Icone mariane antiche a Roma, di Livia Mugavero
Icone mariane antiche a Roma, di Livia Mugavero - DiarioSecondo la tradizione le icone della Madre di Dio hanno origini antichissime: l'evangelista Luca infatti avrebbe per ben tre volte ritratto la Vergine, mentre era ancora viva. Forse per questo motivo la Madre di Dio (theotókos) è il soggetto preferito dai pittori di icone.
Molto raramente è rappresentata da sola, senza il figlio. L'onore a lei è insieme lode a Colui che da lei fu generato, come testimoniano le tre stelle, sulla fronte e sulle spalle ad indicare che fu tre volte vergine: prima, durante e dopo il parto. Di solito il suo capo è coperto da un mantello (maphórion) rosso, simbolo del divino, che scende ad avvolgere la sua figura lasciando intravedere la tunica azzurra che rappresenta la natura terrena di Maria.
L'abbreviazione (Meter theou) che sempre si trova ai lati del suo capo vuol dire, in greco, Madre di Dio.
Principali tipologie di icone mariane
Odyghítria, Colei che indica la via (dal greco odós = via)
La Vergine con il braccio sinistro sorregge il bambino e con la mano destra lo indica come «via, verità e vita». Di solito non guarda verso il figlio ma in direzione dello spettatore e Gesù non ha le fattezze di un bambino ma di un giovane che benedice con la mano sinistra e nell'altra tiene un rotolo, segno che è Egli stesso ad esserela Parola di Dio.
Glycophilousa o Eleousa, cioè «Madre di Dio della tenerezza»
In questo tipo di icone la Madree il Figlio sono stretti in un tenero abbraccio. Secondo la tradizione in questo gesto sarebbe colto il momento in cui il Bambino rivela alla Madre il mistero della morte e risurrezione.
Madre di Dio del Segno
Maria è raffigurata in posizione di orante con le braccia levate al cielo e porta nel grembo un ovale all'interno del quale è rappresentato il Cristo. Questa raffigurazione si rifà alla profezia di Isaia (7,14): «Il Signore vi darà un segno: una vergine concepirà...».
È opinione comune che le icone facciano parte esclusivamente della cultura bizantina o siano patrimonio della religiosità russa: è importante invece considerare che fino al 1054, data dello scisma tra la chiesa di Roma e quella di Costantinopoli, queste distinzioni non esistevano e le icone già da 4 o 5 secoli avevano diffusione in tutto il mondo cristiano.
Antiche icone mariane a Roma
Molte chiese romane conservano al loro interno delle icone. Le cinque che prenderemo in esame sono solo le più antiche, che costituiscono «le vestigia romane del culto mariano», e i prototipi delle numerose versioni che si sono succedute nell'arco del Medioevo.
La Madonna di Santa Maria Nova detta Madonna del conforto
Encausto su tela di lino applicata su tavola
Di questa antica immagine solo due frammenti sono originali e corrispondono alla testa della Vergine e a quella del Bambino. La testa di Maria è in ottimo stato: alta circa 40 cm fa pensare che appartenesse a una figura monumentale. I due frammenti pittorici sono applicati su una tela che in origine era servita per l'intera icona. Probabilmente a causa di un deterioramento (incendio del 1200?) le due teste sono state ritagliate dalla tela ed incollate sulla nuova tavola, dove un pittore toscano del XIII secolo avrebbe completato l'immagine secondo l'iconografia della Vergine Odyghitria.
Sono pochi gli elementi dell'icona originale per poter ricostruire la sua configurazione d'insieme; non si sa se la Vergine fosse seduta o in piedi, quale fosse la posizione delle sue mani o come fosse seduto il Bambino. L'unico punto fermo è che la testa del Bambino è rivolta verso la Madre. Il viso di Maria è allungato, con grandi occhi a mandorla e la bocca piccola, il naso lungo e stretto, la fronte bassa e coperta da un velo che appiattisce la testa. La tecnica esecutiva e l'iconografia dei volti riconducono quest'immagine all'arte tardoantica della ritrattistica sepolcrale di ambiente egiziano e fanno assumere al dipinto un aspetto più antico in confronto ad icone della stessa epoca.
La Madonna della clemenza di Santa Maria in Trastevere
Encausto su tela fissata su tavole di cipresso
La Madonna di «Sancta Maria ad Martyres» detta Madonna di San Luca
Dipinto con colori a caseina su tavola di olmo
Ciò che rimane della tavola in esame è solo un frammento di quella originale che per grandezza si può ritenere simile all'icona di Santa Francesca Romana, ma si differenzia da questa per una rigidità che sorge da dettami non solo di derivazione da un prototipo, ma anche di concettualità teologica. La differenza è riscontrabile nel modo in cui la Vergine sostiene il Bambino e nella particolare evidenza della mano, motivi che la fanno rientrare nella tipologia della Madonna Odyghitria.
La Madonna del «Monasterium tempuli» detta Madonna di San Luca
Encausto su tavola di tiglio
La «Salus populi romani» detta Madonna di San Luca
Dipinto su tela applicata su tavola