Marcellino

FILOSOFIA DEL GENDER- prima parte

E’ l’ideologia per cui non si è uomini e donne perché nati con certe identità fisiche, ma lo si è solo se ci si riconosce come tali.
Il sesso sarebbe l’aspetto biologico
dell’essere umano, e il genere sarebbe la costruzione sociale o culturale del sesso, ovvero chiunque potrebbe determinare il proprio genere e modificarlo a suo piacimento (secondo la “Australian human rights commission” …More
E’ l’ideologia per cui non si è uomini e donne perché nati con certe identità fisiche, ma lo si è solo se ci si riconosce come tali.
Il sesso sarebbe l’aspetto biologico
dell’essere umano, e il genere sarebbe la costruzione sociale o culturale del sesso, ovvero chiunque potrebbe determinare il proprio genere e modificarlo a suo piacimento (secondo la “Australian human rights commission” l’essere umansi distinguerebbe in ben ventitré generi: uomini, donne, omosessuali, bisessuali, transgender, trans, transessuali, intersex, androgini, agender, crossdresser, drag king, drag queen, genderfluid, genderqueer, intergender, neutrois, pansessuali, pan gender, third gender, third sex, sistergirl e brotherboy).Questa teoria ha volutamente distinto il genere dal sesso, limitando il sesso alle caratteristiche biologiche che definiscono uomini e donne, e utilizzando il genere in riferimento a quelli che consideravano essere i ruoli socialmente costruiti dalla società per uomini e donne.
CONSEGUENZE : le conseguenze di questa teoria promossa da agenzie internazionali e recepita da molti governi occidentali, negli U.S.A e nella U.E., sono state immediate, poiché riguardano la maternità, la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, la complementarietà tra i due, l’identità sponsale della persona umana, la femminilità e la mascolinità, l’eterosessualità. Ebbene, queste caratteristiche e proprietà naturali, sarebbero invece , secondo l filosofia del Gender, altrettante costruzioni sociali o stereotipi che sarebbero contrari all’uguaglianza, discriminatori e, pertanto, da decostruire culturalmente». QUINDI : questa teoria del genere fa divorziare la persona umana da se stessa, per così dire dal suo corpo e dalla sua struttura antropologica. Così radicalmente la teoria del genere è una pura costruzione intellettuale, difficile da cogliere per le culture non-occidentali.
Marcellino

LA CANNABIS E' UNA DROGA LEGGERA? GLI EFFETTI -seconda parte

da wikipedia:
" La Cannabis infatti sembra associata ad un aumento del rischio di sviluppare, tardivamente, schizofrenia; tale rischio sembra presentare una predisposizione individuale e tenderebbe ad aumentare nei soggetti con un uso di Cannabis iniziato in età adolescenziale [33]. Nell'organismo umano sono stati individuati due recettori per i cannabinoidi, indicati con le sigle CB1 e CB2, e …More
da wikipedia:

" La Cannabis infatti sembra associata ad un aumento del rischio di sviluppare, tardivamente, schizofrenia; tale rischio sembra presentare una predisposizione individuale e tenderebbe ad aumentare nei soggetti con un uso di Cannabis iniziato in età adolescenziale [33]. Nell'organismo umano sono stati individuati due recettori per i cannabinoidi, indicati con le sigle CB1 e CB2, e dei ligandi endogeni di questi recettori, gliendocannabinoidi. Nell'adolescente la sovrastimolazione del sistema endocannabinoide da parte del delta-9-tetraidrocannabinolo (uso abituale di marijuana, droga a base di Cannabis) può provocare dei cambiamenti neurobiologici con effetti successivi sul funzionamento del cervello e sul comportamento in età adulta [34]. Alcuni studi hanno evidenziato una maggior frequenza di sintomi schizofrenici nei soggetti che hanno utilizzato abitualmente Cannabis fra i 15 e 18 anni rispetto a quelli che ne hanno fatto un uso saltuario (una o due volte) o che non hanno mai utilizzato la droga [35][36][37][38][39][40]. La somministrazione di Cannabis sativa in pazienti affetti da schizofrenia o disturbi psicotici o con familiarità verso questo tipo di malattia potrebbe indurre comparsa o peggioramento dei sintomi neurologici [30]."
Marcellino

LA CANNABIS E' UNA DROGA LEGGERA? GLI EFFETTI - terza parte

da wikipedia:
" La Cannabis infatti sembra associata ad un aumento del rischio di sviluppare, tardivamente, schizofrenia; tale rischio sembra presentare una predisposizione individuale e tenderebbe ad aumentare nei soggetti con un uso di Cannabis iniziato in età adolescenziale [33]. Nell'organismo umano sono stati individuati due recettori per i cannabinoidi, indicati con le sigle CB1 e CB2, e …More
da wikipedia:

" La Cannabis infatti sembra associata ad un aumento del rischio di sviluppare, tardivamente, schizofrenia; tale rischio sembra presentare una predisposizione individuale e tenderebbe ad aumentare nei soggetti con un uso di Cannabis iniziato in età adolescenziale [33]. Nell'organismo umano sono stati individuati due recettori per i cannabinoidi, indicati con le sigle CB1 e CB2, e dei ligandi endogeni di questi recettori, gliendocannabinoidi. Nell'adolescente la sovrastimolazione del sistema endocannabinoide da parte del delta-9-tetraidrocannabinolo (uso abituale di marijuana, droga a base di Cannabis) può provocare dei cambiamenti neurobiologici con effetti successivi sul funzionamento del cervello e sul comportamento in età adulta [34]. Alcuni studi hanno evidenziato una maggior frequenza di sintomi schizofrenici nei soggetti che hanno utilizzato abitualmente Cannabis fra i 15 e 18 anni rispetto a quelli che ne hanno fatto un uso saltuario (una o due volte) o che non hanno mai utilizzato la droga [35][36][37][38][39][40]. La somministrazione di Cannabis sativa in pazienti affetti da schizofrenia o disturbi psicotici o con familiarità verso questo tipo di malattia potrebbe indurre comparsa o peggioramento dei sintomi neurologici [30]."
Marcellino

GLI EFFETTI DELLA CANNABIS -quarta parte

da wikipedia:
" La Cannabis infatti sembra associata ad un aumento del rischio di sviluppare, tardivamente, schizofrenia; tale rischio sembra presentare una predisposizione individuale e tenderebbe ad aumentare nei soggetti con un uso di Cannabis iniziato in età adolescenziale [33]. Nell'organismo umano sono stati individuati due recettori per i cannabinoidi, indicati con le sigle CB1 e CB2, e …More
da wikipedia:

" La Cannabis infatti sembra associata ad un aumento del rischio di sviluppare, tardivamente, schizofrenia; tale rischio sembra presentare una predisposizione individuale e tenderebbe ad aumentare nei soggetti con un uso di Cannabis iniziato in età adolescenziale [33]. Nell'organismo umano sono stati individuati due recettori per i cannabinoidi, indicati con le sigle CB1 e CB2, e dei ligandi endogeni di questi recettori, gliendocannabinoidi. Nell'adolescente la sovrastimolazione del sistema endocannabinoide da parte del delta-9-tetraidrocannabinolo (uso abituale di marijuana, droga a base di Cannabis) può provocare dei cambiamenti neurobiologici con effetti successivi sul funzionamento del cervello e sul comportamento in età adulta [34]. Alcuni studi hanno evidenziato una maggior frequenza di sintomi schizofrenici nei soggetti che hanno utilizzato abitualmente Cannabis fra i 15 e 18 anni rispetto a quelli che ne hanno fatto un uso saltuario (una o due volte) o che non hanno mai utilizzato la droga [35][36][37][38][39][40]. La somministrazione di Cannabis sativa in pazienti affetti da schizofrenia o disturbi psicotici o con familiarità verso questo tipo di malattia potrebbe indurre comparsa o peggioramento dei sintomi neurologici [30]."
Marcellino

GLI EFFETTI DELLA CANNABIS. LA VERITA' SULLE DROGHE CHE ALCUNI CHIAMANO LEGGERE...GLI EFFETTI.

da wikipedia:
" La Cannabis infatti sembra associata ad un aumento del rischio di sviluppare, tardivamente, schizofrenia; tale rischio sembra presentare una predisposizione individuale e tenderebbe ad aumentare nei soggetti con un uso di Cannabis iniziato in età adolescenziale [33]. Nell'organismo umano sono stati individuati due recettori per i cannabinoidi, indicati con le sigle CB1 e CB2, e …More
da wikipedia:

" La Cannabis infatti sembra associata ad un aumento del rischio di sviluppare, tardivamente, schizofrenia; tale rischio sembra presentare una predisposizione individuale e tenderebbe ad aumentare nei soggetti con un uso di Cannabis iniziato in età adolescenziale [33]. Nell'organismo umano sono stati individuati due recettori per i cannabinoidi, indicati con le sigle CB1 e CB2, e dei ligandi endogeni di questi recettori, gliendocannabinoidi. Nell'adolescente la sovrastimolazione del sistema endocannabinoide da parte del delta-9-tetraidrocannabinolo (uso abituale di marijuana, droga a base di Cannabis) può provocare dei cambiamenti neurobiologici con effetti successivi sul funzionamento del cervello e sul comportamento in età adulta [34]. Alcuni studi hanno evidenziato una maggior frequenza di sintomi schizofrenici nei soggetti che hanno utilizzato abitualmente Cannabis fra i 15 e 18 anni rispetto a quelli che ne hanno fatto un uso saltuario (una o due volte) o che non hanno mai utilizzato la droga [35][36][37][38][39][40]. La somministrazione di Cannabis sativa in pazienti affetti da schizofrenia o disturbi psicotici o con familiarità verso questo tipo di malattia potrebbe indurre comparsa o peggioramento dei sintomi neurologici [30]."
Marcellino

GLI EFFETTI DELLA CANNABIS. VIDEO DI ALESSANDRO DIOTTASI, PRESIDENTE DELLA COMUNITA' MONDO NUOVO …

gli ospedali psichiatrici sono pieni di ragazzi che avevano l'abitudine allo sballo: tutti hanno iniziato con la cannabis. Ed anche tra i soli consumatori di cannabis si trova un'alta percentuale di schizofrenici, anche secondo le ultime ricerche in Inghilterra e negli USA.
quello che dà fastidio è l'importanza che danno all'antiproibizionismo radicale
Marcellino

ELUANA ENGLARO.- I FATTI.- Lucia Bellaspiga, nota scrittrice e giornalista di Avvenire, autrice di …

MOVIMENTO PER LA VITA CIVITAVECCHIA
COMUNICATO STAMPA CONFERENZA UNO DI NOI – del 12-2-2013

Si è svolta ieri pomeriggio, alle ore 17,30, la conferenza dibattito sul tema “L’embrione, il malato, il disabile, Eluana : UNO DI NOI”, organizzato dal Movimento per la Vita di Civitavecchia in collaborazione con la Curia vescovile di Civitavecchia.
Nella Sala Giovanni Paolo II gremita di gente, il Vescovo …More
MOVIMENTO PER LA VITA CIVITAVECCHIA
COMUNICATO STAMPA CONFERENZA UNO DI NOI – del 12-2-2013


