Dai «Discorsi» di san Bernardo, abate Io starò al mio posto di guardia per sentire ciò che mi dirà il Signore Leggiamo nel vangelo che, mentre il Signore predicava e invitava i suoi discepoli a partecipare alla sua passione nel sacramento conviviale del suo corpo, alcuni dissero: Questo linguaggio è duro, e da quel momento non andarono più con lui. I discepoli, invece, interrogati se volessero andarsene anche loro risposero: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna» (1). Così vi dico, fratelli: Fino ad oggi ci sono persone per le quali è chiaro che le parole di Gesù sono spirito e vita e perciò lo seguono. Ad altri invece paiono dure e cercano altrove ben magre consolazioni. La Sapienza fa sentire la sua voce sulle piazze, vale a dire ammonisce quelli che camminano per la via larga e spaziosa che conduce alla morte, per richiamare indietro quanti vi camminano. Essa grida: «Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato»…More
Dalle «Omelie» di san Giovanni Crisostomo, vescovo, Dottore della Chiesa. Oggi 13 settembre, la Chiesa fa memoria di S. Giovanni Crisostomo. "Molti marosi e minacciose tempeste ci sovrastano, ma non abbiamo paura di essere sommersi, perché siamo fondati sulla roccia. Infuri pure il mare, non potrà sgretolare la roccia. S'innalzino pure le onde, non potranno affondare la navicella di Gesù. Cosa, dunque, dovremmo temere? La morte? «Per me il vivere è Cristo e il morire un guadagno» (1). Allora l'esilio? «Del Signore è la terra e quanto contiene» (2). La confisca de beni? «Non abbiamo portato nulla in questo mondo e nulla possiamo portarne via» (3). Disprezzo le potenze di questo mondo e i suoi beni mi fanno ridere. Non temo la povertà, non bramo ricchezze non temo la morte, né desidero vivere, se non per il vostro bene. È per questo motivo che ricordo le vicende attuali e vi prego di non perdere la fiducia. Non senti il Signore che dice: «Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io …More
Dai «Discorsi» di san Bernardo, abate Io starò al mio posto di guardia per sentire ciò che mi dirà il Signore Leggiamo nel vangelo che, mentre il Signore predicava e invitava i suoi discepoli a partecipare alla sua passione nel sacramento conviviale del suo corpo, alcuni dissero: Questo linguaggio è duro, e da quel momento non andarono più con lui. I discepoli, invece, interrogati se volessero andarsene anche loro risposero: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna» (1). Così vi dico, fratelli: Fino ad oggi ci sono persone per le quali è chiaro che le parole di Gesù sono spirito e vita e perciò lo seguono. Ad altri invece paiono dure e cercano altrove ben magre consolazioni. La Sapienza fa sentire la sua voce sulle piazze, vale a dire ammonisce quelli che camminano per la via larga e spaziosa che conduce alla morte, per richiamare indietro quanti vi camminano. Essa grida: «Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato»…More
Dal «Discorso sulle beatitudini» di san Leone Magno, papa. La sapienza cristiana Il Signore dice: «Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati». (1) Questa fame non ha nulla a che vedere con la fame corporale e questa sete non chiede una bevanda terrena, ma desidera di avere la sua soddisfazione nel bene della giustizia. Vuole essere introdotta nel segreto di tutti i beni occulti e brama di riempirsi dello stesso Signore. Beata l'anima che aspira a questo cibo e arde di desiderio per questa bevanda. Non lo ambirebbe certo se non ne avesse già per nulla assaporato la dolcezza. Ha udito il Signore che diceva: «Gustate e vedete quanto è buono il Signore» (2). Ha ricevuto una parcella della dolcezza celeste. Si è sentita bruciare dell'amore della castissima voluttà, tanto che, disprezzando tutte le cose temporali, si è accesa interamente del desiderio di mangiare e bere la giustizia. Ha imparato la verità di quel primo comandamento che dice: «Amerai il …More
