In questo Giorno Santo dedicato alla Madonna del SS.Rosario, sarà tempo utilmente impiegato, soffermarci sul Racconto del Momento in cui Maria SS. donò il Rosario a S.Domenico per sconfiggere le eresie …Altro
In questo Giorno Santo dedicato alla Madonna del SS.Rosario, sarà tempo utilmente impiegato, soffermarci sul Racconto del Momento in cui Maria SS. donò il Rosario a S.Domenico per sconfiggere le eresie... "San Domenico e il Dono del S.Rosario"

ilsantorosario

- San Domenico e il Dono del S.Rosario

- Gli abitanti di Tolosa, (illustrissima città della Gallia, una volta famosa pure per il dominio del Principato), combattevano con grande forza ed autorità l’eresia degli Albigesi, a difesa delle Chiese e delle famiglie. Essi avrebbero rinunziato piuttosto alla vita che cedere alla malvagità. San Domenico con la sua predicazione (e Dio con i miracoli), aveva divulgato il Salterio in tutta l’Italia e la Spagna già da lungo tempo, con un meraviglioso cambiamento degli animi e dei costumi, come attesta Gregorio IX nella Bolla di Canonizzazione dello stesso, dicendo: Egli trafiggendo i piaceri delle carni e folgorando le menti di pietra degli empi, ogni setta degli eretici tremò e ogni Chiesa di fedeli esultò. Ma mai tuttavia il Beato Domenico era stato capace di entrare sia nella città che negli animi dei Tolosani.
Perciò, fremente di zelo e di dolore, in una grotta della vicina selva, una volta solo si ritirò per supplicare più intensamente la potenza della Madre di Dio. Aggiunse alle preghiere, digiuni e rigorose mortificazioni del corpo. In queste condizioni, le aveva rivolto un triduo, chiedendo su di sé le pene per le colpe dei Tolosani, e non mancava di battere il suo piccolo corpo con rovi e con pruni, finché privo di forze, cadde privo di sensi.

Al discepolo caduto ed insanguinato, si avvicinò la sua potente Patrona e Regina del Cielo, e col volto, le parole e le carezze, chiamò colui che era privo di sensi, riportandolo in vita. Stavano vicino alla Santa Regina dei Cieli tre altre Regine, che la accompagnavano, simili nel volto e nell’ornamento, ma al di sotto di lei; anche cinquanta Vergini attorniavano ciascuna di esse, quasi seguendole, tutte di aspetto assai maestoso al di sopra della natura umana, splendenti nei vestiti.
San Domenico rimase incantato nel volto. A lui la Benigna Vergine Madre disse: "O Domenico, figlio ed intimo Sposo, poiché hai combattuto fortemente contro i nemici della fede, avendoti Gesù infiammato e avendoti io soccorso, ecco io stessa, che tu invochi, vengo in tuo aiuto."

Così disse, e nello stesso tempo le tre Regine, sollevatolo da terra quasi morente, lo portano con gran venerazione a Maria. Essa accoltolo con virginei abbracci, lo baciava con un tenero bacio, e avvicinatolo agli aperti seni del castissimo Petto, lo saziò del suo Latte e lo ristabilì integralmente.

Allora parlò con queste parole. "Dal profondo del cuore, o dilettissimo figlio Domenico, sai dirmi bene, quali armi la tre volte Santissima Trinità usò, quando decise di rinnovare tutto il mondo?"

Ed egli a lei: "O Signora del mondo, tu lo sai molto bene: attraverso di Te infatti venne la salvezza nel mondo, ed essendo Tu la propria mediatrice, il mondo è stato rinnovato e redento." E lei sorridendo all’intimo Sposo disse:
"La Beatissima Trinità per annientare tutti i delitti del mondo, si è scelto tra le armi principali l’Angelica Salutazione, della quale è composto il nostro Salterio, fondamento di tutto il Nuovo Testamento. Perciò se vuoi il frutto che desideri nella predicazione, predica il mio Salterio: ed immediatamente sentirai vivo l’aiuto della tre volte Santissima Trinità." Nello stesso tempo lei aggiunse tale cosa:
"Questo è il motivo per cui la Beatissima Trinità qua (in questo mondo) mi ha intitolato e conferito un Salterio, con il santo numero di centocinquanta, il quale nella prima cinquantina sull’Incarnazione, rifulge bianchissimo; nella seconda cinquantina sulla Passione del Figlio, rosseggia di porpora; nella terza cinquantina sulla sua Risurrezione e la gloria dei Santi, scintilla di stelle. Orsù dunque, prendi questo Salterio e predicalo costantemente insieme a me.... (Questo è il momento solenne della consegna del Santo Rosario a San Domenico, avvenuto dunque a Tolosa, cittadina dell’Alta Garonna in Francia, il 1212.).... Entra coraggiosamente in città e tra le schiere dei nemici e, dove si riunirà tantissima gente, lodalo e raccomandalo; consiglia l’Orazione e credi: vedrai subito le più grandi meraviglie della potenza divina." Disse e si allontanò al di sopra delle stelle.