Si è svolta ieri pomeriggio, alle ore 17,30, la conferenza dibattito sul tema “L’embrione, il malato, il disabile, Eluana : UNO DI NOI”, organizzato dal Movimento per la Vita di Civitavecchia in collaborazione con la Curia vescovile di Civitavecchia.
Nella Sala Giovanni Paolo II gremita di gente, il Vescovo Mons. Luigi Marrucci ha rivolto un saluto ai presenti ed ai relatori, ed ha espresso grande affetto al Pontefice dimissionario Benedetto XIV, che con tutte le forze si è speso per la Chiesa compiendo nel contempo una scelta coraggiosa, innovativa e difficile. Mons. Marrucci ha inoltre speso parole di incoraggiamento e di elogio al Movimento per la Vita, che in questi anni, in Italia, ha contribuito ad affermare il valore della maternità, in linea con il dovuto rispetto che spetta alla vita umana nascente, tessendo una rete di solidarietà attorno alle famiglie e consentendo la nascita di 140.000 bambini. Dio si è fatto embrione e i cristiani non devono avere paura di affermare sempre la cultura della vita. Parimenti il Presidente Regionale della federazione del Lazio, ha salutato i presenti e ringraziato il Vescovo Mons. Marrucci, per la sensibilità in tema di diritti dell’uomo e per l’aiuto concreto offerto ai Movimenti e Centri di Aiuto di Civitavecchia e di Tarquinia.
La giornalista-scrittrice Ombretta del Monte, volontaria del Movimento locale, ha presentato gli ospiti ed i relatori, l’eurodeputato On. Carlo Casini, Presidente Nazionale degli oltre 600 movimenti e centri di aiuto alla Vita presenti nel territorio nazionale, la giornalista di Avvenire Lucia Bellaspiga, autrice di diversi saggi e del libro su Eluana Englaro “Eluana, i fatti”, Roberto Bennati, Presidente Regionale del Movimento per la Vita. Due canti sul tema della vita, interpretati da Annalaura Lelli, hanno evidenziato la bellezza della Vita, introducendo le relazioni.-
L’On. Carlo Casini ha invitato ad adottare uno “sguardo” diverso sull’embrione, attraverso l’iniziativa europea “UNO DI NOI”. Guardare all’embrione per quello che è, senza pregiudizi dettati dalle ideologie, ovvero un essere appartenente alla specie umana, un essere umano, vivo e vitale, che non può essere manipolato, distrutto e fatto oggetto di sperimentazioni, proprio in virtù della sua umanità, comprovata dalla scienza.
I cittadini di tutta Europa, ha continuato l’on.Casini- esprimendo una larga adesione all’iniziativa “Uno di noi”, possono aiutare il vecchio continente a ritrovare la sua anima: dichiarando che ogni essere umano fin dal concepimento è uno di noi,essi chiedono che la dignità umana sia messa al centro della integrazione europea e che ogni risorsa economica e intellettuale dell’Unione sia destinata sempre a promuovere la vita umana e mai a distruggerla.
Casini ha evidenziato come la petizione, che mira a raccogliere un milione di firme in almeno sette Stati, intende chiedere all’Europa di salvaguardare la vita fin dal suo stato embrionale. Si tratta di interpellare le coscienze, risvegliandole, dare voce a chi non ha voce, perché è paradossale che proprio in un’epoca in cui la scienza ha svelato tutto il processo della nascita umana, si nega che l’embrione è più di un grumo di cellule.
E’ seguita la testimonianza di Lucia Bellaspiga, nota scrittrice e giornalista di Avvenire, autrice di numerosi libri, trai i quali : “E adesso vado al Max! Massimiliano Tresoldi “ : che parla dell’incredibile storia di un ragazzo risvegliatosi dal coma dopo 10 anni; ed ancora “Eluana, i fatti”. La scrittrice ha veramente impressionato la platea raccontando particolari inediti sulla vita e sulla terribile morte di Eluana Englaro. E fa riferimento a dati e fatti. Ad esempio alla cartella clinica dell’Ospedale di Sondrio, Divisione di Lungodegenza, ore 4 del mattino del 15 ottobre 1993. Eluana è in stato vegetativo ‘permanente’ – come si diceva

allora – da quasi due anni. Nella sua stanza succede qualcosa: “La paziente ha cominciato a lamentarsi ….”, si legge nella ‘Documentazione clinica’ che la riguarda (e racconta i 17 anni dall’incidente alla morte). Non è un’eccezione che Eluana emetta suoni, sospiri, gemiti, le accade da due anni e lo farà per altri 15, fino al giorno prima della morte a ‘La Quiete’ di Udine. Ma quella notte non si placa, forse appare più agitata del solito: fatto sta che Eluana continua a ‘lamentarsi’, come volesse dire qualcosa : “Stimolata a dire la parola ‘mamma’ è riuscita a dirla due volte, in modo comprensibile”.
E se Eluana fosse stata affetta dalla sindrome “locked-in” o sindrome del chiavistello ? è una condizione nella quale il paziente è cosciente e sveglio, ma non può muoversi oppure comunicare a causa della completa paralisi di tutti i muscoli volontari del corpo. Ci sono altre persone, in queste condizioni che possono muovere soltanto le palpebre o il pollice. E con questo sistema possono, con un cursore che passa sulle lettere, esprimere il proprio pensiero. La scrittrice ha continuato affermando di aver visto Eluana pochi mesi prima la sua morte, ed ha dichiarato davanti ad un pubblico esterrefatto e ammutolito: "La pelle di Eluana era liscia e bella, come quella di un neonato. Eluana pesava 53 chilogrammi, non era calva, ma ben curata. Non c'erano macchine che la tenessero in vita. Eluana era sì una disabile grave, non era malata ! Dopo la sua morte l'autopsia ha registrato che il suo fisico era tipico di una persona in perfetto stato di salute: nessuna piaga da decubito, il peso del suo cervello era nella norma e le
sue gambe erano tornite. Eppure ci sono giornalisti che hanno fatto le loro deduzioni, pur non avendola mai vista". Dalle pagine del resoconto autoptico risulta che «di piaghe neanche l’ombra». L’11 febbraio è anche il giorno in cui iniziano a circolare altre verità: «Secondo i periti era in buone condizioni di nutrizione», scriveva l’Ansa. «Al momento del decesso pesava 53 chili», rivela il Corriere della Sera: altro che «meno di 40 chili», dunque. Eluana pesava 56 o 57 chili prima di partire per Udine. Come ricordato sopra, «È stato calcolato anche il peso del cervello, sarebbe uguale a quello di una persona normale». Per la pubblica opinione è un fulmine a ciel sereno: il gruppetto di medici che la seguiva aveva infatti assicurato cose ben diverse. Che lei morendo non avrebbe sofferto perché «il suo cervello, come quello di Terri Schiavo, è ridotto almeno alla metà del suo peso».
Anche giornalisti come Saviano – ha denunciato Bellaspiga riferendosi ad un articolo pubblicato su El Pais dell'11 febbraio 2009 - scrivevano inesattezze che ritraevano Eluana con "viso deformato, smunto, gonfio, orecchie callose, la bava alla bocca e un corpo senza espressione e senza capelli".
In definitiva il libro testimonia il modo crudele di nascondere la verità da parte dei media.
E, in conclusione, il terribile resoconto della cena che si consumava a Udine nel palazzo seicentesco di uno dei promotori del diritto di morte di Eluana: mentre lei giaceva in obitorio andava in onda un ricevimento "in guanti bianchi" per ringraziare tutti i giornalisti, Avvenire ovviamente escluso. Cena a base di manicaretti ed altre squisitezze, mentre la povera Eluana era stata privata del nutrimento più semplice : acqua e cibo che le venivano dal sondino, e moriva di fame e di sete con il corpo disidratato la cui temperatura raggiungeva, sembra, i 42 gradi.
Al termine tutti i presenti sono stati invitati a sottoscrivere la petizione UNO DI NOI, e ricordiamo che è possibile farlo anche on-line, nel sito ec.europa.eu/…/signup.do Chi vuole può anche firmare il modulo nella nostra sede di Ciitavecchia di Viale della Vittoria 37, esclusivamente il venerdì dalle 16 alle 17. ed in tutte le sedi dei movimenti e cav d'Italia —
Marcellino

