Mons. Aillet: Quella che Tucho chiama "coppia" non è una coppia
L'opera di propaganda omosessuale di Bergoglio Fiducia Supplicans è stata "salutata come una vittoria" dal mondo omosessuale, mentre ha incontrato una disapprovazione pubblica senza precedenti da parte di intere conferenze episcopali, scrive il vescovo Marc Aillet, 66 anni, di Bayonne, Francia.
Il 27 dicembre ha risposto a Francesco/Fernández in una dichiarazione lunga e attentamente argomentata, supponendo che i due credano alle loro stesse parole.
C'è un "passaggio furtivo" dalla benedizione delle persone "in qualsiasi situazione" alla benedizione delle unioni adulterine e omosessuali, avverte monsignor Aillet.
Nonostante le affermazioni di Tucho sul matrimonio e la natura presumibilmente "non liturgica" delle sue benedizioni, la posta in gioco è il riconoscimento ecclesiastico di quelle che Aillet chiama "relazioni omosessuali". "Fiducia Supplicans" Il riconoscimento ecclesiastico delle relazioni omosessuali è inteso come sanzione delle benedizioni omosessuali, che già avvengono in modo molto pubblico in Germania e in Belgio.
Francesco propone la novità di "benedire" due omosessuali che si presentano come "coppia" e "è quindi l'entità della 'coppia' a invocare la benedizione su di sé".
Ma Aillet nota che il termine "coppia" non può essere ragionevolmente applicato al concubinato di due omosessuali, poiché la differenza sessuale è essenziale per la costituzione di una coppia.
Scrive quasi con timore: "Dare una benedizione a una "coppia" omosessuale e non solo a due individui sembra avallare l'atto omosessuale che li unisce, anche se si chiarisce che questa unione non può essere equiparata al matrimonio".
Per lui, il pezzo di propaganda omosessuale di Francesco manca di un appello al pentimento e non riesce a qualificare i peccati omosessuali come "intrinsecamente disordinati".
Dio non può "parlare bene" (= benedire = latino: bene-dicere) di ciò che non è la sua volontà. La prima benedizione nella Genesi fu data ad Adamo ed Eva nel contesto della moltiplicazione della razza umana, ricorda Aillet.
La sua conclusione è che fornicatori, adulteri e omosessuali [o qualsiasi altro peccatore mortale] possono essere benedetti individualmente come parte di un appello al pentimento e di un invito a chiedere la grazia di Dio per conformare la loro vita alla volontà di Dio.
Immagine: Marc Aillet © wikicommons, CC BY-SA, Traduzione AI
Il 27 dicembre ha risposto a Francesco/Fernández in una dichiarazione lunga e attentamente argomentata, supponendo che i due credano alle loro stesse parole.
C'è un "passaggio furtivo" dalla benedizione delle persone "in qualsiasi situazione" alla benedizione delle unioni adulterine e omosessuali, avverte monsignor Aillet.
Nonostante le affermazioni di Tucho sul matrimonio e la natura presumibilmente "non liturgica" delle sue benedizioni, la posta in gioco è il riconoscimento ecclesiastico di quelle che Aillet chiama "relazioni omosessuali". "Fiducia Supplicans" Il riconoscimento ecclesiastico delle relazioni omosessuali è inteso come sanzione delle benedizioni omosessuali, che già avvengono in modo molto pubblico in Germania e in Belgio.
Francesco propone la novità di "benedire" due omosessuali che si presentano come "coppia" e "è quindi l'entità della 'coppia' a invocare la benedizione su di sé".
Ma Aillet nota che il termine "coppia" non può essere ragionevolmente applicato al concubinato di due omosessuali, poiché la differenza sessuale è essenziale per la costituzione di una coppia.
Scrive quasi con timore: "Dare una benedizione a una "coppia" omosessuale e non solo a due individui sembra avallare l'atto omosessuale che li unisce, anche se si chiarisce che questa unione non può essere equiparata al matrimonio".
Per lui, il pezzo di propaganda omosessuale di Francesco manca di un appello al pentimento e non riesce a qualificare i peccati omosessuali come "intrinsecamente disordinati".
Dio non può "parlare bene" (= benedire = latino: bene-dicere) di ciò che non è la sua volontà. La prima benedizione nella Genesi fu data ad Adamo ed Eva nel contesto della moltiplicazione della razza umana, ricorda Aillet.
La sua conclusione è che fornicatori, adulteri e omosessuali [o qualsiasi altro peccatore mortale] possono essere benedetti individualmente come parte di un appello al pentimento e di un invito a chiedere la grazia di Dio per conformare la loro vita alla volontà di Dio.
Immagine: Marc Aillet © wikicommons, CC BY-SA, Traduzione AI