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C'è una forza sovrumana per ogni cristiano: la forza che viene dalla grazia, che è Dio stesso che abita in coloro che non vogliono peccare. LE BEATITUDINI 1 Novembre 1977 Figli miei, quanto è grande …Altro
C'è una forza sovrumana per ogni cristiano: la forza che viene dalla grazia, che è Dio stesso che abita in coloro che non vogliono peccare.

LE BEATITUDINI

1 Novembre 1977

Figli miei, quanto è grande la festa che oggi celebriamo! È veramente una festa universale, a cui partecipano il cielo e la terra.
Sono santa Maria, e voglio introdurmi a parlare a voi, dicendovi: siate santi! La santità, di cui Dio è l'autore e che voi oggi volete lodare e benedire, è un'aureola a cui tutti i cristiani devono aspirare. Già milioni e milioni di anime hanno camminato per la vostra stessa via ed hanno raggiunto la gloria.
Voi siete pellegrini sulla terra, ma la Patria vi attende. Non dovete attardarvi, non dovete disperdere le vostre forze in preoccupazioni inutili. Siete sotto la guida di Colui che già innumerevoli schiere ha guidato a salvezza. Ha reso candido l'abito nuziale di coloro che erano invitati al suo banchetto di nozze, mediante la grazia. Egli ha strappato dagli artigli di satana gli uomini, e li ha ricomperati col suo sangue. Non avete che da seguirlo, praticando quella legge che non porta tristezza, ma rende beati.
Il mondo è in contrasto con questa legge, ma voi sapete che Gesù non mente e che la verità, che Egli vi comunica, rende liberi.
Gesù vi dice infatti: "Beati i poveri"; il mondo vi dice: beati coloro che possiedono ricchezze. Ma osservate che avviene: la ricchezza diventa pietra d'inciampo, per cui è difficile salire, e chi alle ricchezze attacca il cuore, non potrà entrare nel regno dei cieli.
Gesù dice: "Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio"; il mondo dice: beati coloro che si divertono, che nel piacere assecondano i loro istinti. Osservate però che avviene: il vizio abbruttisce, e toglie all'anima tutti quei sentimenti che rendono elevata la vita e degna di essere vissuta in collaborazione con Dio creatore.
Gesù dice: "Beati coloro che piangono"; il mondo dice: beati coloro che ridono. Ma quando sopraggiunge il dolore e non è possibile ridere, entra la disperazione, e chi ha imparato solo a ridere, ricorre al suicidio.
Gesù dice: "Beati i pacifici"; il mondo dice: beati i prepotenti, che all'occorrenza sapranno essere violenti; e non possederanno e non vorranno la pace, ma semineranno disordine e guerra.
Gesù dice: "Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia, perché saranno saziati"; il mondo dice: la giustizia la facciamo noi con la legge del più forte; perciò ci sarà ribellione e disordine dovunque.
Gesù dice: "Beati coloro che saranno perseguitati per il mio nome, perché di essi è il regno dei cieli, poiché così hanno perseguitato i profeti e i giusti"; il mondo dice: non c'importa del regno dei cieli; noi vogliamo star bene di qui; noi vogliamo perseguitare, piuttosto che essere perseguitati; vogliamo combattere gli altri, piuttosto che essere combattuti.
Così avete visto, figli, quali contrasti insanabili esistono tra la legge di Dio e quella del mondo, di cui satana è il principe.
Che cosa dovrete fare? Dovrete esaminare la vostra vita e ricordare che non si può tenere il piede in due scarpe. Ho tanto desiderio di vedervi tutti santi, ma c'è una sola strada. Ho tanto desiderio di sapervi felici, ma la beatitudine la troverete solo nel tradurre in pratica le parole di Gesù.
Non abbiate paura. C'è una forza sovrumana per ogni cristiano: la forza che vi viene dalla grazia, che è Dio stesso che abita in coloro che non vogliono peccare. Con questa presenza divina in voi, che cosa potete temere? Che cosa di meglio potete desiderare? Non vi deve far paura né la povertà, né la solitudine, né la malattia, né la persecuzione, né la morte, perché in tutte queste cose voi potrete trovare perfetta letizia.
Vi furono dati esempi meravigliosi nella vita di moltissimi santi che popolano il paradiso, che vissero nella tribolazione e nella privazione, e furono felici interiormente, al massimo grado di felicità consentita al vivere umano.
Figli, ai santi che, già immersi nel perfetto amore di Dio, godono di una felicità infinita, vogliate accomunare, per aiutarli, coloro che gemono nel purgatorio. Sono anime ricomprate dal sangue di Gesù, che già sono destinate alla gloria e sono sicure di raggiungerla. Non sia, questa solennità, inutile per loro che chiamate anime sante. Come voi aspettate aiuto dal cielo, così esse l'aspettano da voi; e per dovere di fratellanza, di riconoscenza e anche per interesse, le dovete aiutare. Non dimenticatelo mai.
Quando in una famiglia si fa grande festa, si desidera che nessuno resti escluso e che tutti possano averne benefici, anche se ognuno deve dare il proprio contributo. Questa immensa famiglia del popolo di Dio, che è la Chiesa militante, purgante e trionfante, è chiamata ad onorare la santità di Dio e a glorificarla nei suoi santi, mentre a coloro che, come pellegrini, sono in cammino verso il cielo, deve venire un forte stimolo alla conquista della santità nella perfetta osservanza della legge.
Figli miei, quando un giorno, ricongiunte le anime degli eletti al loro corpo, potremo riunirci in paradiso, non avrete più nessun rimpianto e benedirete il Signore che, attraverso e per mezzo della sofferenza, vi avrà condotti, come per mano, fino alla terra promessa, la celeste Gerusalemme. Siate mille volte benedetti, se vorrete ascoltare le mie parole.
Portate la mia benedizione alle vostre famiglie e raggiunga i limiti estremi della terra. Arrivederci, figli. Le anime dei defunti che mi avete raccomandato, sono state aiutate.

MARIA MADRE E MAESTRA 22. Mamma Carmela.

Cenacolo della Divina Misericordia