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zagormau
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Gesù desidera dimenticare tutto ciò che vi fu di cattivo in noi, ma vuole che, scesi dall'albero della superbia, abbiamo a condurlo in casa nostra, a parlare con lui e a fare santi propositi. "ZACCHEO …Altro
Gesù desidera dimenticare tutto ciò che vi fu di cattivo in noi, ma vuole che, scesi dall'albero della superbia, abbiamo a condurlo in casa nostra, a parlare con lui e a fare santi propositi.

"ZACCHEO, VOGLIO VENIRE A CASA TUA"

30 Ottobre 1977

Figli diletti, la pace e la grazia di Dio siano sempre in voi! Ecco, sono qui per dar forza alla vostra preghiera, e perché, per l'aiuto che ricevete da essa, possiate aver forza nel praticare la vostra fede, non tenendo in nessun conto il giudizio degli uomini. Mi torna opportuno accennarvi il fatto evangelico.
È Zaccheo, questa volta, colui che riscuoteva le tasse, che si presenta come modello. Egli desidera vedere Gesù, ma, essendo piccolo di statura e non potendo introdursi in mezzo alla folla, corre avanti e s'arrampica su un sicomoro. È lì che, nascosto tra i rami, Gesù lo scorge e gli dice: "Zaccheo, scendi, voglio venire a casa tua!". Potete immaginare con quanta gioia e anche con quale emozione Zaccheo scende ed è felice di condurre Gesù nella sua casa!
Faccio con voi una piccola riflessione. Quel figlio ebbe senz'altro una grande grazia, una chiamata particolare, che però in una debita misura si meritò. Non vi pare che, salendo sull'albero, lui, che era ritenuto una persona importante, si esponesse alle critiche e alle risa della gente, soprattutto dei monelli di cui aveva seguito il modo di fare? Il suo desiderio, aiutato e reso forte dalla fede, lo rese capace di superare sé stesso e di non curarsi del giudizio degli uomini.
Ora vi aiuto a fare un'altra riflessione. Quando nei buoni entra il desiderio d'incontrare il Signore, si pensa di dover andare in alto. Si pensa molte volte allo straordinario e, se Dio non ne fa dono, si cerca di procurarselo. Ma il Signore, ai suoi amici, a coloro che chiama al suo seguito, tranne in alcuni casi, non chiede che di scendere nella pratica dell'umiltà per comunicare con lui. Amate, figli, questa semplicità di vita che, pur facendovi godere dello straordinario di cui godono alcuni, vi mantenga su un piano ordinario. È minore la vostra responsabilità e più facile la vita spirituale.
Ma torniamo a Zaccheo. Entrano in casa, Gesù e lui, e la gente mormora. "È andato ad alloggiare da un peccatore!". Gesù tace, ma già il cuore di Zaccheo, rigurgitante di gioia, si esprime a parole: "Maestro", egli dice, "se ho recato danno a qualcuno, io voglio restituirgli quattro volte tanto". Vedete, figli, come la gente è pronta a criticare sempre, quando voi fate bene e quando fate male. Non sarà tanto facile impedire la critica e la mormorazione, ma io vi dico che dovete essere generosi e forti nei vostri propositi, senza lasciarvi intimorire. "Oggi è entrata la salvezza in questa casa", dice Gesù. E perché? Perché, riconoscendo le proprie colpe e facendo seri propositi di conversione, il Signore si manifesta, dona la sua grazia, ed avvengono quelle trasformazioni che solo Dio può operare.
Ora mi rivolgo a tutti voi che, già rispondendo al mio invito, siete venuti in questo luogo. Siete venuti a cercare salute e salvezza? Vi sarà data, ma io esigo che la vostra volontà sia rivolta verso il bene, che abbiate ad abbandonare la vita di peccato e che, decisamente, abbiate ad amare il Signore.
Il mio Gesù desidera dimenticare tutto ciò che vi fu di cattivo in voi, ma vuole che, scesi dall'albero della superbia, abbiate a condurlo in casa vostra, a parlare con lui e a fare santi propositi. Io sto a guardarvi e a vedere se, da questi incontri col cielo, nascono quelle conversioni che devono salvare il mondo.
Siate generosi, figli, e, se vi pare che già la vostra vita sia buona, non limitatevi a dire: "Non faccio niente di male". Dovrete dire: "Voglio fare molto bene". Chi ha trascorso gli anni nella tiepidezza, nella leggerezza e nella colpa, dovrà agire e raddoppiare e quadruplicare il bene. E chi è sempre stato fedele, perché il Signore ha seminato di grazie la sua esistenza, dovrà dire: "Sempre più e sempre meglio".
La santità è un invito a camminare per raggiungere le vette. Non vi turbi il passato, non vi ostacolino i giudizi umani, e il demonio, vinto per mezzo della preghiera, si senta come annientato davanti alla saggezza dei vostri propositi.
Io vi benedico ad uno ad uno. Arrivederci, figli! Vi amo.

MARIA MADRE E MAESTRA 22. Mamma Carmela.

Cenacolo della Divina Misericordia