Papa Pio XII e la Consacrazione del mondo al Cuore Immacolato di Maria

(...) Pio XII, con i suoi insegnamenti e le sue iniziative, diede grande impulso al culto e alla Consacrazione al Cuore della Vergine.

Agli inizi del secolo XIX, papa Pio VII concede la celebrazione della festa del Cuore Purissimo di Maria a tutte le diocesi e famiglie religiose che ne avrebbero fatto richiesta. A metà di quel secolo, Pio IX dota la festa di Ufficio e Messa propria (...).

Nel 1942, in occasione del 25° anniversario delle apparizioni di Fatima, Pio XII consacra tutto il genere umano al Cuore Immacolato (DI QUESTO EVENTO STRAORDINARIO CADE QUEST'ANNO L'OTTANTESIMO ANNIVERSARIO, ndr). Nel 1944, papa Pacelli istituisce la festa liturgica del Cuore Immacolato da celebrarsi il 22 agosto e nel 1954 istituisce la festa di Maria Regina al 31 maggio, disponendo che proprio a chiusura del mese mariano, nella festa della Regalità di Maria, venga rinnovata la Consacrazione del genere umano al Cuore Immacolato. In quella consacrazione Pio XII poneva la speranza di una nuova era di vittoria per la religione e per la pace cristiana (...).

Il 31 ottobre 1942, Pio XII indirizza un radiomessaggio ai fedeli portoghesi convenuti a Fatima per festeggiare il 25° anniversario delle apparizioni della Madonna e il 25° anniversario della consacrazione episcopale di papa Pacelli. In quell’occasione Pio XII consacra la Santa Chiesa e tutto il genere umano al Cuore Immacolato di Maria.

Il radiomessaggio del Papa ruota intorno a tre concetti-chiave: riconoscenza, fiducia e supplica. Il Papa esorta i fedeli portoghesi ad essere riconoscenti verso Maria Santissima, loro speciale Patrona che «mille volte» li ha salvati da gravi pericoli. Nella tormenta anticristiana e antinazionale, il Portogallo ritrovò la luce e l’ordine cristiano. Nel maggio 1936 il Portogallo è scampato a quello che il Papa chiama «il pericolo rosso». Il Papa elogia i cattolici portoghesi che il 13 maggio 1942 hanno compiuto il pellegrinaggio nazionale a Fatima, una giornata di vero sacrificio, nonostante il freddo, le piogge, e le distanze enormi percorse per raggiungere Fatima. Centinaia e migliaia di devoti, specialmente la gioventù portoghese, hanno compiuto tale pellegrinaggio per «pregare, ringraziare, riparare». E poi, le adunanze dei fanciulli della Crociata Eucaristica, la supplica per esser preservati dal flagello della guerra e il dono della corona di oro e di gemme alla Madonna nel Santuario di Fatima. Tutto ciò Pio XII ricorda con grande gioia ad onore dei cattolici portoghesi.

Il Papa esorta i fedeli a confidare nella protezione di Maria Santissima contro i pericoli presenti e futuri (in particolare: la guerra, il «neopaganesimo», il materialismo); ma affinché la speranza non diventi presunzione, i fedeli dovranno essere docili alla grazia e fedeli alle esigenze della vita cristiana. Quindi, il Papa rivolge una fervorosa supplica a Maria Santissima chiamandola «Mediatrice innanzi al trono divino», «Regina della Pace», «Regina del Santissimo Rosario, ausilio dei cristiani, rifugio del genere umano, vincitrice di tutte le battaglie di Dio!», «Madre di misericordia», «Regina del mondo». Papa Pacelli consacra al Cuore Immacolato di Maria «confiamos, entragamos, consecramos» (trad. it. «affidiamo, rimettiamo, consacriamo») non solo la Chiesa ma tutta l’umanità.

Il Santo Padre vuole che come la Chiesa e il genere umano furono consacrati al Sacratissimo Cuore di Gesù, così d’ora innanzi, essi (Chiesa e umanità) siano «in perpetuo consacrati» anche al Cuore Immacolato di Maria affinché l’amore e il patrocinio di Maria affrettino il trionfo del Regno di Dio e la pace tra le genti.

L’8 dicembre 1942, Pio XII consacra di nuovo tutto il genere umano al Cuore Immacolato di Maria.

