LA VIA DELLA PUREZZA. ALLA SCUOLA DI SAN LUIGI GONZAGA. Lungo il nostro cammino sulla via della purezza alla scuola dei santi, incontriamo un giovane che già all’età di dieci anni fece voto di verginità …Altro
LA VIA DELLA PUREZZA. ALLA SCUOLA DI SAN LUIGI GONZAGA.

Lungo il nostro cammino sulla via della purezza alla scuola dei santi, incontriamo un giovane che già all’età di dieci anni fece voto di verginità perpetua nella Basilica della Santissima Annunziata, consacrandosi a Maria «come Lei si era consacrata a Dio».

Parliamo di San Luigi Gonzaga, giovane ragazzo che fin dalla tenera età comprese quale fosse il vero tesoro da cercare per guadagnare il premio eterno.

Luigi nasce in una ricca famiglia, primogenito degli otto figli del marchese di Castiglione Ferrante Gonzaga delle Stiviere e della contessa Marta di Santena.

Educato alla vita militare, non mancarono gli insegnamenti cristiani che resero il suo cuore sempre più aperto a Dio e alla Vergine Maria, vero modello di purezza e fedeltà al Signore.

In lui crebbe presto il desiderio di lasciare le ricchezze del mondo per cercare la salvezza, come disse egli stesso ai suoi cari, consigliando di cercarla anche loro, perché «Non si può servire a due padroni».

Quella che lui definì la sua «conversione dal mondo a Dio» avvenne a sette anni. Da allora il suo sguardo non lasciò mai la croce di Gesù al quale voleva consacrare tutta la sua vita, divenendo suo ministro entrando nella Compagnia di Gesù.

Il suo primo incontro con Gesù Eucaristia colmò di amore il suo cuore, rendendo sempre più grande il desiderio di raggiungere pienamente Gesù, vera Sorgente di vita eterna. Ricevette la Prima Comunione dalle mani di san Carlo Borromeo, modello di santità e di zelo apostolico.

L’amore per Dio e la preghiera alla Vergine Maria lo portarono a raggiungere giorno dopo giorno una grandezza d’animo che lo distinse lungo tutta la sua breve vita e che si rifletteva anche all’esterno, rendendolo un esempio di santità per tutti coloro che incontrava.

La preghiera e la meditazione erano al centro della sua giornata e lo accompagnavano nel continuo lavoro e servizio a Dio e ai fratelli. In essa Luigi trovava vero “riposo” come disse egli stesso.

Tra il 1590 e il 1591, la città di Roma si trovò ad affrontare diverse malattie infettive e un periodo di siccità. San Luigi non si fece indietro nel momento in cui i suoi concittadini avevano bisogno di aiuto e assistenza. Cominciò a girare le case dei nobili per raccogliere elemosine per i più bisognosi, dedicandosi poi al soccorso dei malati nei quali vedeva il volto di Gesù.

Era il 3 marzo del 1591 quando, trovando un appestato lungo la strada, se lo caricò sulle spalle fino all’ospedale. In quell’occasione la peste lo contagiò portandolo presto alla morte, avvenuta pochi mesi dopo, il 21 giugno quando aveva solo ventitré anni.

San Luigi accettò con santa rassegnazione la malattia, preparandosi alla morte santamente e con gioia. Il suo cuore bramava di incontrare Dio e Maria Santissima ai quali lo aveva offerto completamente e che da loro fu custodito, rimanendo puro e degna dimora di Gesù Eucaristia.

Tutta la sua vita è un modello da seguire e imitare. Anche oggi ci troviamo ad affrontare malattie, difficoltà spirituali e materiali, senza contare tutte le insidie del demonio che tanto odia la purezza e chi si propone di percorrere tale via.

I giovani in particolare sono quella categoria più a rischio, in quanto facilmente trasportabili da mode e scelte di vita lontane da Dio. Il Signore conosce i nostri cuori e le nostre fragilità, ma ci ha anche fornito gli strumenti e la Grazia che da essi deriva, per affrontare ogni giorno la lotta contro il peccato e per intraprendere così la strada che porta alla salvezza.

San Luigi è una guida che troviamo ad aspettarci lungo questa strada. L’amore a Dio e alla Vergine Maria, la Tota Pulchra; la vicinanza costante ai Sacramenti; il fermo proposito di fare la volontà di Dio qualunque essa sia; la prontezza d’animo nell’affrontare la malattia offrendo tutte le sofferenze a Dio, cosa oggi sempre più rifiutata dalla mentalità della nostra società che vede la sofferenza come un male inutile e privo di significato, da soffocare attraverso la morte provocata in diversi modi, come ad esempio il suicidio e l’eutanasia.

Egli, inoltre, ci ricorda come ogni cristiano deve essere sempre pronto in grazia di Dio, perché non conosciamo “né il giorno né l’ora” (Mt 25,13) in cui il Signore ci chiamerà a rendergli conto della nostra vita.

Chi ama Dio con tutto se stesso e cerca quotidianamente di accrescere il suo amore verso di Lui non deve temere alcun male, perché “Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?” (Rm 8,31).

Da parte nostra però ci vuole un quotidiano e costante impegno nel coltivare il prezioso e incommensurabile dono della Fede.

Alla scuola di Maria Santissima e dei santi, in particolare riflettendo oggi sulla vita di San Luigi Gonzaga, accostiamo il nostro cuore al Cuore Purissimo e Sacratissimo di Gesù. Se ci affidiamo completamente a Dio e se viviamo per Lui, l’amore che Dio accenderà nei nostri cuori diventerà tale da continuare per l’eternità.