04:40
zagormau
13
Se il Signore non ci guida tenendoci per mano, non possiamo fare nulla. È stolto l'uomo che presume troppo di sé facendo conto delle sue forze, come è stolto colui che si appoggia a un'altra creatura …Altro
Se il Signore non ci guida tenendoci per mano, non possiamo fare nulla. È stolto l'uomo che presume troppo di sé facendo conto delle sue forze, come è stolto colui che si appoggia a un'altra creatura pensando di avere conforto e aiuto; poiché solo Dio può dare letizia e gioia ai cuori e dar luce alle menti, essendo luce e felicità senza fine.

NECESSITÀ E UTILITÀ DEL DOLORE

Figlia mia, ascoltami e lasciati guidare in ogni cosa come una bambina, poiché nulla di più bello avete nel mondo.
Tu pensi di poter fare grandi cose; ma se il Signore non ti guida e non ti tiene per mano non puoi fare nulla. È stolto l'uomo che presume troppo di sé facendo conto delle sue forze, come è stolto colui che si appoggia a un'altra creatura pensando di avere conforto e aiuto; poiché solo Dio può dare letizia e gioia ai cuori e dar luce alle menti, essendo luce e felicità senza fine.
Non dimenticare mai quanto ti vado dicendo e ricordalo soprattutto quando la tribolazione e il dolore bussano alla tua porta. Affidati a chi ti può consolare e aiutare veramente.
Persuaditi della necessità del dolore e della sua utilità. Persuaditi che il dolore è un retaggio, comune a tutte le creature della terra, che nessuno può rifiutare.
Fatti coraggio e abbi tanto amore. Vedrai che tutto sarà più leggero. Non lamentarti, perché perderesti gran parte di merito e faresti soffrire altri che hanno pure le loro croci.
Imita mia Mamma, l'Addolorata. Vorrei riprendere a parlarti di Lei, che tanto soffrì in tutta la sua vita, ma che raggiunse il vertice della sofferenza durante la mia Passione, che visse per intero, anche se in lontananza talvolta.
Dopo avermi abbracciato e sussurrato parole di incoraggiamento dopo l'ultima Cena, si immerse in una profonda preghiera e per virtù di Dio, assistette a tutto ciò che mi veniva inflitto.
Ella sofferse già mentre eravamo nel Cenacolo assistendo alla prima Comunione sacrilega, quella di Giuda; e le vedeva ripetersi lungo i secoli da tanti altri Giuda che avrebbero posto il suo Gesù accanto a cadaveri viventi.
Vedeva in quel momento le confessioni sacrileghe e malfatte, la cattiveria e la falsità delle persone che, sotto la parvenza di essere apostoli, sarebbero andate seminando nel mondo ogni sorta di tradimenti e di male.
Ma la sofferenza più acuta per mia Mamma fu di aver partecipato alla mia tristezza mortale nell'orto. Fu tanto grande l'amarezza del suo Cuore che Ella pure dovette essere consolata da un Angelo, perché potesse reggere a tanto dolore.
Sentì ripercuotersi sul suo volto gli sputi e gli schiaffi dati a suo Figlio, sentì le battiture della flagellazione, e le spine entrate nel capo di suo Figlio sembrava avessero trafitto il suo. Mi vide posposto a Barabba, mi vide andare per le strade deriso e maltrattato: da Caifa a Pilato, da Pilato a Erode e da Erode a Pilato. Poi venne e mi seguì sulla via del Calvario.
Aveva con sé la Maddalena e alcune pie donne. A una svolta della strada m'incontrai con Lei, la più dolce e la più santa creatura che mai sia esistita sulla terra. La sua vista mi ferì il Cuore ma mi fu di grande conforto. Ella si fece largo tra i soldati, mi venne vicino, mi abbracciò e baciò: «Coraggio, Figlio, così vuole il Padre per la salvezza di tutti».
«Così sia», le dissi Io, mentre l'ambascia ci faceva scoppiare il Cuore.
Dirti in poche parole quale mare di sofferenze sopportò e condivise con Me mia Mamma in quelle ore, è impossibile: le mie cadute, il peso della croce, le spine che si conficcavano sempre più nel capo, le ferite che grondavano sangue e trasformavano il mio volto in modo da renderlo spaventoso.
Gli insulti, le grida, le bestemmie lanciate da un popolo che largamente era stato da Me beneficato, diventavano davanti allo sguardo di mia Mamma un quadro così obbrobrioso che solo con l'aiuto di Dio poté sopportare.
Arrivati sul Calvario, compì l'opera della sua corredenzione assistendo, crocifissa Lei pure benché in modo invisibile, alla mia crocifissione.

PENSIERI E RIFLESSIONI 4. Mamma Carmela.

Cenacolo della Divina Misericordia