Dal libro dell’«Imitazione di Cristo» Dio parlò ai profeti e parla a tutti Il Signore dice: Ascolta, figlio, le mie parole, parole soavissime che oltrepassano ogni scienza di filosofi e di sapienti del mondo. Le mie parole sono spirito e vita (1), né sono da pesare con la bilancia del senso umano, né da giudicare in base al gradimento degli uomini, ma da ascoltare piuttosto in silenzio, e da accogliere con tutta umiltà e affetto grande. Rispondo: «Beato l'uomo che tu istruisci, Signore, e che ammaestri nella tua legge, per dargli riposo nei giorni di sventura e non lasciarlo nella desolazione sulla terra» (2). Io, dice il Signore, ho illuminato i profeti sin dall'inizio, e anche ora non cesso di parlare a tutti. Molti però alla mia voce stan duri e sordi. Ascoltano più volentieri il mondo che non Dio. Seguono più facilmente il desiderio della carne che non il piacere di Dio. Il mondo promette cose temporali, meschine e lo si serve con grande fervore. Io prometto le cose più alte, …More
Dal libro dell’«Imitazione di Cristo» Dio parlò ai profeti e parla a tutti Il Signore dice: Ascolta, figlio, le mie parole, parole soavissime che oltrepassano ogni scienza di filosofi e di sapienti del mondo. Le mie parole sono spirito e vita (1), né sono da pesare con la bilancia del senso umano, né da giudicare in base al gradimento degli uomini, ma da ascoltare piuttosto in silenzio, e da accogliere con tutta umiltà e affetto grande. Rispondo: «Beato l'uomo che tu istruisci, Signore, e che ammaestri nella tua legge, per dargli riposo nei giorni di sventura e non lasciarlo nella desolazione sulla terra» (2). Io, dice il Signore, ho illuminato i profeti sin dall'inizio, e anche ora non cesso di parlare a tutti. Molti però alla mia voce stan duri e sordi. Ascoltano più volentieri il mondo che non Dio. Seguono più facilmente il desiderio della carne che non il piacere di Dio. Il mondo promette cose temporali, meschine e lo si serve con grande fervore. Io prometto le cose più alte, …More
Dalle «Omelie» di san Giovanni Crisostomo, vescovo Le cinque vie della riconciliazione con Dio Volete che parli delle vie della riconciliazione con Dio? Sono molte e svariate, però tutte conducono al cielo. La prima è quella della condanna dei propri peccati. Confessa per primo il tuo peccato e sarai giustificato (1). Perciò anche il profeta diceva: «Dissi: Confesserò al Signore le mie colpe, e tu hai rimesso la malizia del mio peccato» (2). Condanna dunque anche tu le tue colpe. Questo è sufficiente al Signore per la tua liberazione. E poi se condanni le tue colpe sarai più cauto nel ricadervi. Eccita la tua coscienza a divenire la tua interna accusatrice, perché non lo sia poi dinanzi al tribunale del Signore. Questa è dunque una via di remissione, e ottima; ma ve n'è un'altra per nulla inferiore: non ricordare le colpe dei nemici, dominare l'ira, perdonare i fratelli che ci hanno offeso. Anche così avremo il perdòno delle offese da noi fatte al Signore. E questo è un secondo …More
Eterna verità e vera carità e cara eternità! Dalle «Confessioni» di sant'Agostino, vescovo Stimolato a rientrare in me stesso, sotto la tua guida, entrai nell'intimità del mio cuore, e lo potei fare perché tu ti sei fatto mio aiuto (1). Entrai e vidi con l'occhio dell'anima mia, qualunque esso potesse essere, una luce inalterabile sopra il mio stesso sguardo interiore e sopra la mia intelligenza. Non era una luce terrena e visibile che splende dinanzi allo sguardo di ogni uomo. Direi anzi ancora poco se dicessi che era solo una luce più forte di quella comune, o anche tanto intensa da penetrare ogni cosa. Era un'altra luce, assai diversa da tutte le luci del mondo creato. Non stava al di sopra della mia intelligenza quasi come l'olio che galleggia sull'acqua, né come il cielo che si stende sopra la terra, ma una luce superiore. Era la luce che mi ha creato. E se mi trovavo sotto di essa, era perché ero stato creato da essa. Chi conosce la verità conosce questa luce. O eterna verità …More
