Terremoto - Danilo Quinto - 30 ottobre 2016

Terremoto

La liturgia di oggi, domenica 30 ottobre 2016, propone un brano tratto dal Libro della Sapienza. Un brano tratto dal cap. 11 e, a seguire, l'inizio del cap. 12. Dice così:

"Signore, tutto il mondo davanti a te, come polvere sulla bilancia,

come una stilla di rugiada mattutina caduta sulla terra.
Hai compassione di tutti, perché tutto tu puoi,
non guardi ai peccati degli uomini,
in vista del pentimento.
Poiché tu ami tutte le cose esistenti
e nulla disprezzi di quanto hai creato;
se avessi odiato qualcosa, non l'avresti neppure creata.
Come potrebbe sussistere una cosa, se tu non vuoi?
O conservarsi se tu non l'avessi chiamata all'esistenza?
Tu risparmi tutte le cose,
perché tutte son tue, Signore, amante della vita,
poiché il tuo spirito incorruttibile è in tutte le cose.
Per questo tu castighi poco alla volta i colpevoli
e li ammonisci ricordando loro i propri peccati,
perché, rinnegata la malvagità, credano in te, Signore".


Fin qui, si può dire che questo è un brano che magnifica la misericordia del creatore di tutte le cose. Per comprendere bene la Sacra Scrittura, però, bisogna andarla a leggerla per intero, magari leggere anche i commenti e studiarla. Intanto, vediamo come prosegue il capitolo 12:

Moderazione di Dio verso Canaan

Tu odiavi gli antichi abitanti della tua terra santa,
perché compivano delitti ripugnanti,
pratiche di magia e riti sacrileghi.
Questi spietati uccisori dei loro figli,
divoratori di visceri in banchetti di carne umana,
iniziati in orgiastici riti,
genitori carnefici di vite indifese,
tu li hai voluti distruggere per mano dei nostri antenati,
perché ricevesse una degna colonia di figli di Dio
la regione da te stimata più di ogni altra.
Ma anche con loro, perché uomini, fosti indulgente
mandando loro le vespe come avanguardie del tuo esercito,
perché li distruggessero a poco a poco.
Pur potendo in battaglia dare gli empi in mano dei giusti,
oppure distruggerli con bestie feroci
o all'istante con un ordine inesorabile,
colpendoli invece a poco a poco,
lasciavi posto al pentimento,
sebbene tu non ignorassi che la loro razza era perversa
e la loro malvagità naturale
e che la loro mentalità non sarebbe mai cambiata,
perché era una stirpe maledetta fin da principio.

Ragioni di questa moderazione

Non certo per timore di alcuno
lasciavi impunite le loro colpe.
E chi potrebbe domandarti: «Che hai fatto?»,
o chi potrebbe opporsi a una tua sentenza?
Chi oserebbe accusarti
per l'eliminazione di genti da te create?
Chi si potrebbe costituire contro di te
come difensore di uomini ingiusti?
Non c'è Dio fuori di te, che abbia cura di tutte le cose,
perché tu debba difenderti
dall'accusa di giudice ingiusto.
Né un re né un tiranno potrebbe affrontarti
in difesa di quelli che hai punito.
Essendo giusto, governi tutto con giustizia.
Condannare chi non merita il castigo
lo consideri incompatibile con la tua potenza.
La tua forza infatti è principio di giustizia;
il tuo dominio universale ti rende indulgente con tutti.
Mostri la forza se non si crede nella tua onnipotenza
e reprimi l'insolenza in coloro che la conoscono.
Tu, padrone della forza, giudichi con mitezza;
ci governi con molta indulgenza,
perché il potere lo eserciti quando vuoi.

Lezioni divine per Israele

Con tale modo di agire hai insegnato al tuo popolo
che il giusto deve amare gli uomini;
inoltre hai reso i tuoi figli pieni di dolce speranza
perché tu concedi dopo i peccati
la possibilità di pentirsi.
Se gente nemica dei tuoi figli e degna di morte
tu hai punito con tanto riguardo e indulgenza,
concedendole tempo e modo
per ravvedersi dalla sua malvagità,
con quanta attenzione hai castigato i tuoi figli,
con i cui padri concludesti, giurando,
alleanze di così buone promesse?
Mentre dunque ci correggi,
tu colpisci i nostri nemici in svariatissimi modi,
perché nel giudicare riflettiamo sulla tua bontà
e speriamo nella misericordia, quando siamo giudicati.

Ancora gli Egiziani. La loro punizione è progressiva

Perciò quanti vissero ingiustamente con stoltezza
tu li hai tormentati con i loro stessi abomini.
Essi s'erano allontanati troppo sulla via dell'errore,
ritenendo dei i più abietti e i più ripugnanti animali,
ingannati come bambini senza ragione.
Per questo, come a fanciulli irragionevoli,
hai mandato loro un castigo per derisione.
Ma chi non si lascia correggere da castighi di derisione,
sperimenterà un giudizio degno di Dio.
Infatti, soffrendo per questi animali, si sdegnavano,
perché puniti con gli stessi esseri che stimavano dei,
e capirono e riconobbero il vero Dio,
che prima non avevano voluto conoscere.
Per questo si abbattè su di loro il supremo dei castighi".


Commento:

Dio si sbarazza di noi, piano piano, con indulgenza, dandoci tutta la Sua consolazione, quando non facciamo la Sua volontà. Ci dà innumerevoli e instancabili prove del Suo amore, ma quando noi continuiamo a rifiutarLo e a rifiutare lo straordinario dono di Suo Figlio, che Egli ci ha fatto, perchè dovremmo ancora vivere, che senso avrebbe, nella logica di Dio, che è immensamente e infinitamente giusta, la nostra sopravvivenza terrena?

La distruzione, avvenuta questa mattina a Norcia, del luogo dov'è nato il monachesimo occidentale, è un evidente segno di quello che ci racconta la Sacra Scrittura. Quei 15 monaci, che già qualche giorno fa si erano rifugiati sulle montagne, sono i martiri di quel che rimane del Cristianesimo, sono i martiri di questo nostro tempo infame che vede il capo della Chiesa Cattolica andare a commemorare un eretico bestemmiatore come Martin Lutero e un paese come l'Italia che con le sue leggi ha consentito in 38 anni lo sterminio di 6 milioni di vite umane, con la conseguente sua islamizzazione in brevissimo tempo e ora il matrimonio sodomitico.

Se tutto questo accade, vogliamo che Dio, piano piano, non ci consoli?
demaita
1 Pietro, 4,17: "E' giunto il momento in cui inizia il giudizio della Casa di Dio; e se inizia da noi, quale sarà la fine di coloro che rifiutano di credere al Vangelo di Dio? Se il giusto a stento si salva; che ne sarà dell'empio peccatore ?'
Commento: Cronologia Ultimi Tempi dal Diario inedito di Suor Lucia