ELUANA ENGLARO.- I FATTI.- Lucia Bellaspiga, nota scrittrice e giornalista di Avvenire, autrice di …

segnalato da: blogsantostefano.altervista.org
Per chi avesse ancora il dubbio - assai lecito e comprensibile - di non aver capito bene la tesi di Alberto Giubilini e Francesca Minerva, ieri all’università di Torino i due giovani studiosi italiani docenti in Australia la ribadivano a chiare lettere: «Se pensiamo che l’aborto è moralmente permesso perché i feti non hanno ancora le caratteristiche …More
segnalato da: blogsantostefano.altervista.org

Per chi avesse ancora il dubbio - assai lecito e comprensibile - di non aver capito bene la tesi di Alberto Giubilini e Francesca Minerva, ieri all’università di Torino i due giovani studiosi italiani docenti in Australia la ribadivano a chiare lettere: «Se pensiamo che l’aborto è moralmente permesso perché i feti non hanno ancora le caratteristiche che conferiscono il diritto alla vita, visto che anche i neonati mancano delle stesse caratteristiche, dovrebbe essere permesso anche l’aborto post-nascita». Ovvero: al pari del feto, anche il bambino già nato non ha lo status di persona, pertanto l’uccisione di un neonato dovrebbe essere lecita in tutti i casi in cui è permesso l’aborto, anche quando il neonato non ha alcuna disabilità ma ad esempio costituisce un problema economico o di altra natura per la famiglia.

«È la prima volta che ci invitano a parlarne in Italia e per noi è una grossa occasione», hanno esordito i due colleghi dell’università di Melbourne ringraziando Maurizio Mori, direttore del master di Bioetica all’ateneo di Torino, per aver organizzato il dibattito. «Le nostre non sono idee nuove - hanno ammesso i due -, già filosofi come Singer negli anni ’70 le hanno elaborate, ma il nostro intento era rendere esplicite certe conseguenze normative e tenere conto di implicazioni socioeconomiche: se queste sono importanti per ammettere l’aborto, allora lo sono anche se il bambino è già nato». Uno dei loro maestri è Peter Singer, dunque, caposcuola a Melbourne della bioetica utilitarista, ma loro lo superano persino: «Singer finora ne aveva parlato solo in caso di imperfezioni, in particolare lui citava i bambini nati con sindrome di Down in quanto vite non degne di essere vissute. Noi accettiamo che la sindrome di Down e le altre malattie sono una buona ragione per abortire, tutelando così gli interessi di chi dovrà sobbarcarsi l’onere di crescere queste persone, ma coerenza vuole che ciò valga anche per uccidere un neonato dopo la nascita».

Quali siano allora queste caratteristiche che ci rendono persona è presto detto: «Non basta per esempio provare piacere o dolore, perché ciò avviene anche a un feto, serve uno sviluppo neurologico superiore, cioè avere degli scopi, delle aspettative verso il futuro, provare un interesse per la vita. E un neonato non li ha».
Teorie che i due studiosi avevano già pubblicato nel 2012 sul Journal of Medical Ethics con un articolo dal titolo esplicito - "After birth abortion: why should the baby live?" -, scatenando polemiche a tutte le latitudini e, obiettivamente, trovando ben pochi estimatori anche nel mondo più laico. «Prima di oggi abbiamo subìto una gogna mediatica - ha lamentato Francesca Minerva - ci hanno minacciati, ho persino avuto paura di morire. In fondo alle idee di Singer di 30 anni fa, quando non eravamo nemmeno nati, noi abbiamo aggiunto solo un pezzetto: il fatto che non occorra che il neonato sia disabile per poterlo uccidere». Ma a Maurizio Mori, già tra i più decisi sostenitori dell’eutanasia di Eluana Englaro (e a nostra esplicita richiesta enumerato tra i maestri cui i due australiani si sono ispirati), la loro tesi è invece sembrata argomento degno di serio dibattito: «Siete troppo modesti. Non avete aggiunto solo un pezzetto, avete anche inventato un nome: aborto post-nascita».

«Non è vero che di tutto bisogna poter parlare nelle università - gli ha opposto Assuntina Morresi, membro del Comitato nazionale di bioetica -, non esiste una neutralità del mondo accademico: come nessuno si sognerebbe di sostenere da una cattedra il negazionismo della Shoah o una tesi discriminatoria contro i neri, così l’omicidio dei neonati è un tema che non va ospitato. Astrarre vuol dire abbracciare un’ideologia pericolosa che ci permette di fare tutto».

Le tante incoerenze e aporie logiche le ha sottolineate anche Adriano Pessina, direttore del Centro di bioetica della Cattolica di Milano: «Se per essere persona occorre provare un interesse per la vita, allora chi chiede l’eutanasia non va ascoltato, perché non gli interessa vivere, dunque è una non persona.. Già le premesse, insomma, sono sbagliate». Non solo: se è vero che il neonato in fondo è la stessa persona che un attimo prima era feto, «il ragionamento è vero anche all’inverso, e allora è l’aborto a diventare illecito». Artificiosa, secondo Pessina, anche l’identificazione aborto/omicidio: il primo infatti sorge quando non si possono tutelare entrambi i diritti, della madre e del nascituro, «ma quando il figlio è nato, posso senz’altro correre incontro ai diritti della madre senza eliminare il bambino, ad esempio con l’adozione».

In una situazione "paradossale" si è detto Giovanni Fornero, storico della filosofia e dichiaratamente laico: «Sono uno dei maggiori teorici della differenza tra bioetica cattolica e laica, ma sull’uccisione dei neonati le due non possono che coincidere. Mi stupisce che Giubilini e Minerva si lamentino della gogna: oggi viviamo in società democratiche che hanno come idea fondamentale il fatto che tutti gli esseri umani hanno pari diritti. Per far valere tale uguaglianza si sono versati lacrime e sangue, fino alla "Dichiarazione dei diritti dell’Uomo" del 1948, non a caso scritta dopo il nazismo. La tesi dell’infanticidio mina la base su cui poggiano tutte le Carte internazionali. La bioetica laica reagisca: come dice Bobbio, non lasciamo ai soli cattolici la prerogativa di combattere affinché il precetto di non uccidere sia rispettato».

