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P.Elia
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Il rumore uccide la gioia. Il rumore uccide la gioia 6 Ottobre 2017, Memoria di San Bruno, Sacerdote, Monaco e Fondatore Cari amici, la memoria di San Bruno, sacerdote e monaco, Fondatore dell’Ordine …Altro
Il rumore uccide la gioia.

Il rumore uccide la gioia
6 Ottobre 2017, Memoria di San Bruno, Sacerdote, Monaco e Fondatore

Cari amici, la memoria di San Bruno, sacerdote e monaco, Fondatore dell’Ordine dei Certosini, ci ricorda l’importanza del silenzio per la realizzazione della nostra vita.
Sappiamo molto bene che silenzio non vuol dire vuoto… Papa Francesco ci viene in aiuto per capire cosa sia il silenzio quando nel messaggio per la giornata mondiale delle comunicazioni sociali che è stata celebrata lo scorso 28 Maggio, usando la metafora della macina che non si ferma mai per rappresentare la nostra mente ci ammoniva che dipendeva da noi cosa mettere in questa macina se grano o zizzania…
È qui che entra in gioco il silenzio… Esso ci permette di distinguere la materia di cui nutrire la nostra mente il nostro pensiero…
Per capire il valore del silenzio non possiamo non approfondire gli effetti devastanti del rumore… Per capire di che cosa stiamo pelando riflettiamo un attimo su questi dati…Un suono a 45 decibel impedisce il sonno. Il traffico, sentito da un passante sul marciapiede raggiunge i 70 decibel. A quota 85 decibel, si verifica un danno all’udito. a 120 decibel si sente un dolore acuto alle orecchie…
L’uomo post-moderno purtroppo è immerso nel rumore e, periodicamente, studi scientifici lo mettono in guardia contro i danni provocati dal rumore all’organismo umano:
Il rumore provoca aggressività, ipertensione, stress, disturbi cardiaci… Ma non è tutto...
Infatti, il rumore distrae, stordisce, impedisce di pensare, di capire, di “discernere” tra il bene e il male; tra i pensieri negativi e quelli positivi e per questo gli effetti del rumore sono devastanti…
Papa Francesco, il 2 Ottobre scorso, in occasione del Giorno del Dono, che si celebra il 4 di Ottobre, ha detto che il dono più grande che Dio ha fatto a ciascuno di noi è la vita: e la vita fa parte di un altro dono divino originario che è il creato.
Ecco, cari amici, il silenzio funziona come una cassa di risonanza perché ci permette di gustare in profondità la bellezza della vita, ci permette di godere delle piccole/grandi gioie che la vita ci offre…. la dolcezza e la tenerezza che proviamo nei momenti di comunione con le persone che amiamo, ci permette di sperimentare lo stupore per le meraviglie del creato...
Ma cosa succede se nella nostra vita sperimentiamo le ferite della delusione, del fallimento, dell’emarginazione, della solitudine, della sofferenza?
In questo contesto Il silenzio facendo da cassa di risonanza, non contribuirebbe ad amplificare il senso di frustrazione e di depressione trasformando la vita in un inferno per cui l’unica soluzione sarebbe un a full immersione nel rumore, nello stordimento, nella fuga dalla realtà?
Anche qui Papa Francesco ci viene in aiuto quando nel messaggio per la Giornata della Gioventù celebrata la scorsa Domenica delle Palme ha domandato:
In che modo “salvate” nella vostra memoria gli eventi, le esperienze della vostra vita? Come trattate i fatti e le immagini impressi nei vostri ricordi? Ad alcuni, particolarmente feriti dalle circostanze della vita, verrebbe voglia di “resettare” il proprio passato, di avvalersi del diritto all’oblio. Ma vorrei ricordarvi che non c’è santo senza passato, né peccatore senza futuro. La perla nasce da una ferita dell’ostrica! Gesù, con il suo amore, può guarire i nostri cuori, trasformando le nostre ferite in autentiche perle. Come diceva san Paolo, il Signore può manifestare la sua forza attraverso le nostre debolezze (cfr 2 Cor12,9).