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zagormau
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Se non si piange la propria vita di peccato e non si corre ai ripari, ognuno vedrà avverarsi ogni profezia nella propria persona, nella propria famiglia e nella propria nazione, così da essere costretti …Altro
Se non si piange la propria vita di peccato e non si corre ai ripari, ognuno vedrà avverarsi ogni profezia nella propria persona, nella propria famiglia e nella propria nazione, così da essere costretti a rivolgersi a Dio e a chiedere misericordia.

L'OMICIDIO, IL PECCATO IMPURO E LA BESTEMMIA

24 Febbraio 1978

Figli diletti, sia pace a voi. Sono la Vergine Addolorata. Desidero invitarvi a riparare i peccati che si commettono nel mondo e che sono la causa di tanti mali. Ogni peccato è cosa cattiva, poiché suppone una disubbidienza alla legge di Dio; ma vi sono alcuni peccati che gridano vendetta a Dio e che attirano, sull'uomo e sulle famiglie, gravi maledizioni. Vi cito questi peccati perché voi stessi possiate rendervene conto: sono l'omicidio, il peccato impuro e la bestemmia.
L'omicidio, che commesso la prima volta da Caino va continuamente ripetendosi, richiama la voce di Dio, che va chiedendo: "Che ne fate dei vostri fratelli? ".
La vita, quel prezioso dono di Dio che dovrebbe essere conservato e col quale ogni anima si può guadagnare l'eternità, non solo viene sciupata, ma arbitrariamente si pensa di avere il diritto di sopprimerla, quasi che fosse una proprietà dell'uomo.
Ci si crede autorizzati anche a distruggere la vita altrui per motivi futili o egoistici, per motivi umani creati dalla rivalità e dalla superbia. Così, il sangue omicida bagna continuamente le città e le case, come un segno di ribellione a Dio e di sadismo umano. A questi omicidi, aggiungete quelli delle mamme che, dopo aver dato vita alle loro creature, le rifiutano e le massacrano prima che vedano la luce, e poi ditemi se questi delitti non gridano vendetta al cielo.
Ma vi sono anche i peccati impuri, che attirano i castighi di Dio. Già l'umanità s'attirò un grande castigo per questi peccati, e piovve per quaranta giorni e quaranta notti, finché perirono tutti ad eccezione della famiglia di Noè e delle coppie di animali, che si erano ritirati nell'arca costruita per volontà di Dio.
Ma che spetta al mondo moderno con tutta la sua lussuria? Forse il fuoco che, cadendo dal cielo, distrusse le città di Sodoma e Gomorra? O forse l'acqua che, come il diluvio, distrugga ogni segno di vita? Oh no, figli! Non avverranno queste cose, ma saranno gli uomini stessi che agiranno come flagello di Dio, e si castigheranno a vicenda seminando dovunque tristezza e morte. Se non si piange la propria vita di peccato e non si corre ai ripari, ognuno vedrà avverarsi ogni profezia nella propria persona, nella propria famiglia e nella propria nazione, così da essere costretti a rivolgersi a Dio e a chiedere misericordia.
Il terzo male gravissimo è la bestemmia, che appare anche sulla bocca dei bambini, oltreché degli adulti. La lingua, che dovrebbe cantare le lodi di Dio, viene usata per maledire e imprecare Colui che, con un gesto solo della sua potenza e con un atto della sua volontà, potrebbe distruggere ogni cosa, tranne le anime che, essendo spirituali, vivranno sempre, ma che Dio dovrà condannare alle pene eterne dell'inferno. Ma perché non si dovrà capire l'enormità di questo peccato, che è come un sasso lanciato in alto che ricade sulla propria testa?
Ecco, figli, che io v'invito a riparare questi peccati con un amore di Dio così forte che vi renda capaci di accettare la vostra vita, con quelle sofferenze che le sono unite, senza lamentarvi e senza ribellarvi; di considerarla come un dono, e di usarla bene; di diffondere armonia e pace dovunque, perché dalla discordia non venga la violenza; di vivere castamente in qualunque stato vi trovate, per essere sempre di buon esempio a tutti; di custodire la purezza nei bambini e nei giovani, quando vi è possibile, e pregare perché essi apprezzino la virtù della purezza e sappiano che custodire il proprio corpo significa anche non rendersi zimbello di satana; e da ultimo, di combattere la bestemmia e ripararla, di non dare occasione ad altri di bestemmiare, e di ammonire quando si può, con grande carità, mostrando quanto è grande il vostro dispiacere quando sentite imprecare contro il nome di Dio.
Ecco, figli, ciò che è bene fare in preparazione alla santa Pasqua! Certamente saranno per voi le più belle grazie e conversioni, se saprete combattere il male e costruire il bene col vostro esempio e con la vostra preghiera.
Ora vi benedico ad uno ad uno. Aiuterò i malati che mi avete raccomandati e veglierò sulle vostre famiglie. Siate severi con voi stessi, perché quella penitenza che la Chiesa comanda, sia efficace e porti un miglioramento spirituale. Arrivederci, figli, e buona e santa Pasqua a tutti!

MARIA MADRE E MAESTRA 23. Mamma Carmela.

Cenacolo della Divina Misericordia