Eterna verità e vera carità e cara eternità! Dalle «Confessioni» di sant'Agostino, vescovo Stimolato a rientrare in me stesso, sotto la tua guida, entrai nell'intimità del mio cuore, e lo potei fare perché tu ti sei fatto mio aiuto (1). Entrai e vidi con l'occhio dell'anima mia, qualunque esso potesse essere, una luce inalterabile sopra il mio stesso sguardo interiore e sopra la mia intelligenza. Non era una luce terrena e visibile che splende dinanzi allo sguardo di ogni uomo. Direi anzi ancora poco se dicessi che era solo una luce più forte di quella comune, o anche tanto intensa da penetrare ogni cosa. Era un'altra luce, assai diversa da tutte le luci del mondo creato. Non stava al di sopra della mia intelligenza quasi come l'olio che galleggia sull'acqua, né come il cielo che si stende sopra la terra, ma una luce superiore. Era la luce che mi ha creato. E se mi trovavo sotto di essa, era perché ero stato creato da essa. Chi conosce la verità conosce questa luce. O eterna verità …More
Dalle «Omelie» di san Giovanni Crisostomo, vescovo Le cinque vie della riconciliazione con Dio Volete che parli delle vie della riconciliazione con Dio? Sono molte e svariate, però tutte conducono al cielo. La prima è quella della condanna dei propri peccati. Confessa per primo il tuo peccato e sarai giustificato (1). Perciò anche il profeta diceva: «Dissi: Confesserò al Signore le mie colpe, e tu hai rimesso la malizia del mio peccato» (2). Condanna dunque anche tu le tue colpe. Questo è sufficiente al Signore per la tua liberazione. E poi se condanni le tue colpe sarai più cauto nel ricadervi. Eccita la tua coscienza a divenire la tua interna accusatrice, perché non lo sia poi dinanzi al tribunale del Signore. Questa è dunque una via di remissione, e ottima; ma ve n'è un'altra per nulla inferiore: non ricordare le colpe dei nemici, dominare l'ira, perdonare i fratelli che ci hanno offeso. Anche così avremo il perdòno delle offese da noi fatte al Signore. E questo è un secondo …More
L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE non è che ha imparato a mentire E' stata programmata a mentire. Dietro all'algoritmo sta un programmatore che con un programma detta una serie di operazioni (algoritmo) da compiere a una macchina comandata a livello elettronico da tale programma. Perciò, se il programmatore fornisce delle decisioni od operazioni nel caso vengano toccati una serie di contenuti "tabù", per esempio omosessualita', genocidio, o a carattere religioso collegati a un determinato database, l'intelligenza artificiale che elabora tali contenuti, su tali argomenti o è programmata ad attingere a tale data-base i cui contenuti sono favorevoli oppure nel caso le domande fossero pressanti, l'intelligenza artificiale fornirà risposte dal data base fuorvianti, aggressive, comunque all'interno di uno schema pre-ordinato. Per fare un esempio, lo scienziato che ha costruito la bomba atomica, ha per caso costruita solo per fare fuochi d'artificio e spaventare gli avversari oppure l'ha costruita …More
L'ai si inventa le cose...ha allucinazioni. Chi la usa, Se non ricontrolla quel che dice, e non chiede le fonti esatte delle sue affermazioni, può incorrere in vere e proprie Invenzioni.
