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Francesco I
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L'enigma della tomba celtica. di Alexis de Favitski Alla fine del 2014, a Lavau in Francia, nella regione della Champagne, un'équipe di archeologi individua un'antica necropoli che cela una scoperta …Altro
L'enigma della tomba celtica.

di Alexis de Favitski
Alla fine del 2014, a Lavau in Francia, nella regione della Champagne, un'équipe di archeologi individua un'antica necropoli che cela una scoperta straordinaria: sotto un enorme tumulo, in una camera di sepoltura di 14 metri quadrati, giace uno scheletro, adornato con ricchi gioielli e circondato da oggetti di lusso, tra cui delle magnifiche stoviglie greche ed etrusche. La tomba di questo ricco celtico morto nel V secolo a.C, soprannominato "il principe di Lavau", solleva molte domande: chi era questo dignitario per meritare una simile sontuosa sepoltura? Come è possibile che oggetti provenienti da così lontano fossero giunti nella Champagne? Come è stata costituita tutta questa ricchezza? Cosa significa la messa in scena della tomba? Le analisi indicano che il principe di Lavau era un celtico del V secolo a.C. La civiltà celtica dell'età del ferro non ha lasciato traccia attraverso la scrittura e conserva ancora molto del suo mistero ma grazie a due altre tombe principesche precedentemente scoperte, le ricerche rivelano la sua organizzazione geopolitica, al centro di una rete fluviale e stradale che favoriva il commercio. Infatti, gli oggetti trovati nelle tombe, siano essi gioielli in ambra baltica o coralli mediterranei, mostrano l'estensione del commercio europeo praticato dai Celti, un mondo per così dire, già globalizzato.

A partire da questa scoperta eccezionale, una delle più importanti dell’archeologia europea degli ultimi anni, il documentario di Alexis de Favitski, ci permette di viaggiare indietro nel tempo, nel cuore dell’antica e misteriosa civiltà celtica.

www.rsi.ch/…/lenigma-della-t…
Marziale
Forse questi interessanti video meriterebbero i freschi mesi autunnali.
Marziale
alda luisa corsini
😀
alda luisa corsini
Nessuna meraviglia che oggetti greci ed etruschi si trovassero nei territori occupati dai Celti. Dalla vasta letteratura sull'argomento si desume che tra la fine del VI e l’inizio del V secolo a. C. le città stato etrusche e greche occidentali, Marsiglia in particolare, vissero una fase di prosperità e sviluppo. Questo portò ad un’espansione verso l'interno dettata dalla volontà di reperire nuove …Altro
Nessuna meraviglia che oggetti greci ed etruschi si trovassero nei territori occupati dai Celti. Dalla vasta letteratura sull'argomento si desume che tra la fine del VI e l’inizio del V secolo a. C. le città stato etrusche e greche occidentali, Marsiglia in particolare, vissero una fase di prosperità e sviluppo. Questo portò ad un’espansione verso l'interno dettata dalla volontà di reperire nuove risorse, sotto forma di schiavi, di metalli o di beni preziosi come l’ambra. I commercianti del Mediterraneo entrarono così in contatto con le comunità celtiche distribuite in Europa continentale sfruttando le vie di comunicazione naturali costituite da fiumi come la Loira, la Senna, la Saona, il Rodano, il Reno, il Danubio. Le élite di queste zone iniziarono ad apprezzare i beni di prestigio portati dai commercianti provenienti dalle aree meridionali e a volerli acquistare: si spiegano così i ritrovamenti di preziosi manufatti di fabbricazione greca ed etrusca rinvenuti non soltanto in questo caso a Lavau, ma già a Vix e Bourges così come nei siti tedeschi di Heuneburg e Hoch.