*DON BOSCO - SALESIANI* 31 GENNAIO *LA FAMIGLIA* Giovanni Bosco nasce il 16 agosto 1815 in una modesta cascina nella frazione collinare i Becchi di Castelnuovo d’Asti (oggi Castelnuovo Don Bosco): è …Altro
*DON BOSCO - SALESIANI*
31 GENNAIO

*LA FAMIGLIA*

Giovanni Bosco nasce il 16 agosto 1815 in una modesta cascina nella frazione collinare i Becchi di Castelnuovo d’Asti (oggi Castelnuovo Don Bosco): è figlio dei contadini Francesco Bosco (1784-1817) e Margherita Occhiena (1788-1856). Quando Giovanni aveva due anni, il padre contrasse una grave polmonite che lo condusse alla morte. Francesco Bosco lasciò la moglie vedova a 29 anni, con tre figli da crescere: Antonio (1808-1849, figlio della prima moglie), Giuseppe (1813-1862) e Giovanni; inoltre la madre dovette provvedere al mantenimento e all’assistenza della suocera Margherita Zucca, anziana e inferma. Erano anni di carestia e Mamma Margherita dovette lottare e lavorare i campi con grande sacrificio per assicurare il sostentamento alla famiglia e anche per assecondare i talenti scolastici di Giovanni, malvisto dal fratellastro Antonio, il quale considerava tempo e denaro gettati quell’occuparsi di libri, mentre lui era costretto a zappare la terra.

*IL SOGNO DEI 9 ANNI*

All’età di nove anni il piccolo Giovanni fece un sogno che gli indicherà la strada da seguire. Nel sogno gli pareva di essere vicino a casa, in un cortile molto vasto, dove si divertiva una gran quantità di ragazzi. Alcuni ridevano, altri giocavano, non pochi bestemmiavano. Al sentire le bestemmie, egli si lanciò in mezzo a loro, cercando di arrestarli usando pugni e parole. Ma in quel momento apparve un uomo maestoso, nobilmente vestito: il suo viso era così luminoso che egli non riusciva a guardarlo. Lo chiamò per nome e gli ordinò di mettersi a capo di tutti quei ragazzi. Giovanni gli chiese chi fosse colui che gli comandava cose impossibili: “Io sono il figlio di colei che tua madre ti insegnò a salutare tre volte al giorno”. In quel momento apparve, vicino a lui, una donna maestosa, e in quell’istante, al posto dei giovani, c’era una moltitudine di capretti, cani, gatti, orsi e parecchi altri animali. La Madonna gli disse: “Ecco il tuo campo, ecco dove devi lavorare. Cresci umile, forte e robusto, e ciò che adesso vedrai succedere a questi animali, tu lo dovrai fare per i miei figli”. Fu così che, al posto di animali feroci, comparvero altrettanti agnelli mansueti, che saltellavano, correvano, belavano, facevano festa.

*GLI STUDI*

Divenuta insostenibile la convivenza con il fratellastro Antonio, Margherita fu costretta ad allontanare Giovannino da casa, mandandolo a vivere, come garzone a Moncucco Torinese. Conobbe il sacerdote settantenne don Giovanni Calosso, il quale, dopo aver constatato quanto intelligente e desideroso di studiare fosse il giovane, decise di accoglierlo nella propria casa per insegnargli la grammatica latina e prepararlo così alla vita sacerdotale. Tuttavia, un anno dopo il buon prete morì. Giovanni continuò allora a fare diversi lavori per poter proseguire gli studi, dimostrandosi un allievo eccellente e di sorprendente memoria. Poi entrò nel seminario di Chieri.

*LA NASCITA DELL ’ORATORIO E DELLA CONGREGAZIONE*

SalesianaIl 5 giugno 1841 venne ordinato sacerdote.
Don Bosco, dopo aver rifiutato una serie di incarichi, su invito di colui che continuerà ad essere suo stimato e amato direttore spirituale, don Cafasso, decise di entrare, i primi di novembre del 1841, nel Convitto Ecclesiastico di San Francesco d’Assisi di Torino, dove vi restò per tre anni perfezionando i suoi studi di morale.
Avvenne l’8 dicembre 1841 proprio nella sacrestia della Chiesa di San Francesco d’Assisi l’incontro con Bartolomeo Garelli che segnò la nascita dell’Oratorio di San Francesco di Sales. A lui si aggiunsero presto molti altri ragazzi al punto che non entravano più nel piccolo cortiletto del Convitto. Allora don Bosco trasferì l’oratorio al Rifugio, fondato dalla marchesa di Barolo per le ragazze a rischio.
Dopo un continuo peregrinare e coadiuvato dal teologo don Giovanni Borel, l’Oratorio trovò finalmente una sede stabile: si trattava della tettoia Pinardi a Valdocco. Qui, oltre all’Oratorio festivo, presero avvio le scuole serali, la scuola di musica-canto, gli innumerevoli laboratori per dare una professione ai suoi amati figli. Si moltiplicavano le opere come anche il numero dei giovani che seguivano don Bosco unendosi alla Congregazione Salesiana da lui fondata nel 1859. Da Valdocco i Salesiani si espansero presto nel resto del Piemonte, dell’Italia e del mondo.

*ESPANSIONE NEL MONDO*

Nel 1872 don Bosco fondò l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, con lo scopo di educare, con il medesimo spirito salesiano, la gioventù femminile. La cofondatrice e prima superiora, Maria Domenica Mazzarello, fu proclamata santa nel 1951.
Don Bosco coinvolse anche numerosi laici a condividere la sua stessa passione educativa dando vita alla Pia Unione dei Cooperatori, oggi definiti Salesiani Cooperatori. L’11 novembre 1875 ci fu la prima spedizione missionaria salesiana diretta in Argentina.
A 72 anni, sfinito dal lavoro e definito dai medici un “abito logoro”, don Bosco muore il 31 gennaio 1888, secondo quanto aveva detto: “Ho promesso a Dio che fin l’ultimo mio respiro sarebbe stato per i miei poveri giovani”.
Fu beatificato il 2 giugno 1929 e dichiarato santo da Pio XI il 1° aprile 1934, domenica di Pasqua. Don Bosco continua a vivere oggi in tutti i salesiani e i giovani che lo amano e adottano il suo metodo educativo in ciascuno dei 134 paesi del mondo in cui i Salesiani sono presenti.