangelo: "Perché guardi la pagliuzza nell'occhio del fratello e non vedi la trave che hai nel tuo? Togli prima la trave dal tuo occhio e ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio del fratello". E ancora: "Non giudicare se non vuoi essere giudicato (...) chi sei tu che ti fai giudice del fratello?". È una tentazione sottile ma che, se scoperta in tempo, può essere ancora vinta e il peccato di superbia, di ira e di scandalo, può essere evitato.
2) "Il cielo è cattivo. Chiede troppo! Fare la volontà divina richiede troppi sacrifici. Anche io ho i miei diritti. Tutti hanno diritto di vivere bene" etc. Quante volte persone che si dicono atee (che, anche se oggi ci siamo abituati, è un peccato mortale contro il I comandamento!) usano questi stessi argomenti per offendere Dio, l'intelligenza illuminata dalla grazia e le persone di retta fede? Questo modo di obiettare nei confronti della realtà è uno dei modi in cui si può bestemmiare la divina provvidenza (II Comandamento). Questo era anche l'argomento classico degli epicurei: Se Dio è buono e Onnipotente perché esiste il male? Il male esiste, perciò o Dio non è buono perché non vuole toglierlo, oppure non può farlo perciò non è onnipotente. Sembra un ragionamento logico ma in realtà è una vera e propria bestemmia e difatti i padri della chiesa risponderanno a tono capovolgendo la tesi a favore della bontà e onnipotenza di Dio. Per combattere questa tentazione occorre preghiera, meditazione e fede perfettissima, a imitazione dell'Immacolata.
Queste due tentazioni sopra elencate sono modi tipici con cui satana e i suoi sgherri cercano di far peccare l'uomo: nel primo caso facilmente lo faranno peccare contro i fratelli, contro la carità. Padre Pio diceva che il peccato contro la carità è grave tanto quanto il peccato impuro contro natura (atti omosessuali) perché Dio è carità e chi pecca contro la carità tocca la pupilla dell'occhio di Dio e cosa c'è di più sensibile della pupilla?... Vinceremo se guarderemo sempre l'altro come anima bisognosa di aiuto è come un altro Gesù! Mi piace concludere con una frase a effetto ma molto veritiera: "Per combattere contro un nemico e vincerlo, devi prima combattere e vincere contro te stesso". ISTRUZIONE CATTOLICA