Più volte abbiamo chiesto ai due studiosi quale valore aggiunto porti infine il discettare di omicidio dei neonati. Non abbiamo ottenuto risposta.

Lucia Bellaspiga - avvenire.it
segnalato da: blogsantostefano.altervista.org


12/01/2013 20:04:55
Marcellino

UNO DI NOI - PETIZIONE EUROPEA. Firma anche tu, ON LINE, la petizione europea per tutelare la vita …

firma la petizione per tutelare l'embrione umano !
ec.europa.eu/…/signup.doMore
firma la petizione per tutelare l'embrione umano !

ec.europa.eu/…/signup.do
Marcellino

incredibile : demolizione della chiesa di SAINT JACQUES D'ABBEVILLE : ora, in Europa, iniziamo …

Dopo la demolizione della famiglia con le nozze e l'adozione gay, la Francia vuole ora demolire le Chiese ?
Marcellino

ECOGRAFIA DI UN ABORTO. L'aborto uccide veramente un piccolo essere vivente o elimina un semplice …

Ho visto quel bambino sbriciolarsi e sono diventata pro-life
Abby Johnson , direttrice di una clinica di Planned Parenthood si dimette dopo avere assistito all’ecografia di un aborto
L’ex direttrice di una clinica di Planned Parenthood nel sudest del Texas dice di avere avuto un “cambiamento di cuore” dopo avere visto un aborto il mese scorso, ha lasciato il suo lavoro e si è unita ad un gruppo …More
Ho visto quel bambino sbriciolarsi e sono diventata pro-life

Abby Johnson , direttrice di una clinica di Planned Parenthood si dimette dopo avere assistito all’ecografia di un aborto

L’ex direttrice di una clinica di Planned Parenthood nel sudest del Texas dice di avere avuto un “cambiamento di cuore” dopo avere visto un aborto il mese scorso, ha lasciato il suo lavoro e si è unita ad un gruppo pro-life per pregare fuori dall’edificio.
Abby Johnson ha accompagnato diverse donne dalle loro auto alla clinica negli otto anni in cui ha fatto volontariato e lavorato per Planned Parenthood a Bryan (Texas). Ma dice di aver capito che era ora di andarsene dopo avere visto un feto “sbriciolarsi” mentre veniva risucchiato fuori dall’utero di una paziente a settembre.
“Mentre lavoravo da Planned Parenthood ero estremamente pro-choice”, ha detto la Johnson a FoxNews.com. Ma dopo avere visto il funzionamento interno della procedura per la prima volta su un monitor ad ultrasuoni “direi che c’è stata una conversione definitiva nel mio cuore… una conversione spirituale.”
La Johnson ha detto di essersi disingannata del suo lavoro dopo che i suoi capi l’avevano spinta per mesi ad aumentare i profitti effettuando sempre più aborti, che costano alle pazienti dai 505 ai 695 dollari.
«Ad ogni incontro che avevamo ci dicevano: ‘non abbiamo abbastanza denaro, non abbiamo abbastanza denaro, dobbiamo continuare a fare aborti’» ha detto la Johnson a FoxNews.com. «È un affare che dà molti soldi ed è per questo che vogliono aumentare i numeri».
«Planned Parenthood è focalizzata sulla prevenzione» ha scritto Diane Quest, National Media Director del gruppo; «in tutta la nazione, più del 90% del servizio sanitario fornito dalle cliniche di Planned Parenthood è di natura preventiva», spiegando che «il cuore della missione dell’organizzazione è aiutare le donne a pianificare gravidanze sane e prevenire gravidanze indesiderate.»
Ma la Johnson ha detto che i suoi capi le dissero di cambiare le sue “priorità” e di concentrarsi sugli aborti, che rendevano più denaro in un momento in cui la recessione li stava danneggiando.
«Per loro non ci sono molti soldi per l’istruzione» ha detto. «Non ci sono tanti soldi per la pianificazione familiare perché c'è l’aborto.»
Senza un medico fisso, ha detto, la sua clinica effettuava aborti solo due giorni al mese, ma il medico poteva effettuare da 30 a 40 procedure ogni giorno in cui era presente. La Johnson ha stimato che ogni aborto poteva fruttare alla filiale circa 350 dollari, arrivando fino a più di 10'000 dollari al mese.
«La maggior parte del denaro andava alla clinica», ha detto.
La Johnson ha detto di non avere mai ricevuto ordini di aumentare i profitti per email o lettera, e di non avere modo di provare le sue accuse sulle pratiche effettuate alla filiale di Bryan. Ha dichiarato a FoxNews.com che le pressioni le venivano attraverso le interazioni personali con il suo direttore regionale dal più grande ufficio di Houston.
Ha detto di essersi trovata coinvolta con la clinica “per aiutare le donne e... [fare] la cosa giusta”, e l’idea di rastrellare denaro le sembrava contraria a quella che pensava fosse le missione della organizzazione fondata 93 anni fa.
«Idealmente il mio obiettivo come direttrice della clinica è che il numero di aborti non aumenti» perché «fornisci così tanta pianificazione familiare e informazioni in modo che non ci sia una richiesta di aborti»
«Ma questo non era il loro obiettivo» ha detto.

