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zagormau
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(Giovanni 18, 36) Il Suo Regno non è di questo mondo perché riguarda le anime, ma in questo mondo si lavora per il Suo Regno e lo si raggiunge poi, in pienezza nell'Aldilà. L'ALTRUISMO DEVE DIVENTARE …Altro
(Giovanni 18, 36)
Il Suo Regno non è di questo mondo perché riguarda le anime, ma in questo mondo si lavora per il Suo Regno e lo si raggiunge poi, in pienezza nell'Aldilà.

L'ALTRUISMO DEVE DIVENTARE LEGGE

31 ottobre 1971.

Sono con voi, figli, sono il vostro Re, sono il vostro Gesù pieno di Misericordia e d'amore. Vado alla ricerca delle anime con la stessa ansia con cui l'avaro cerca l'oro, con cui il povero cerca la moneta che ha smarrito, con cui il pastore va in cerca dei pascoli per le sue pecorelle. Io studio la maniera di andar incontro alle anime che desidero aver tutte accanto al mio Cuore, come la mamma più tenera si tiene stretto al cuore il neonato che sa bisognoso di lei. Io chiamo tutti a godere delle mie tenerezze e della mia amicizia. Chiamo in modo diverso, secondo le capacità che ciascuno ha d'intendere. Alcuni avvertono subito la mia voce. Io conosco loro ed essi conoscono Me. Fra noi si stabilisce non solo un dialogo, ma una completa fusione. Io prendo possesso dei loro cuori, dei loro interessi e dei loro desideri. Li faccio miei nel modo più completo e li rendo simili a Me. Le mie cose diventeranno loro, anche le sofferenze mie le comunico e le rendo strumenti di grazia. Sono pochi i generosi che arrivano a tali altezze, ma quando queste anime arrivano ad un abbandono completo, pur nella sofferenza, avvertono la vicinanza del Cielo e dicono, come l'apostolo Paolo: «Sovrabbondo di gaudio in mezzo alle tribolazioni». Adagiati nella volontà di Dio non conoscono limite alla loro azione. Guidati dallo Spirito del Signore vanno scrutando il suo volere per realizzare sempre nuovi piani di salvezza. Dio dirige ogni cosa ed essi, come strumenti docili, corrono dietro ai miei profumi e compiono opere magnifiche di bene. Il mondo ignora queste anime, che combattono in prima fila non solo all'insaputa del mondo ma anche a loro insaputa. Solo in Paradiso si scoprirà la loro grandezza. Amore, sofferenza e divina volontà è il loro programma. Ad esso si attengono nel modo più scrupoloso e meglio realizzano il Regno di Dio in sé e negli altri. Poi vi sono altre anime, molte altre, che pure sono desiderose di servirmi e si studiano di farmi piacere. Sono coloro che, riflettendo su sé stessi, si scoprono piccoli e meschini. Proprio come Zaccheo che, dopo aver visto ciò che di peccaminoso vi era nella sua vita, desiderò incontrarmi, perché lo aiutassi a togliere il male che era in lui. Cosciente della propria piccolezza, si arrampicò sull'albero per potermi vedere. A queste anime, desiderose di santità ed umili, Io faccio il mio invito: «Vieni giù, fa' presto: perché oggi voglio venire a casa tua!». Io assecondo i desideri di perfezione e vado incontro quando l'umiltà vi fa vedere come siete. Poi accetto ed inizio il dialogo. Desidero essere servito. Desidero condividere con queste anime il cibo. Anzi desidero dare il mio corpo in cibo. Poi chiedo che mi dimostrino il loro amore. Proprio come Zaccheo. Ciò che possiedono queste anime spiritualmente è un dono. Io chiedo che sia condiviso fra i fratelli e ciò che è bene materiale desidero sia distribuito. Desidero insomma che conseguenza della nostra amicizia sia l'amore per il proprio simile. Ecco, figli, perché alcuni cominciano a seguirmi e poi mi abbandonano. Sono questi i motivi: la pratica dei miei desideri esige dei sacrifici. L'egoismo va bandito dai cuori dei miei amici. La carità deve trionfare. L'altruismo deve diventare una legge. A Pilato che mi chiedeva: «Tu sei Re?», ho risposto: «Sì, sono Re, ma il mio Regno non è di questo mondo». Vi voglio spiegare questa risposta. Io non dovevo comandare su un territorio e avere delle leggi umane. Il mio Regno comprende tutti gli uomini della terra, perché esso riguarda tutte le anime. Si estende quindi a tutti gli uomini che voglio salvi e santi. La terza categoria di persone è ben diversa dalle due precedenti a cui ho accennato. Vi sono i ribelli, coloro che dicono: «Non ti voglio servire». Vi sono coloro che ripetono: «Cada il tuo Sangue su noi e sui nostri figli». Vi sono coloro che lavorano col demonio per demolire e distruggere, se fosse possibile, il mio Regno. Nonostante tutto, Io voglio e debbo regnare, e quando la mia Parola e i miei desideri avranno raggiunto gli estremi lembi della terra, il mio Regno sarà completo. Si salveranno tutti? No, figli. Molti si perderanno. Non perché non abbia voluto donare loro il mio Sangue, come già a voi ed agli altri, ma unicamente perché non hanno voluto: hanno rifiutato la Legge ed i profeti; hanno disobbedito o negato la Chiesa e la sua autorità; hanno preferito la ribellione e il peccato. Figli, a voi affido questa parte del mio Regno, quella delle anime dei peccatori, dei ribelli e dei cattivi. La stessa mia ansia riempia i vostri cuori e si diffonda. Il mio Regno non è di questo mondo perché riguarda le anime, ma in questo mondo si lavora per il mio Regno e lo si raggiunge poi, in pienezza nell'Aldilà. Figli, vi ringrazio e vi benedico stringendovi amabilmente a Me. Portate dovunque questa mia benedizione, che serva a risanare le famiglie, la società e il mondo!

GESÙ NOSTRO MAESTRO 2. Mamma Carmela.

Cenacolo della Divina Misericordia