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zagormau
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Convinti che si debba morire, lo sono tutti, ma si vive in modo tale che pare si voglia dire: "Muoiono gli altri, ma io probabilmente non morirò". IL MOMENTO PIÙ DECISIVO 28 Febbraio 1978 Figli miei,…Altro
Convinti che si debba morire, lo sono tutti, ma si vive in modo tale che pare si voglia dire: "Muoiono gli altri, ma io probabilmente non morirò".

IL MOMENTO PIÙ DECISIVO

28 Febbraio 1978

Figli miei, sia pace a voi! Sono la Madre vostra, e tutto ciò che mi sta a cuore a vostro riguardo, è bene che divenga oggetto delle mie lezioni.
Io voglio la vostra felicità in questa vita e nell'altra, ma, tra la vita presente e quella futura, vi è un punto che merita tutta la vostra attenzione. Da questo punto, in cui ha fine tutto ciò che è terreno, ha inizio ciò che durerà eternamente, cioè una felicità eterna o una pena eterna. È il momento più importante e più decisivo, quello della morte. Vale perciò la pena di tenerlo di mira, e d'indirizzare sovente i pensieri ad esso, non tanto per impaurirsi, ma per prepararsi all'incontro col Signore.
Certamente, se ogni cristiano vivesse la propria vita alla luce di queste verità, molto più bello sarebbe il vivere, e anche la morte perderebbe quell'aspetto doloroso che solitamente le si dà.
Convinti che si debba morire, lo sono tutti, ma si vive in modo tale che pare si voglia dire: "Muoiono gli altri, ma io probabilmente non morirò". Eppure, ogni giorno che passa è un andare verso l'ultimo giorno, che, anche se fosse molto lontano, è sempre per un numero limitato di anni che si protrae. Gesù, per pura bontà e misericordia, tiene nascosta l'ora e il giorno della morte agli uomini, ma, proprio per questa incertezza, occorre essere sempre preparati a subirla.
Come morirete? Nel vostro letto, circondati da parenti e amici, o soli in un luogo di degenza, o in una casa dove la solitudine sarà per voi anche più dolorosa? Vi capiterà un incidente, morirete in treno, in strada, dove desiderate, oppure dove meno vorreste? Io devo tenervi nascoste tutte queste cose, ma so che per voi la morte sarà come la buona sorella, che voi avrete aspettata e ricevuta con amore. Anzi, l'avrete accolta indossando quell'abito di festa che servirà a farvi celebrare i vostri sponsali.
La morte non vi deve spaventare, poiché moltissime volte, ogni giorno, mi avete invitata ad esservi accanto in quel momento cruciale. Se basta alle volte un'invocazione a farmi correre in aiuto dei morenti, pensate se posso dimenticare voi, che in vita mi avete tanto amata! Non vi deve preoccupare nulla in quel momento.
Vi sono molti a cui viene presentata, come aiuto o come incoraggiamento, la vista di un lembo di cielo, un angolo di paradiso, ed è Gesù stesso che appare nella sua veste candida e luminosa come sul Tabor. Vi sono altri a cui si presenta, come in visione, la propria mamma o qualche parente che già gode in paradiso. Altri protraggono una visione per alcuni secondi, ed è una gioia che riempie i loro cuori e i loro occhi. Ma sono doni particolari!
Voi dovete soltanto pregare, perché siate ben disposti per la grazia di Dio che possedete, e perché la fede non venga mai meno in voi, nonostante le sofferenze che vi tormenteranno in quel momento, che anzi saprete offrire come per scontare quelle pene che dovreste subire nel purgatorio.
La morte per me fu come un sonno dolcissimo pieno d'amore, ma la morte del mio sposo Giuseppe, di cui vi preparate a trascorrere il mese, fu ugualmente serena, perché Gesù ed io lo sostenemmo nel suo passaggio.
Che cosa devo dirvi per aiutarvi a ben vivere e a ben morire? Figli, io desidero da voi che ogni mese, all'ultimo giorno, voi abbiate a concentrarvi un po' su questo pensiero, e abbiate a trascorrerlo con particolare bontà facendo, in preparazione alla morte, tutto ciò che normalmente fate. La vostra Messa, la Comunione e il rosario, devono essere indirizzati a questo scopo, ed io sarò premurosa di tenerli in deposito per quell'ora.
Figli, il paradiso è il luogo stabilito dalla misericordia di Dio e dalla sua giustizia per premiare coloro che l'hanno amato e servito sulla terra. La vita è come attaccata ad un filo, che in qualunque momento potrebbe essere spezzato. Fortunati coloro che saranno trovati degni di occupare quel posto a ciascuno riservato!
Il pensiero della morte e del paradiso vi renda capaci di tutto sopportare, di perdonare sempre e di amare tutti. In paradiso si dimentica tutto il male fatto e il male ricevuto. Il solo pensiero che darà una gioia infinita, sarà quello che, amando Dio, con Lui potrete lavorare per la salvezza di tutti.
Volete anticipare la gioia del paradiso? Lasciate passare, dimenticate tutto ciò che vi ha offeso, tutto ciò che giornalmente vi causa amarezza! Sarà più bello vivere e, se di ogni amarezza ne avrete fatto un mezzo per aiutare il vostro prossimo, comincerete a fare in questa vita ciò che continuerete a fare nel cielo.
Vi benedico, figli, ad uno ad uno. Ad ognuno dò un affettuoso bacio.
Quante grazie ricevete continuamente! Mamme, dite il rosario in famiglia; vi salvo i vostri figli come premio!
Arrivederci!

MARIA MADRE E MAESTRA 23. Mamma Carmela.

Cenacolo della Divina Misericordia