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Dopo 30 anni, prete tetraplegico muore

Don Luis de Moya, 67, è morto il 9 novembre a Pamplona, Spagna. Nel 1991, si era addormentato al volante causando un incidente terribile, che gli ha fatto perdere tutta la mobilità e la sensibilità nel corpo, dal collo in giù.

De Moya ha avvertito sull'eutanasia: "Aiutate a non soffrire, non uccideteli." Ancora: "Molti attraversano le stesse sofferenze. Possano vivere con la speranza che non esiste dolore nella vita eterna."

Nel 2013, De Moya ha detto che quando un paziente riceve adeguate cure palliative e psicologiche non chiede l'eutanasia: "È una verità statistica pubblicata."

Rifiutare di dipendere dagli altri e rifiutare un aiuto ovviamente necessario, per lui non è una virtù, ma orgoglio.

De Moya ha detto che soffriva "nel modo più realistico possibile: conscio di essere nelle mani di Dio; la cosa meno realistica è vivere come se Lui non esistesse."

Alla domanda su come un Dio buono possa permettere quella sofferenza, tagliava corto: "Se credete davvero che Dio sia buono, la questione finisce lì: Dio è buono. Punto. Ciò che sembra terribile dal nostro punto di vista, non è così terribile dal punto di vista di Dio.”

“Io non farei a cambio con nessuno, perché ho l'esperienza di quanto Dio sia meraviglioso," questa la sua testimonianza. "dio permette il male, ma non ci abbandona ad esso."

#newsXhqzpchzmy

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N.S.dellaGuardia
Costui sì che era da elevare a Cardinale, ma ora ha ben altri gradi e riconoscenze. Ora pro nobis.