Prossima tappa: Tucho "permette" i pseudo-matrimoni omosessuali

Questo è l'ultimo coniglio che Tucho Fernández, capo del Dicastero per la Distruzione della Fede del Vaticano, ha tirato fuori dal suo cilindro.

Citazione: "Molti non sanno che alcune coppie [omosessuali], la cui [pseudo-]benedizione ha suscitato un certo scandalo, sono persone che vivono insieme e condividono tutto, tranne il sesso, che [per loro] appartiene al passato", ha detto Tucho ad AlfaYOmega.es (30 maggio).

Se questo è vero, perché questo fatto cruciale non è stato reso pubblico prima che le due concubine venissero pseudo-benedette, causando un enorme scandalo di cui Matteo 18:6 dice: "Ma chiunque darà scandalo a uno di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina da mulino e fosse annegato nel profondo del mare"?

Tucho insiste ancora sulla sua ridicola distinzione tra la "benedizione di concubini omosessuali" e la "benedizione di due persone che vivono in un concubinato omosessuale", sostenendo che la sua benedizione del peccato "non è una benedizione di un'unione, perché questo tipo di benedizione semplice e breve non intende ratificare o approvare nulla". Se è così, qual è lo scopo della pseudo-benedizione di Tucho?

Egli attacca i media cattolici per aver "aumentato la confusione" e "portato le persone a credere che queste [benedizioni] siano matrimoni omosessuali". Ma la fonte di questa confusione non sono i media cattolici, bensì Tucho stesso e gli attivisti omosessuali che lo circondano. In psicologia, il tipo di accusa di Tucho si chiama proiezione.

L'intervistatore informa Tucho che sono state celebrate delle [pseudo] benedizioni omosessuali, imitando i matrimoni, e Tucho risponde che "il rifiuto [verbale del Vaticano] è chiaro e forte, fino allo sfinimento". Ma a cosa servono le parole se i fatti vengono tollerati?

Tucho afferma che nei casi noti "i vescovi hanno agito o i sacerdoti si sono scusati". Scuse? Un sacerdote del Novus Ordo che deride pubblicamente il sacramento del matrimonio se la cava con "delle scuse"?

"I casi più gravi possono essere segnalati al vescovo locale, ma non credo che si debba fare una caccia alle streghe", ha detto Tucho Fernández.

In altre parole: Tucho sta incoraggiando i sacerdoti a organizzare altri pseudo-matrimoni omosessuali.

Traduzione AI

silvioabcd
Dicono a Napoli: "Ca nesciun è fesso"!!! Tuchio deve andare via, è meglio per lui mettersi una macina al collo e gettarsi in mare piuttosto che continuare a dare scandalo.
lamprotes
Vanitosi come sono, questi non si muovono dalla poltrona fintanto che non sentono il fuoco sotto le chiappe...
lamprotes
Ma per carità, "Pasqualino": o lei appartiene alla loro stessa banda o ha gli occhi foderati di prosciutto.
padrepasquale
Questo tipo di post fa dire alla Chiesa cose che la Chiesa non ha mai detto. È slealtà pura.
LiberaNosDomine
Non l'ha mai detto in passato quando era Chiesa Cattolica ... ma il biancovestito ha adorato pachamama in Vaticano, ha sputato pubblicamente sul 1° Comandamento e ha creato la sua setta, la falsa chiesa cattolica
Nicola D.B.
Comunque la setta esiste da prima di Francesco. E agisce pubblicamente da cinquant'anni circa.
LiberaNosDomine
BESAME TUCHO! Ultimo tango in vaticano prima del sinodo. Ultimi lampi di falsa chiesa bergogliana
BESAME TUCHO! Ultimo tango in vaticano prima del sinodo. Ultimi lampi di falsa chiesa bergogliana...
silvioabcd
Classico caso di arrampicamento sugli specchi. Che significa distinguere due che decidono di vivere sotto lo stesso tetto, ma in castità? E non è un contro senso, ma come si fa a voler rendere accettabile ciò che non dovrebbe esserlo? Sarebbe credibile dire di un omosessuale che decide di vivere nella castità, e in tal caso la Chiesa ha sempre benedetto la singola persona.
lamprotes
Sono specchietti per le allodole! Il loro fine è benedire masturbazione e orgasmo omosessuali e falli passare per virtù!
lamprotes
Lui e il suo capo sanno come alterare il Cattolicesimo: dire a parole cose accattivanti per tranquillizzare i fessi e permettere che la prassi vada nella direzione loro auspicata.