C'è un crocifisso nella Basilica di Loreto, che nonostante gli atroci dolori delle sue piaghe, sembra sorridere, perchè vede le anime che salverà con il suo sacrificio sulla croce. Dovremo mirar spesso il crocefisso sulla croce e ricordarci di sentirci amati da Dio, che ha dato tutto per noi, per la salvezza delle nostre anime. Mirando l'amore di Gesù per noi dovremo fuggire le tentazioni. __________________ Vedi VIDEO youtube.com/watch?v=MvQyiOX0-aM FOTO File:Innocenzo da petralia, crocifisso ligneo, … Immagine tratta da wikipediacommons
C'è un crocifisso nella Basilica di Loreto, che nonostante gli atroci dolori delle sue piaghe, sembra sorridere, perchè vede le anime che salverà con il suo sacrificio sulla croce. Dovremo mirar spesso il crocefisso sulla croce e ricordarci di sentirci amati da Dio, che ha dato tutto per noi, per la salvezza delle nostre anime. Mirando l'amore di Gesù per noi dovremo fuggire le tentazioni. __________________ Vedi VIDEO youtube.com/watch?v=MvQyiOX0-aM FOTO File:Innocenzo da petralia, crocifisso ligneo, … Immagine tratta da wikipediacommons
Dal trattato «L'amicizia spirituale» del beato Aelredo, abate La vera, perfetta ed eterna amicizia Quel nobilissimo fra i giovani, Giònata, non badando al blasone regale, né alla successione del regno, strinse amicizia con Davide e, mettendo sullo stesso piano dell’amore il servo e il suo sovrano, preferì a se stesso lui, scacciato dal padre, latitante nel deserto, condannato a morte, destinato ad essere trucidato, a tal punto che, umiliando se stesso ed esaltando l’altro, gli disse: Tu sarai re ed io sarò secondo dopo di te (1). O specchio grande e sublime di vera amicizia! Mirabile cosa! Il re era furibondo contro il servo e gli eccitava contro, come ad un emulo del regno, tutta la nazione. Accusando i sacerdoti di tradimento, li fa ammazzare per un solo sospetto. S’aggira per boschi, si inoltra in vallate, attraversa montagne e dirupi con bande armate. Tutti promettono di farsi vendicatori dell’indignazione del re. Solo Giònata, che unico avrebbe potuto, a maggior diritto, …More
Dal trattato «Sul Padre nostro» di san Cipriano, vescovo e martire Dopo il cibo, si chiede il perdono del peccato Dicendo la preghiera del Signore, noi chiediamo: «Dacci oggi il nostro pane quotidiano». Ciò può essere inteso sia in senso spirituale che in senso materiale, poiché l'uno e l'altro significato, nell'economia divina, serve per la salvezza. Infatti il pane di vita è Cristo, e questo pane non è di tutti, ma certo nostro lo è. E come diciamo «Padre nostro», perché è Padre di coloro che intendono e credono, così invochiamo anche il «pane nostro», poiché Cristo è pane di coloro che come noi assumono il suo corpo. Chiediamo quindi che ogni giorno ci sia dato questo pane. Noi viviamo in Cristo e riceviamo ogni giorno la sua Eucaristia come cibo di salvezza. Non accada che, a causa di peccati gravi, ci venga negato il pane celeste, e così, privati della comunione, veniamo anche separati dal corpo di Cristo. Egli stesso ha proclamato infatti: Io sono il pane di vita, che sono …More
Dal trattato «Sul Padre nostro» di san Cipriano, vescovo e martire Dopo il cibo, si chiede il perdono del peccato Dicendo la preghiera del Signore, noi chiediamo: «Dacci oggi il nostro pane quotidiano». Ciò può essere inteso sia in senso spirituale che in senso materiale, poiché l'uno e l'altro significato, nell'economia divina, serve per la salvezza. Infatti il pane di vita è Cristo, e questo pane non è di tutti, ma certo nostro lo è. E come diciamo «Padre nostro», perché è Padre di coloro che intendono e credono, così invochiamo anche il «pane nostro», poiché Cristo è pane di coloro che come noi assumono il suo corpo. Chiediamo quindi che ogni giorno ci sia dato questo pane. Noi viviamo in Cristo e riceviamo ogni giorno la sua Eucaristia come cibo di salvezza. Non accada che, a causa di peccati gravi, ci venga negato il pane celeste, e così, privati della comunione, veniamo anche separati dal corpo di Cristo. Egli stesso ha proclamato infatti: Io sono il pane di vita, che sono …More