Di seguito l’intervista rilasciata il 7 novembre da Abby Johnson a Mike Huckabee di FoxNews channel

MIKE HUCKABEE: Bene, lei ha aiutato molte donne ad abortire, ma ora è una forte sostenitrice della causa pro-life e partecipa alle manifestazioni di protesta proprio davanti alla clinica per cui lavorava. Diamo il benvenuto alla ex direttrice di Planned Parenthood, Abby Johnson, da Bryan College Station, Texas. Abby, è davvero bello averla qui.
ABBY JOHNSON: Grazie.
M.H. Abbiamo chiesto a Planned Parenthood di fare una dichiarazione. Abbiamo chiesto loro di essere presenti e raccontare la loro versione della storia. Abbiamo questa dichiarazione che voglio rendere pubblica. Hanno detto: «Planned Parenthood rispetta le credenze di ognuno sulla più personale tra le questioni mediche, e Planned Parenthood rimane completamente impegnata ad assicurare che ogni donna che affronta una gravidanza indesiderata conosca tutte le sue possibilità. Planned Parenthood è impegnata soprattutto sulla prevenzione. In tutta la nazione, più del 90% del servizio sanitario fornito dalle cliniche di Planned Parenthood è di natura preventiva».
Abby, il mio giudizio sulla loro dichiarazione è che loro prevengono qualche cosa. Prevengono la nascita, non le malattie. Non c’è nessuna malattia in una gravidanza. Malattia vuol dire stare male. Non stai male quando hai un bambino.
A.J. No.
M.H. Quando lavorava da Planned Parenthood, le sembrava che la cosa centrale fosse la cura della salute e la prevenzione della malattia?
A.J. No, è prevenzione, cioè, la maggior parte è prevenzione della gravidanza. Ed è così che sono rimasta coinvolta.
M.H. La prima volta.
A.J. La prima volta.
M.H. Per aiutare la gente a non avere una gravidanza indesiderata.
A.J. Esatto. Questo è proprio il motivo per cui sono rimasta coinvolta. Ma ho scoperto presto che uno dei loro obiettivi era fare denaro. E la maniera per fare denaro è aumentare il numero degli aborti che fanno.
M.H. Lei stava lavorando in realtà, prestando aiuto ed assistenza ad un aborto, e ha visto sul monitor dell’ecografo il processo dell’aborto. Mi dica, che cosa ha visto mentre l’ecografo stava funzionando ed era in corso l’aborto?
A.J. Beh, sono stata chiamata nella stanza per prestare assistenza durante una procedura. Ed era in realtà una procedura abortiva guidata dagli ultrasuoni, che non è comune nei centri di Planned Parenthood perché è una procedura abortiva più lunga, e i centri di Planned Parenthood cercano di fare più procedure possibili, così non ci mettono molto tempo per ogni procedura. Ma per una qualche ragione questo medico aveva deciso di effettuare una procedura guidata dagli ultrasuoni su questa donna in particolare. E così fui chiamata ad aiutare. Il mio compito era tenere la sonda a ultrasuoni sulla pancia di questa donna cosicché il medico potesse vedere l’utero sullo schermo. E quando ho guardato lo schermo ho visto un bambino sullo schermo. La donna era incinta di circa 13 settimane in quel momento. E ho visto un profilo laterale completo. Ho visto dal volto ai piedi sull’ecografo. E ho visto la sonda entrare nell’utero della donna. E in quel momento ho visto il bambino che si muoveva e cercava di andare via dalla sonda.
M.H. Cercava di allontanarsene. O mio Dio.
A.J. Sì, è ho pensato: «Sta lottando per la sua vita», ed ho pensato: «È vita, voglio dire, è vivo».
M.H. Fino a quel momento, Abby, non le era sembrato così a lei che era capace di usare parole come “feto” e “tessuto”, è molto diverso rispetto a quando ha visto la forma riconoscibile di un bambino.
A.J. Era vivo.
M.H. Che cosa ha fatto? Ha detto qualcosa in quel momento al medico?
A.J. No, cioè, la mia mente stava correndo, il mio cuore batteva all’impazzata. E pensavo solo: «Oddio, fa’ che finisca». E poi, improvvisamente, era tutto finito, in un batter d’occhio. E ho visto il bambino letteralmente sbriciolarsi, ed era finito. E allora ho lasciato cadere la sonda a ultrasuoni. E poi ho compreso, «O mio Dio, non sto tenendo la sonda a ultrasuoni», e allora ho messo la sonda a posto. E tante cose mi passavano per la mente, pensavo alla mia figlia che ha tre anni, pensavo alla bella ecografia che ho fatto di lei, pensavo a come era perfetta quell’ecografia quando aveva 12 settimane nell’utero. E pensavo: Che sto facendo, che sto facendo qui? E avevo una mano sulla pancia di questa donna e pensavo: C’era vita qui dentro, ed ora non c’è. E...
M.H. Lei stava letteralmente tenendo la mano al di sopra, al di sopra dalla sua pancia in quel momento.
A.J. Sì.
M.H. Ed ha capito che ciò che c’era sotto la sua mano un momento prima era vita ed era andata via?
A.J. Sì.
M.H. Mio Dio. Per altro, la donna ha visto qualcosa di questo? poteva vedere lo schermo?
A.J. No, era sedata.
M.H. La gente non vede mai che cosa capita a loro.
A.J. No.
M.H. Non posso fare a meno di pensare che se lo vedessero potrebbero correre fuori da queste cliniche.
A.J. Sì, assolutamente. Se quelli che lavorano nella clinica vedessero che cosa stava capitando su quello schermo, correrebbero fuori. Ecco perché l’industria dell’aborto non vuole che vedano. Non vuole che vedano cosa capita davvero durante un aborto. È per questo che Planned Parenthood e tante industrie di aborti non fanno procedure abortive con l’ecografo. Non vogliono che la gente veda che cosa capita davvero nell’utero della donna.
M.H. Penso a cosa lei ha passato. Deve essere uscita quel giorno pensando: Non voglio passare il resto della mia vita a fare carriera qui dentro. Qual è stato il passo successivo? Lei era il direttore esecutivo di quella clinica di Planned Parenthood, e tuttavia non sapeva che cosa succedeva in quelle stanze da quel punto di vista.
A.J. Sì, sono andata a casa quel giorno, e ho preso la decisione quel giorno stesso, e sono andata a casa e ne ho parlato con mio marito. Mio marito è un insegnante, abbiamo una figlia, quindi dipendiamo da due redditi e così abbiamo deciso che sarei tornata a lavorare e che avrei cercato un altro lavoro. Sapevo che avevo due settimane prima che in clinica si facessero altri aborti chirurgici. Così ho avuto due settimane per trovare un altro lavoro. Così andai, la prima settimana fu piuttosto tranquilla. E venne il fine settimana, venne lunedì, ed ero seduta nel mio ufficio e piangevo. Avevo la porta chiusa. E pensavo solamente: Che cosa farò? Che cosa farò? Non voglio stare qui.
M.H. Che cosa ha detto la gente alla clinica quando alla fine ha detto: Me ne vado?
A.J. Beh, nessuno sapeva davvero cosa stava capitando. Non ho potuto parlare a nessuno della clinica perché non sapevano cosa stava succedendo nel mo cuore. Non capivano cosa stava succedendo. Ed ora che lo sanno, Planned Parenthood ha messo un ordine restrittivo su di me ora che sanno che lavoro con il movimento pro-life.
M.H. Spero che quelli di Planned Parenthood mettano un ordine restrittivo su se stessi e smettano di effettuare le terribili procedure che fanno tutti i giorni. Abby Johnson, grazie. Ha avuto molto coraggio a condividere la sua storia. E la ringrazio tanto, e spero che sia un grande avvertimento sul fatto che non possiamo ascoltare solo le parole. Dobbiamo capire le azioni che ci stanno dietro.
A.J. È vero.
M.H. Grazie. Dio la benedica. Che storia meravigliosa.
A.J. Grazie, grazie.M.H. Abby Johnson.
Marcellino

