Christus vincit 2.0

Instaurare omnia in Christo (S. Pio X)
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VISITA PEI SANTI SEPOLCRI.
Visita pei Santi Sepolcri in Giardino spirituale, Napoli 1883

5 pagine
709

GIOVEDÌ E VENERDÌ SANTO
Visita pei Santi Sepolcri

Queste orazioni possono recitarsi nella visita pei Santi Sepolcri.
Ai fedeli, che al Giovedì e Venerdì Santo avranno visitato con divozione il SS. Sacramento dell'Eucaristia, riposto nel sacro Sepolcro, e avranno recitato 5 Pater, Ave e Gloria in ringraziamento per l'istituzione della SS. Eucaristia, ed un Pater, Ave e Gloria secondo l'intenzione del Sommo Pontefice, si concede: Indulgenza di 15 anni; inoltre Indulgenza plenaria da acquistarsi per una volta in ciascun giorno, purché siano confessati e comunicati (S. C. Indulg., 7 mart. 1815; S. Pæn. Ap., 20 mai. 1935).
NOTA. - Le medesime indulgenze possono acquistarsi nelle regioni ove vi è l'uso, approvato dalla Chiesa Romana, di esporre il SS. Sacramento dell'Eucaristia, nella Settimana Santa, all'adorazione dei fedeli anche oltre il periodo dei due giorni (S. Pæn. Ap., 20 mart. 1936).

IL GIORNO DI MARIA DESOLATA.
Il Giorno di Maria Desolata in Giardino spirituale, Napoli 1934.

11 pagine
849

MANUALETTO DEVOZIONALE A GESÙ CROCIFISSO.
Nei Venerdì di Quaresima adoriamo più intensamente Nostro Signore Gesù Cristo, crocifisso per la nostra Redenzione.
Fonte: Bartolo Longo, Gesù Crocifisso in Modo di santificare il Carnevale, Valle di Pompei 1895.

12 pagine
345

PIO ESERCIZIO DELLA VIA MATRIS.
Via Matris in Giardino spirituale, Napoli 1934.

10 pagine
51,7K
Maria_Maddalena

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PIO ESERCIZIO DELLA VIA CRUCIS.
Mons. Riva, Via Crucis in Manuale di Filotea, Milano 1901.

18 pagine
1427
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PREGHIERE SULLA PASSIONE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO.
Ogni Martedì, durante i Santi Tempi di Quaresima e di Passione, eleviamo le nostre preci in memoria della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo.
Fonte: Bartolo Longo, Passione di Nostro Signore in Modo di santificare il Carnevale, Valle di Pompei 1895.
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34 pagine
1,1K

Il Magistero pontificio di Santa Romana Chiesa.

AETERNI PATRIS
LETTERA ENCICLICA
DI SUA SANTITÀ
LEONE PP. XIII

A tutti i Patriarchi, Primati, Arcivescovi e Vescovi
del mondo cattolico che hanno grazia e comunione con la Sede Apostolica.

Venerabili Fratelli,
salute e Apostolica Benedizione.
Il Figlio Unigenito dell’Eterno Padre, che apparve in terra a portare salute e luce di divina sapienza al genere umano, recò al mondo un beneficio grande e stupendo quando, sul punto di risalire al cielo, ordinò agli Apostoli che "andando ammaestrassero tutte le genti" (Mt 28,19), e lasciò la Chiesa, da Lui stesso fondata, maestra universale e suprema dei popoli. Infatti gli uomini, che furono salvi in forza della verità, attraverso la verità si dovevano conservare; né sarebbero durati a lungo i frutti delle dottrine celesti, donde derivò all’uomo la salute, se Cristo Signore non avesse stabilito un indefettibile magistero per erudire le menti nella fede. La Chiesa poi, confortata dalle promesse ed ispirandosi alla carità del suo divino Autore …Altro

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Il Magistero pontificio di Santa Romana Chiesa. 3. Quanta cura

BREVE QUANTA CURA DEL SOMMO PONTEFICE BENEDETTO XIV
Ai Venerabili Fratelli Patriarchi, Primati, Arcivescovi e Vescovi.

Fra coloro che professano la Fede Cattolica non c’è nessuno che ignori quanta cura sia necessario usare non solo perché il Sacrosanto Sacrificio della Messa sia celebrato con tutto il culto e la venerazione propri della Religione, ma anche perché dalla dignità di così alto Sacrificio siano eliminate le occasioni di guadagno di qualunque genere, i contratti e quelle importune e illiberali richieste di elemosine (che sono piuttosto esazioni) e altre simili cose che non sono lontane dall’ignominiosa simonia, o per lo meno da un turpe guadagno.
1. In verità, non senza grande dolore del Nostro cuore siamo venuti a sapere che l’avarizia – la quale è servitù agli idoli – è progredita a tal punto che alcuni, sia da parte degli Ecclesiastici, sia dei Laici, accumulano, per la celebrazione delle Messe, tanto le elemosine quanto i compensi previsti dalle consuetudini locali …Altro

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Il Magistero pontificio di Santa Romana Chiesa. 2. Pro eximia tua

BREVE PRO EXIMIA TUA DEL SOMMO PONTEFICE BENEDETTO XIV
Al Venerabile Arcivescovo di Torino