La Madonna disse a don Gobbi in una ispirazione interiore, che per compiacere i protestanti, le nostre guide cattoliche (?) diranno che l'Eucaristia è solo un ricordo dell'Ultima Cena di Gesù. In questo modo si perde il significato che l'Eucaristia è la presenza reale di Gesù in corpo, anima e divinità (Catechismo della Chiesa cattolica). Tale significato di presenza reale di Gesù si sta gradualmente perdendo a motivo dell'introduzione da parte dei cardinali massoni (mistica Maria Simma) dell'assunzione della Santissima Eucaristia sulle mani, con lo scopo della praticità, della pulizia, quando invece è un modo per far intendere che l'Eucaristia è solo un ricordo. Il prof Ureta commentava un documento di Bergoglio: "Desiderio desideravi", dove l'Eucaristia veniva ridotta a un semplice ricordo dell'Ultima Cena. Nell'accogliere l'Eucaristia, la prima forma è in bocca (documento ufficiale della Chiesa), ma i cardinali e vescovi divenuti rapidamente modernisti ritengono, anche se non lo …More
La Madonna disse a don Gobbi in una ispirazione interiore, che per compiacere i protestanti, le nostre guide cattoliche (?) diranno che l'Eucaristia è solo un ricordo dell'Ultima Cena di Gesù. In questo modo si perde il significato che l'Eucaristia è la presenza reale di Gesù in corpo, anima e divinità (Catechismo della Chiesa cattolica). Tale significato di presenza reale di Gesù si sta gradualmente perdendo a motivo dell'introduzione da parte dei cardinali massoni (mistica Maria Simma) dell'assunzione della Santissima Eucaristia sulle mani, con lo scopo della praticità, della pulizia, quando invece è un modo per far intendere che l'Eucaristia è solo un ricordo. Il prof Ureta commentava un documento di Bergoglio: "Desiderio desideravi", dove l'Eucaristia veniva ridotta a un semplice ricordo dell'Ultima Cena. Nell'accogliere l'Eucaristia, la prima forma è in bocca (documento ufficiale della Chiesa), ma i cardinali e vescovi divenuti rapidamente modernisti ritengono, anche se non lo …More
Dai «Trattati sul vangelo di Matteo» di san Cromazio, vescovo (Trattato 5) La luce del mondo, voi siete ______________ «Voi siete la luce del mondo. Non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa» (1). Il Signore ha chiamato i suoi discepoli «sale della terra», perché hanno dato sapore, per mezzo della sapienza celeste, ai cuori degli uomini resi insipidi dal diavolo. Ora li chiama anche «luce del mondo» perché, illuminati da lui stesso che è la luce vera ed eterna, sono diventati, a loro volta, luce che splende nelle tenebre. Egli è il sole di giustizia. Molto giustamente quindi chiama luce del mondo anche i suoi discepoli, in quanto, per mezzo loro, come attraverso raggi splendenti, ha illuminato tutta la terra con la luce della sua verità. Diffondendo la luce della verità, essi hanno tolto le tenebre dell’errore dai cuori degli uomini. …More
Dai «Trattati su Giovanni» di sant'Agostino, vescovo (Tratt. 124, 5, 7; CCL 36, 685-687) Le due vite La Chiesa conosce due vite che le sono state divinamente predicate ed affidate: una è nella fede l'altra nella visione; una nel tempo del pellegrinaggio, l'altra nell'eternità della dimora; una nella fatica, l'altra nel riposo; una lungo la via, l'altra nella patria; una nell'attività, l'altra nel premio della contemplazione. La prima vita è stata rappresentata dall'apostolo Pietro, la seconda da Giovanni. La vita terrena si svolge sino alla fine di questo mondo e trova la sua conclusione nell'aldilà; la vita celeste, nella sua fase perfetta, verrà dopo la fine di questo mondo, ma nell'eternità non avrà termine. Perciò il Signore dice a Pietro: «Seguimi» (); mentre di Giovanni dice: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, che importa a te? Tu seguimi» (Gv 21, 22). Il significato della risposta di Gesù è il seguente: Tu seguimi nel tollerare i mali temporali. Lui rimanga in …More