Nell’Epistola Singulis annis del 15 aprile 1943, Pio XII ricorda di aver consacrato nel precedente mese di ottobre tutta la Chiesa ed il genere umano al Cuore Immacolato di Maria. Il Papa sottolinea l’atto di consacrazione compiuto, con tre verbi: «Devovimus, commisimus, sacravimus»:

«Nello scorso mese di ottobre Noi offrimmo, dedicammo e consacrammo al Cuore Immacolato della Beata Vergine la Santa Chiesa, Corpo Mistico di Gesù Cristo, lacerato da tante ferite ed insieme tutto il mondo che, arso di odio ed inasprito dalla contesa, sconta la pena delle proprie iniquità».

Il 4 maggio 1944, con decreto della Sacra Congregazione dei Riti, firmato dal Cardinale Prefetto Carlo Salotti, la festa del Cuore Immacolato è estesa a tutta la Chiesa in data 22 agosto. Il Cuore fisico di Maria viene onorato in quanto sede del suo amore purissimo verso Dio e verso gli uomini da salvare.

Il 13 maggio 1946, Pio XII indirizza un radiomessaggio ai fedeli portoghesi convenuti alle solenni celebrazioni presso il santuario della Madonna di Fatima, in occasione dell’incoronazione della Patrona del Portogallo con una corona d’oro donata dal Papa. Il Santo Padre illustra la dottrina della Regalità di Maria, privilegio fondato sulla sua Maternità divina, Corredenzione e Mediazione universale di grazia. Pio XII insegna che Dio stesso ha costituito Maria nostra amorosissima Regina e Avvocata, Mediatrice delle sue grazie e Dispensatrice dei suoi tesori.

Misteriosamente, in virtù dell’Unione ipostatica, Maria è imparentata con la Santissima Trinità: Ella è la Figlia primogenita del Padre, la Madre del Verbo, la Sposa prediletta dello Spirito Santo. Il Figlio di Dio riflette sulla Madre la propria gloria e maestà. Maria Santissima, associata come Madre e Ministra al Re dei Martiri nell’opera della Redenzione, Gli è per sempre associata, con un potere quasi immenso, nella distribuzione delle grazie che derivano dalla Redenzione.

Il Papa incita i fedeli portoghesi ad essere amorosamente e fedelmente sottomessi all’autorità materna e regale di Maria Santissima, e così corrispondere al suo amore. Bisogna essere cristiani al cento per cento e combattere per il trionfo del Regno di Dio. Pio XII spera che tutti questi suoi desideri siano accolti dal Cuore Immacolato di Maria e affrettino il trionfo del Cuore di Lei e del Regno di Dio.

Nel terzo centenario della prima Messa del Cuore Immacolato celebrata da san Giovanni Eudes (col permesso dell’Autorità ecclesiastica) con preci e formule da lui composte, Pio XII indirizza l’epistola Officiosis litteris, del 15 gennaio 1948, al vescovo di Autun, mons. Lucien Lebrun. Il Papa afferma che come il suo predecessore Leone XIII volle consacrare l’umanità al Sacratissimo Cuore di Gesù, così alcuni anni prima (1942) egli ha voluto solennemente consacrare l’umana famiglia anche al Cuore Immacolato di Maria. Senza l’aiuto di Maria – precisa il Pontefice – colui che vuol ottenere grazie da Dio è paragonato da Dante Alighieri a chi vuol volare senz’ali.

Il 1° maggio 1948, il Papa indirizza una epistola enciclica all’Episcopato cattolico ordinando speciali preghiere nel mese di maggio per impetrare, in particolare, il dono della pace alla Palestina. Il Papa raccomanda che nelle diocesi, nelle parrocchie, nelle famiglie si rinnovi la Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria. Il Papa esorta tutti i fedeli a ringraziare la Madonna poiché per la sua potente intercessione si è ottenuta la fine della seconda guerra mondiale. Bisogna continuare a pregare la Beata Vergine perché purtroppo continuano gli odii e le discordie. Il Papa confida molto nella Mediatrice di tutte le grazie e nella consacrazione al suo Cuore Immacolato. Pio XII precisa ancora una volta che come Leone XIII ha consacrato il genere umano al Cuore di Gesù, così egli lo ha voluto consacrare al Cuore Purissimo di Maria ed auspica che tale consacrazione sia rinnovata da tutti (diocesi, parrocchie, famiglie). Il Papa è fiducioso che da tale consacrazione, pubblica e privata, sgorgheranno abbondanti grazie.