Progetto Gemma - AIUTA UNA MAMMA ED IL SUO BAMBINO!

aiutiamo queste madri ad accogliere i propri figli!
Marcellino

PREGHIERA UNIVERSALE PER LA VITA A CIVITAVECCHIA

PREGHIERA UNIVERSALE PER LA VITA A CIVITAVECCHIA anni2012-2015. PRIMI INCONTRI : 4 E 5 FEBBRAIO 2012. PARTECIPIAMO! Nei prossimi tre anni il santuario della Madonnina della Lacrime di Civitavecchia ospiterà 14 incontri di "Preghiera per la Vita", organizzati dall'associazione ADVM (Ass. Difendere la Vita con Maria, ass. nazionale),dal Movimento per la Vita di Civitavecchia e da altre Associazioni. …More
PREGHIERA UNIVERSALE PER LA VITA A CIVITAVECCHIA anni2012-2015. PRIMI INCONTRI : 4 E 5 FEBBRAIO 2012. PARTECIPIAMO! Nei prossimi tre anni il santuario della Madonnina della Lacrime di Civitavecchia ospiterà 14 incontri di "Preghiera per la Vita", organizzati dall'associazione ADVM (Ass. Difendere la Vita con Maria, ass. nazionale),dal Movimento per la Vita di Civitavecchia e da altre Associazioni.
C'è bisogno di unire nella preghiera universale quanti hanno a cuore il rispetto della vita umana
👏
Marcellino

PACEA: de la Medjugorje la Civitavecchia

Latest Mensajul, 25 octombrie 2010
Dragi copii, acest timp să fie pentru voi timpul rugăciunii. Invitaţia Mea doreşte să fie pentru voi, copilaşilor, o invitaţie pentru a vă hotărî să urmaţi drumul convertirii. Pentru aceasta rugaţi-vă şi cereţi mijlocirea tuturor sfinţilor. Ei să fie pentru voi exemplu, îndemn şi bucurie spre viaţa veşnică. Vă mulţumesc că aţi răspuns la chemarea Mea.More
Latest Mensajul, 25 octombrie 2010

Dragi copii, acest timp să fie pentru voi timpul rugăciunii. Invitaţia Mea doreşte să fie pentru voi, copilaşilor, o invitaţie pentru a vă hotărî să urmaţi drumul convertirii. Pentru aceasta rugaţi-vă şi cereţi mijlocirea tuturor sfinţilor. Ei să fie pentru voi exemplu, îndemn şi bucurie spre viaţa veşnică. Vă mulţumesc că aţi răspuns la chemarea Mea.
Marcellino

Da Medjugorje a Civitavecchia. I messaggi della Regina della Pace ai veggenti di Medjugorje e le …

Последное Послание из Меджугорье, 25 Февраль, 2011
"Дорогие дети! Природа просыпается и на деревьях видны первые бутоны, которые потом превратятся в прекрасные цветы и плоды. Я хочу, чтобы вы также, маленькие дети, работали над своим преобразованием, и чтобы ваша жизнь была примером и …More
Последное Послание из Меджугорье, 25 Февраль, 2011

"Дорогие дети! Природа просыпается и на деревьях видны первые бутоны, которые потом превратятся в прекрасные цветы и плоды. Я хочу, чтобы вы также, маленькие дети, работали над своим преобразованием, и чтобы ваша жизнь была примером и стимулом к преобразованию для других. Я с вами и перед моим сыном Иисусом я ходатайствую о вашем преобразовании. Спасибо за то, что ответили на мой призыв. "
Marcellino

СВЯТАЯ ЖΈММА ГАЛГАНИ ( Русский )- Saint Gemma Galgani

Яков Кротов
СЛОВАРЬ СВЯТЫХ
Джемма Галгани (р. в Камильяно, 1878 - в Лукке, 11.4.1903). Девушка из бедной семьи, рано осиротевшая и ставшая служанкой в Лукке. Ей очень хотелось стать монахиней, но ей отказали как слишком больной (у нее был туберкулез позвоночника). Тихая, уравновешенная …More
Яков Кротов
СЛОВАРЬ СВЯТЫХ
Джемма Галгани (р. в Камильяно, 1878 - в Лукке, 11.4.1903). Девушка из бедной семьи, рано осиротевшая и ставшая служанкой в Лукке. Ей очень хотелось стать монахиней, но ей отказали как слишком больной (у нее был туберкулез позвоночника). Тихая, уравновешенная девушка с неимоверным терпением сносила смертельную болезнь; горячо верующая, она была одновременно очень религиозно дисциплинированной. Ее духовник пристально следил за странными переживаниями Джеммы, которыми были богаты последние четыре года ее недолгой жизни. 18 месяцев у нее были стигматы, часто случались видения и экстазы. Ее начали почитать святой сразу после смерти, а вот канонизация шла с трудом. Как и в других подобных случаях, Церковь заботилась о том, чтобы в Джемме видели прежде всего человека святой жизни, не делая новых догматов из ее мистических постижений, и при канонизации было указано, что она пославляется не за то, что у нее были видения и стигматы. Экстазы совершенно нематериальны, но в своем роде относятся к столь же второстепенной для Христа сфере церковного быта, как просфоры, сутаны, тонзуры и камилавки: их наличие очень украшает христианскую жизнь, но сама жизнь во Христе не из экстазов и просфор состоит. Беатиф. 1933, канон. 1940. Lettere ed Estasi della beata Gemma Galgani. 1909, ed. Fr. Germanus. Память 11 апреля.
Marcellino