San Domenico crede alla promessa, obbedisce al comando ed entra nella città di Tolosa; nello stesso tempo ogni bronzo delle campane della principale Chiesa, per un moto divino, risuona nelle alte torri, in un suono diverso dal solito e sconosciuto. Il terrore, l’emozione e lo stupore assalgono gli animi di tutti, come pure il desiderio di sapere cosa fosse quel che udivano e di conoscerne la causa. Cose enormi e straordinarie, ma più mirabile era che tra tutte queste cose la sola voce di Domenico, che predicava il Salterio, non si abbassava affatto, anzi perveniva perfetta agli orecchi degli ascoltatori. Essa, che vinceva ogni cosa, vinceva anche i cuori eretici. Li scuote, li addolcisce, li trasforma...Mentre Egli predicava:
"...Questa è la mano destra dell’Eccelso: è la voce di Dio che è adirato, o cittadini. Date un posto a Dio: sta alla porta del vostro cuore e bussa. E’ Dio, infatti, che folgora e tuona tra le nubi. Atterrisce per correggere, non punisce per uccidere...Orsù, domandate tutti alla Vergine Madre del Salvatore, all’Avvocata Madre di misericordia, perché l’amato Figlio non nega nulla all’amata Madre. Amate la preghiera di entrambi, adoperate il Salterio. Subito dopo Dio, onorate Maria, rigettate con giuramento, l’eresia. E fidatevi: prometto la salvezza, la grazia della Madre di Dio confermerà questa mia promessa e, per volontà di Dio, un’improvvisa quiete ed una tranquilla sicurezza vi libererà da questi tormenti..."

Durante queste parole del Santo, si sentono le altre rovinose voci delle Blatte, e si odono dei confusi lamenti dei demoni: Guai, guai a noi! Dagli Angeli, per la potenza infinita del Salterio, siamo legati con catene infuocate e, lontano da questo mondo, siamo respinti nell’Inferno, oh infelici. Si sentivano i loro enormi urli, da sembrare che quasi coprissero la voce del Predicatore del Salterio. L’avrebbero coperta, se Dio non avesse dato un tono assai grande a quella voce. Alla fine un prodigio terribile e meraviglioso si aggiunse a quegli (altri). Per caso nella Chiesa maggiore stava esposta una statua della Madre di Dio, in un posto elevato e visibile. Essa fu vista da tutti elevare la mano destra distendendola verso il Cielo: per ripetere tre volte degli avvertimenti, come se dicesse: Se non eseguirete i comandi, perirete. San Domenico così, infatti, interpretò subito il gesto della statua dicendo: "Non si allontaneranno la punizione e i terribili segni, a meno che, allontanandovi dall’ostinazione, non chiederete col Salterio, la salvezza per mezzo dell’Avvocata di misericordia. Perciò placate la sua ira con le sacre preghiere del Salterio e lei piegherà a misericordia il braccio sollevato minacciosamente...."

San Domenico rivoltosi a questo compassionevole spettacolo, col viso rivolto alla statua della Madre di Dio, si inginocchia supplichevole a terra e prega: "O Signora del cielo e della terra, Vergine potente, guarda, ascolta i penitenti supplichevoli, la vergogna del passato e il dolore presente promette cose migliori per il futuro. Deponi l’ira, rinvia le minacce e riponi il braccio nel seno della tua clemenza."
L’Amorevole Madre ascoltò, mosse e ripiegò il braccio della sua statua. E subito i venti, i tuoni, i terremoti e tutte le cose si placarono. I Tolosani che avevano sperimentato quei terrori e pericoli, misero all’unanimità le loro mani e le loro anime nella mano dell’unico Dio e nella guida di San Domenico. Sopraggiunge la pace e una profonda quiete, come pure l’ammirazione e il mutamento totale degli animi.
Abbandonano i loro errori, sono rigettate le tenebre delle eresie e si apre la luce della fede cattolica."

(Libro II Capitolo III de "Il Salterio di Gesù e di Maria" del B.Alano.)

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Baliven
AVE MARIA!!!!
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🙏