In data 7 luglio 1952, festa dei santi Cirillo e Metodio, con l’Epistola Apostolica Sacro vergente anno il Romano Pontefice rivolge un paterno messaggio ai popoli della Russia martoriati dal comunismo. Il Papa narra che verso la fine dell’Anno Santo (1950), dopo la definizione del dogma dell’Assunzione di Maria al Cielo in anima e corpo, oltre alle felicitazioni da ogni parte del mondo, gli pervennero anche richieste di consacrare i popoli della Russia al Cuore Immacolato di Maria. Il Santo Padre accoglie lieto questa supplica. Dopo aver illustrato la grande devozione mariana dei Russi, e dopo aver rivolto un’accorata preghiera alla Madonna, il Papa consacra al Cuore Immacolato tutti i popoli della Russia affinché torni la pace, la libertà e il trionfo della religione cristiana.

Il 26 luglio 1954, papa Pacelli rivolge un messaggio radiofonico ai fedeli della Bretagna (Francia) pellegrini al Santuario di Sainte Anne d’Auray. Il Papa dice che il Cardinale Arcivescovo di Rennes si appresta a leggere: «La consécration qui renouvellera le don de vous-mêmes, de vos familles, de vos malades, de vos êcoles, de vos paroisses, au Cœur Immaculée de Marie». Il Papa incoraggia e benedice i fedeli che stanno per consacrarsi al Cuore Purissimo di Maria. Pio XII auspica che tale consacrazione («consécration solemnelle») sia per loro rifugio contro le tentazioni, motivo di confidenza nella preghiera, stimolo nella lotta di tutti i giorni nel servizio di Dio. Chi si consacra a Maria, le appartiene in modo speciale ed è come un Santuario della Santissima Vergine («un sanctuaire de la Très Sainte Vierge»). L’immagine di Maria aiuta il suo consacrato a respingere ogni pensiero malvagio; l’amore di Maria gli dona il coraggio di intraprendere grandi cose, di vincere il rispetto umano, di vincere l’egoismo, di servire ed obbedire pazientemente. Lo sguardo interiormente fisso in Maria aiuta l’anima ad amare la purezza, l’umiltà, la carità di cui l’anima della Vergine risplende. Il consacrato a Maria prende in odio il peccato. Quando egli vede l’Immacolata calpestare il serpente infernale, non ha alcuna compiacenza per il male, ma è fiero di appartenere a Gesù e a Maria.

Il Papa cita san Luigi Maria Grignion de Montfort, bretone, da lui elevato agli onori degli altari il 20 luglio 1947. Il Papa esorta i fedeli bretoni che vogliono consacrarsi al Cuore Immacolato con un atto importante e definitivo, ad imitare il loro Santo conterraneo nell’amare, imitare e far amare Maria Santissima. Il Papa sottolinea l’imitazione delle virtù di Maria: la delicatezza del suo Cuore Immacolato, il raccoglimento e lo spirito di orazione, l’amore a Dio, umile e ardente, che risalta dal Magnificat, l’amore al prossimo, l’unione alle sofferenze di Gesù per la Redenzione del genere umano.

L’11 settembre 1954, in occasione del Congresso internazionale di storia della Farmacia, Pio XII conclude la sua allocuzione con un breve riferimento a Maria Santissima, il cui nome è balsamo salutare per le orecchie, le labbra, gli animi, perché nel suo Cuore Purissimo c’è ogni speranza di vita e di vigore.

L’11 ottobre 1954, con la Lettera Enciclica Ad Cæli Reginam (indirizzata ai Patriarchi, Arcivescovi e Vescovi e agli altri Ordinari), Pio XII istituisce la Festa della Regalità della Beata Vergine Maria che sarà celebrata ogni anno, in tutto il mondo, il 31 maggio. Il Papa ordina anche che in quel medesimo giorno sia rinnovata la consacrazione del genere umano al Cuore Immacolato («humani generis consecratio Immaculato Cordi Beatæ Virginis Mariæ iteretur»).

Il 12 ottobre 1954, Pio XII indirizza un radiomessaggio ai fedeli di tutta la Spagna in occasione del Congresso Nazionale Mariano di Saragozza e della Consacrazione della Spagna al Cuore Immacolato. Il Papa si rallegra che i Presuli e i fedeli della Spagna vogliono consacrarsi al Cuore Immacolato certi che Dio vuol salvare il mondo attraverso quel Cuore.

Pio XII fonda il culto al Cuore Immacolato sulla Corredenzione mariana: il Cuore Purissimo della Vergine è sede dell’amore, del dolore e degli affetti che hanno avuto tanta parte nella nostra Redenzione principalmente mentre Ella vegliava ai piedi della Croce del Figlio.