RU486 TALKING : PARLA LEI, LA PILLOLINA

Altre due donne morte per la RU486
La notizia resa pubblica in questi giorni. Due ragazze americane di 29 e 21 anni sono morte dopo aver assunto la pillola RU486, dopo rispettivamente 24 ore e cinque giorni di sofferenza
di Benedetta Frigerio
Dopo che l'Aifa, lo scorso luglio, ha reso legale la pillola abortiva Ru486 e dopo che le Regioni italiane hanno dibattuto sulle modalità “più sicure” di …More
Altre due donne morte per la RU486
La notizia resa pubblica in questi giorni. Due ragazze americane di 29 e 21 anni sono morte dopo aver assunto la pillola RU486, dopo rispettivamente 24 ore e cinque giorni di sofferenza
di Benedetta Frigerio

Dopo che l'Aifa, lo scorso luglio, ha reso legale la pillola abortiva Ru486 e dopo che le Regioni italiane hanno dibattuto sulle modalità “più sicure” di somministrarla, quasi ci fosse un modo per renderla meno “abortiva”, in America muoiono altre due donne che l'hanno utilizzata.

Ne danno notizia tre esperti dei Cdc (Centres for Disease Control and Prevention). Le morti, di cui si è data notizia solo in questi giorni, risalgono una al 2008 e l'altra al 2009. La prima ragazza, di 29 anni, ha preso la pillola alla quinta settimana di gestazione (in Italia si può assumerla fino alla settima perché sarebbe meno rischioso), la seconda, una 21enne, era alla settima. Entrambe sono decedute per shock settico da “Clostridium Sordelli”, la stessa infezione che ha già ucciso altre sei donne.

La pillola cosiddetta “indolore” ha causato alla prima ragazza un'agonia di 24 ore, mentre i medici per cercare di salvarla le toglievano utero e ovaie. La seconda ragazza ha sofferto cinque giorni. La Planned Parenthood Federation si è giustificata dicendo che il problema è che la pillola è stata assunta per via vaginale anziché orale, ma è avvenuto che altre donne sono morte assumendola per via orale. Il dottor Randy O'Brandon, direttore del Centro di ricerca nazionale per il diritto alla vita (Nrl), ha messo in evidenza recenti studi che dimostrano che «non è il secondo farmaco (Cytotec) che la donna assume dopo la Ru486 a essere pericoloso, ma la pillola in sé». Non centrerebbe quindi la modalità, vaginale o orale, con cui viene somministrata la seconda pastiglia.

Mentre si disquisisce sull'uso “migliore” della pillola, il bilancio delle vittime sale a trentuno. Senza contare i decessi che non sono ancora stati rivelati. E' significativo che l'America, dove le autorità vigilano scrupolosamente, sia il paese che conta più morti dovuti alla RU486. Mentre in Inghilterra, per esempio, due decessi del 2008 sono emersi solo dopo un'indagine specifica richiesta dal Ministero delle Politiche sociali. E se negli Usa la stampa ne ha dato notizia, interrogandosi sulla pillola, sui giornali inglesi non si è letta nemmeno una riga a riguardo.
Marcellino

RU486, the Pill Kill. Possiamo considerare la RU486 come un potente veleno per eliminare vite umane …

Altre due donne morte per la RU486
La notizia resa pubblica in questi giorni. Due ragazze americane di 29 e 21 anni sono morte dopo aver assunto la pillola RU486, dopo rispettivamente 24 ore e cinque giorni di sofferenza
di Benedetta Frigerio
Dopo che l'Aifa, lo scorso luglio, ha reso legale la pillola abortiva Ru486 e dopo che le Regioni italiane hanno dibattuto sulle modalità “più sicure” di …More
Altre due donne morte per la RU486
La notizia resa pubblica in questi giorni. Due ragazze americane di 29 e 21 anni sono morte dopo aver assunto la pillola RU486, dopo rispettivamente 24 ore e cinque giorni di sofferenza
di Benedetta Frigerio

Dopo che l'Aifa, lo scorso luglio, ha reso legale la pillola abortiva Ru486 e dopo che le Regioni italiane hanno dibattuto sulle modalità “più sicure” di somministrarla, quasi ci fosse un modo per renderla meno “abortiva”, in America muoiono altre due donne che l'hanno utilizzata.

Ne danno notizia tre esperti dei Cdc (Centres for Disease Control and Prevention). Le morti, di cui si è data notizia solo in questi giorni, risalgono una al 2008 e l'altra al 2009. La prima ragazza, di 29 anni, ha preso la pillola alla quinta settimana di gestazione (in Italia si può assumerla fino alla settima perché sarebbe meno rischioso), la seconda, una 21enne, era alla settima. Entrambe sono decedute per shock settico da “Clostridium Sordelli”, la stessa infezione che ha già ucciso altre sei donne.

La pillola cosiddetta “indolore” ha causato alla prima ragazza un'agonia di 24 ore, mentre i medici per cercare di salvarla le toglievano utero e ovaie. La seconda ragazza ha sofferto cinque giorni. La Planned Parenthood Federation si è giustificata dicendo che il problema è che la pillola è stata assunta per via vaginale anziché orale, ma è avvenuto che altre donne sono morte assumendola per via orale. Il dottor Randy O'Brandon, direttore del Centro di ricerca nazionale per il diritto alla vita (Nrl), ha messo in evidenza recenti studi che dimostrano che «non è il secondo farmaco (Cytotec) che la donna assume dopo la Ru486 a essere pericoloso, ma la pillola in sé». Non centrerebbe quindi la modalità, vaginale o orale, con cui viene somministrata la seconda pastiglia.

Mentre si disquisisce sull'uso “migliore” della pillola, il bilancio delle vittime sale a trentuno. Senza contare i decessi che non sono ancora stati rivelati. E' significativo che l'America, dove le autorità vigilano scrupolosamente, sia il paese che conta più morti dovuti alla RU486. Mentre in Inghilterra, per esempio, due decessi del 2008 sono emersi solo dopo un'indagine specifica richiesta dal Ministero delle Politiche sociali. E se negli Usa la stampa ne ha dato notizia, interrogandosi sulla pillola, sui giornali inglesi non si è letta nemmeno una riga a riguardo.
Marcellino

Prima Messa di padre François Dominique a Bastia - Corsica

Preghiamo per questo nuovo sacerdote, perchè sia fedele e perseverante in eterno, sappia resistere alle tentazione e vivere immerso nell'amore di Dio.