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Monsignore Giuseppe Zenti, sempre ciarliero, rimane muto come un pesce

Di Gianni Toffali

Per un "banalissimo" Congresso sulla Famiglia organizzato a Verona, mezza Italia si sta mobilitando per bloccarlo.

Tre giorni di studio dedicati a ribadire ciò che "banalmente" la natura insegna, vale a dire che la vita nasce dall'unione di un gamete maschile con un uno femminile.

"Banalità" che non dovrebbero scandalizzare alcun essere pensante.

Eppure! Eppure, ci sono individui che, forse in preda alla sindrome per eccellenza del terzo millennio, cioè il "complottismo acuto", ha ravvisato negli organizzatori, dei reazionari beghini che vorrebbero catapultare l'età moderna nel medioevo.

A gridare crocifiggili, si è persino mossa l'università di Verona.

Un ambiente che, teoricamente, dovrebbe avere ben chiaro che la natura non insegue le ideologie umane o i venti di dottrina.

L'aspetto più imbarazzante della vicenda, è l'assenza di prese di posizione della curia veronese.

La famiglia è l'argomento principe della morale cattolica. Rimane quindi un mistero il motivo per cui il vescovo Giuseppe Zenti, sempre ciarliero su tutti gli argomenti, in questo caso sia rimasto muto come un pesce.

In teologia ricorre sovente la locuzione tertium non datur. Nessuno è immune dalla tentazione di non spiacere a nessuno.

Considerata l'importanza del Congresso, sarebbe cosa buona e giusta che il vescovo di Verona spendesse una parola di chiarezza. La terza via non è data!
Patrizia Stella
È vero purtroppo che il silenzio da parte delle autorità ecclesiastiche su questo convegno è scandaloso. Nessuno si e offerto a venire a dare una benedizione... anzi addirittura la teologa Cristina Simonelli si schierera con le varie BOLDRINI, Cirinna ecc. Contro il convegno. E questa insegna in seminario... no comment.
Don Reto Nay
Con l'immigrazione, necessaria perché da noi la famiglia è distrutta, si distrugge anche la famiglia nei paesi d'origine degli immigranti.