Il Papa sottolinea che sant’Antonio Maria Claret (dallo stesso Pio XII elevato agli onori degli altari) è stato un infaticabile apostolo della devozione al Cuore Immacolato. Siccome in quell’ora storica sembra che l’audacia dei ministri dell’inferno «los ministros del averno» aumenti sempre più, Pio XII ritiene necessario che l’umanità si rifugi in quel porto di salvezza e in quella fortezza che è il Cuore Immacolato, Cuore dolcissimo che chiede la nostra corrispondenza, la nostra preghiera e penitenza.

Il Papa consacra la Spagna con queste parole (traduzione italiana):

«Davanti al vostro trono, adunque, o Maria Santissima del Pilar […] Noi, come Padre comune della famiglia cristiana, come Vicario di Colui, al quale fu dato ogni potere in cielo ed in terra, a Voi, al Vostro Cuore Immacolato affidiamo, offriamo e consacriamo non solamente tutta codesta moltitudine qui presente, ma anche tutta la nazione Spagnola, perché il Vostro amore e patrocinio acceleri l’ora del trionfo del Regno di Dio in tutto il mondo, e tutte le umane generazioni, pacificate tra loro e con Dio, vi proclamino beata, intonando con Voi, da un capo all’altro della terra, l’eterno “Magnificat” di gloria, di amore e di gratitudine al Cuore di Gesù, unico rifugio dove possono trovare la Verità, la Vita e la Pace».

Nello stesso giorno, 12 ottobre 1954, il Papa indirizza un radiomessaggio ai fedeli dell’Uruguay, radunati al Congresso Mariano Arcidiocesano nella città di Montevideo. In esso il Papa chiama il Cuore Immacolato «canal dolcísimo de todos los bienes».

Nel radiomessaggio dell’11 novembre 1954 per il Congresso Mariano di Nigeria, il Papa raccomanda a tutti i cattolici nigeriani di consacrare al Cuore Immacolato se stessi, tutte le loro fatiche, le loro case, le loro famiglie, la patria, affinché Maria sia la Regina dei loro cuori, la Regina della Nigeria; e finalmente consacrati al Cuore Immacolato, anche i cattolici della Nigeria daranno alla Madonna il giusto tributo di riconoscenza. Pio XII presenta la Consacrazione al Cuore Immacolato come il supremo riconoscimento della Regalità mariana e l’espressione più completa della devozione a Maria Santissima.

Nella Lettera Apostolica Arctis in rebus, del 10 dicembre 1956, il Papa addita all’umana famiglia il Cuore Immacolato della Beata Vergine affinché sperimenti la sua protezione e trovi in esso l’abbondanza della consolazione e della pace.

Nell’Enciclica Haurietis aquas (15 maggio 1956), sul culto e la devozione al Sacratissimo Cuore di Gesù, il Papa scrive anche dell’intima associazione di Maria Santissima a Gesù nell’opera della rigenerazione spirituale dell’umanità. Sulla base della Corredenzione mariana, e quindi della stretta e indissolubile unione tra Gesù e Maria, Pio XII desidera che i fedeli associno la devozione al Cuore Immacolato alla devozione al Cuore di Gesù. Cito qui di seguito un brano dell’Enciclica secondo la tradizione in lingua italiana a cura del padre Bertetto:

«Affinché poi il culto verso il Cuore augustissimo di Gesù porti più copiosi frutti di bene nella famiglia cristiana e in tutta l’umana società, si facciano un dovere i fedeli di associarvi intimamente la devozione al Cuore Immacolato della Genitrice di Dio. È, infatti, sommamente conveniente che, come Dio ha voluto associare indissolubilmente la Beatissima Maria a Cristo nel compimento dell’opera dell’umana Redenzione, in guisa che la nostra salvezza può ben dirsi frutto della carità e delle sofferenze di Gesù Cristo, cui erano strettamente congiunti l’amore e i dolori della Madre Sua; così il popolo cristiano, che da Gesù e da Maria ha ricevuto la vita divina, dopo aver tributato i dovuti omaggi al Cuore Sacratissimo di Gesù, presti anche al Cuore amatissimo della celeste Madre consimili ossequi di pietà, di amore, di gratitudine e di riparazione. È in armonia con questo sapientissimo e soavissimo disegno della Provvidenza divina che noi stessi volemmo solennemente dedicare e consacrare la Santa Chiesa ed il mondo intero al Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria»

(Padre Paolo Siano, Francescano dell'Immacolata)

Estratto da:

13 SETTEMBRE 1959: L’ITALIA CONSACRATA AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA - Padre Paolo M. Siano, FI - Radio Buon Consiglio - Emittente Religiosa

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