L'Osservatore Romano giustifica la poligamia - di don Reto Nay
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Bednar chiama coloro che non sono d'accordo con l sua presentazione distorta e che difendono la dottrina cattolica sul matrimonio (incluso Benedetto XVI e tutti i papi precedenti) "dissenzienti". Per lui, la pietà era una "virtù dimenticata" prima di Francesco. Qualcuno gli dovrebbe parlare dell'enciclica di Giovanni Paolo II "Dives in Misericordia" (Ricchi di misericordia, 1980).
Bednar mal rappresenta la legge come "principi astratti" e inscena un conflitto artificiale tra legge e pietà, sebbene la legge di Cristo sia la pietà.
Secondo Bednar, Francesco insegna la possibilità di un secondo matrimonio nonostante il primo ancora sussista. In questo modo, mette Francesco in contraddizione con il Vangelo e gli fa predicare la poligamia.
Bednar non riesce a comprendere che l'indissolubilità vale solo per un matrimonio sacramentale consumato (ratum et consummatum), non ai matrimoni naturali. Egli afferma anche che San Paolo avrebbe dato il "permesso di divorziare", il che non ha senso. Egli afferma che la Chiesa ha la possibilità di "sciogliere" i matrimoni, ma I suoi esempi riguardano matrimoni che per cominciare non erano indissolubili.
Secondo Bednar il problema se un secondo matrimonio sia un adulterio continuo non è mai stato affrontato prima. Ciò è palesemente falso. Non c'è mai stato né dubbio né discussione sul fatto che un secondo matrimonio sia un adulterio continuato, fintanto che il vero partner è vivo.
La conclusione di Bednar: Francesco non dà il permesso di divorziare, ma poi, ehi, permette ai divorziati di risposarsi...
Qualcuno potrà mai prendere seriamente L'Osservatore Romano se pubblica articoli di questo tipo?
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