Per l’esimio tuo spirito religioso ed il rispetto che devi portare alla disciplina canonica, non dubitiamo affatto che tu, Venerabile Fratello, giustamente apprezzato per la cura pastorale a lungo lodevolmente dedicata al gregge a te affidato, riceverai non poca amarezza per ciò che Noi per mezzo di altra lettera (inviata in forma di Breve ai Vescovi tutti dell’orbe Cattolico, scritta questo stesso giorno, e stampata, e che ti sarà consegnata con questa) non senza grande tristezza ti comunichiamo.
Anche se eravamo informati che la detestabile mercatura, che tanto condanniamo, nella celebrazione delle Messe era in auge anche altrove, non sapevamo tuttavia che fosse tale ed esercitata con sì grande avidità di turpe guadagno, come fummo informati recentemente essere praticata da alcuni Ecclesiastici Pedemontani e da persone laiche. Pertanto cerchiamo di portare salutare rimedio contro tanto sordido …Altro

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Il Magistero pontificio di Santa Romana Chiesa. 1. Ubi Primum

ENCICLICA
UBI PRIMUM
DEL SOMMO PONTEFICE
BENEDETTO XIV
Ai Venerabili Fratelli Patriarchi, Primati, Arcivescovi e Vescovi.
Il Papa Benedetto XIV.
Venerabili Fratelli, salute e Apostolica Benedizione.

Allorché piacque a Dio, ricco di misericordia, collocare la Nostra umile persona nella Sede suprema del Beato Pietro e assegnare a Noi, benché nessun merito Ci raccomandi, la vicaria potestà di Nostro Signore Gesù Cristo per il governo di tutta la sua Chiesa, Ci sembrò che alle Nostre orecchie risonasse quella voce divina: “Pascola i miei agnelli; pascola le mie pecore”; cioè che fosse imposta al Romano Pontefice, successore dello stesso Pietro, la missione di guidare non solo gli agnelli del gregge del Signore, che sono i popoli sparsi per tutta la terra, ma anche le pecore, cioè i Vescovi, che, come le madri per gli agnelli, generano i popoli in Gesù Cristo e una seconda volta li partoriscono.
Accettate dunque, Fratelli, con questa nostra lettera, anche le parole del Vostro Pastore. …Altro

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La grazia di Dio scioglie i vincoli del peccato: la santa Confessione

Un povero carcerato, il quale col laccio al collo aspettasse d'ora in ora d'andar al supplizio, non aspirerebbe a fortuna maggiore che di campare la vita. E se gli venisse recata la nuova che il principe gli perdona, e di più lo adotta per figliuolo, e lo fa erede del suo regno, appena lo crederebbe, e credendolo, correrebbe rischio che l'allegrezza gli togliesse quella vita che non gli tolse il carnefice. Ora, se si possono paragonare le cose piccole alle grandi e le temporali alle eterne, questa è la mutazione che in un peccatore si opera colla santa Confessione. Dallo stato di reo, di schiavo, di condannato ad essere in eterno ludibrio di Satanasso, egli è sublimato in un subito alla dignità di figliuolo adottivo di Dio. Miglior sorte è questa che non fu quella di Giuseppe cavato dal cupo fondo di una torre, e posto là nell'Egitto a sedere sul trono. Qui è che si può dire: gran meraviglia! Il Re mandò a liberarlo dalla prigione; e non contento di ciò, lo costituì padrone della …Altro

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Istruzione sull'Angelus Domini

La pratica dell'Angelus Domini è più importante di quel che si crede. Per essa si ricordano come in compendio i più grandi e consolanti misteri, cioè: 1. l'Incarnazione del Divin Verbo decretata dal Divin Padre e compitasi per opera dello Spirito Santo nell'immacolato seno di Maria dopo il consenso di Lei dato alla divina maternità quando fu dall'Arcangelo Gabriele assicurata che il gran mistero si sarebbe compiuto senza il più piccolo pregiudizio della sua purità verginale; 2. la dignità tutta nuova e inarrivabile a cui fu sublimata Maria, divenendo Madre del suo medesimo Creatore; 3. le virtù tutte eroiche della purità, della fede, della carità, e specialmente dell'umiltà e dell'obbedienza, che Ella praticò in quella circostanza, protestandosi per ancella del Signore, tutta pronta ad adempiere i suoi voleri, cioè a partecipare a quel calice di patimenti che per la redenzione dell'uman genere dovea trangugiare fino alla feccia il suo Divin Figliuolo, affinché se da una donna …Altro

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Esaltazione della Santa Croce - Mistero della Redenzione

Pier della Francesca, La leggenda della Croce, San Francesco (Cappella Maggiore) di Arezzo, anno 1460
Oggi (14 settembre) la Chiesa cattolica celebra la festa dell’Esaltazione della Santa Croce. Questa festa, tanto cara alla cristianità, ci ricorda il ruolo centrale che la croce di Cristo ricopre nella storia della Redenzione.
Il 14 settembre 320 si fece la consacrazione della basilica costantiniana che racchiudeva la sommità del Calvario e il Santo Sepolcro. Eteria (o comunemente conosciuta come Egeria), nel diario del suo pellegrinaggio ai luoghi santi, scrive che «fu allora che si scoprì la Croce. Ed è per questo che si celebra l’anniversario con altrettanta solennità quanto a Pasqua ed all’Epifania». Di qui ebbe origine la festa dell’Esaltazione. Il Signore Gesù Cristo lo aveva annunciato durante il suo annuncio «Allorché sarò esaltato, attirerò tutto a me»[i]. Dato che il Salvatore si è umiliato, facendosi obbediente fino alla morte sulla croce, Dio lo ha innalzato e gli ha …Altro

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