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zagormau
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Ciò che noi facciamo per le anime purganti lo facciamo a Dio, perché Lui ha il vivo desiderio d'introdurle nel paradiso. RICORDATEVI DEI DEFUNTI 29 Ottobre 1977 Figli diletti, quanto godo di trovarmi …Altro
Ciò che noi facciamo per le anime purganti lo facciamo a Dio, perché Lui ha il vivo desiderio d'introdurle nel paradiso.

RICORDATEVI DEI DEFUNTI

29 Ottobre 1977

Figli diletti, quanto godo di trovarmi in questo luogo a pregare con voi!
Sono la Madre del buon consiglio, e qual è quella mamma che non desidera di consigliare i suoi figli? E, se i figli sono così umili e buoni da non voler muovere un dito senza sentire il parere della mamma, quanta gioia le procurano!
Ebbene, io desidero di consigliarvi in tutte le circostanze della vostra vita. Il dono del consiglio viene dallo Spirito Santo, che, essendo mio dolcissimo Sposo, mi ha fatta depositaria di esso. I miei consigli sono sempre secondo il cuore di Dio, per cui chi li segue è certo di non sbagliare. Io vi porto al bene, facendovi conoscere i desideri di Dio, che collimano coi miei e che sono rivolti a dare a tutti quella felicità per cui l'uomo fu creato.
Oggi il mio consiglio porta un'impronta tutta particolare. Voi tutti sapete che le anime, quando lasciano questo mondo, vengono inviate per una perfetta purificazione nel purgatorio, dove, in un fuoco che non ha nulla di simile a quello che voi siete soliti vedere, si preparano ad incontrare Dio. È un fuoco d'amore e di desiderio di Dio che brucia quelle anime, che voi, finché vivete sulla terra, non potete né valutare né capire.
Le anime purganti che, liberate dal corpo, apprezzano il dono della fede e della grazia, e desiderano di entrare nella gloria, si sentono come respinte perché anche le più piccole imperfezioni le rendono indegne di quella visione. Voi non potete capire questa sofferenza, però dovete sapere che la Chiesa in tutti i tempi ha sollecitato i suffragi, sia come atto di carità verso le anime purganti, come per realizzare il vivo desiderio di Dio d'introdurle nel paradiso; ciò che Egli non può fare senza che le anime abbiano raggiunto, attraverso la sofferenza fatta d'amore, la perfezione.
Sappiate dunque, cari figli, che ciò che voi fate per le anime purganti lo fate a Dio. Questa carità è anche la misura della vostra fede.
Attualmente si onorano da parte di molti le tombe dei defunti, non già perché si attende il giorno della risurrezione, ma in un modo del tutto pagano, e si pensa che oltre la tomba non esiste più nulla. La vostra fede nella risurrezione della carne, che è dogma, deve essere rinnovata perché possiate avere conforto nei vostri distacchi, ma anche perché la vita di tutti abbia ad assumere un vero valore, un senso spirituale.
Ricordarsi dei defunti e dedicare ad essi le vostre preghiere, i sacrifici e le opere buone, è un atto di riconoscenza verso coloro che sono passati, che forse hanno lasciato un'eredità e che nella vita terrena non hanno raccolto quell'affetto che sarebbe stato un diritto di ricevere.
È però ancora più realistico questo mio consiglio! C'è una legge uguale per tutti, e il Signore, essendo giustizia infinita, realizza questa legge. Ciò che oggi voi fate per gli altri, altri faranno per voi alla vostra partenza dalla terra. Non c'è dubbio che è nel vostro interesse il suffragare le anime dei defunti.
Non vi sto a dire quali sono queste anime, perché sarà il vostro cuore a suggerirvi i nomi, ma desidero ricordarvi i vostri sacerdoti, i confessori, che, forse per eccessiva bontà, hanno lasciato correre i vostri difetti non rimproverandovi e non incitandovi a compiere passi più spediti nella via del bene.
Ricordate che una persona, più ha responsabilità per doni ricevuti o per posti occupati, e più è difficile che esca tanto presto dal purgatorio. È doloroso, ma vi sono anime a cui nessuno pensa, forse perché si è nella certezza di una santità eroica. Così restano per moltissimo tempo a pagare ciò che forse ha creato, attorno a loro in vita, quell'alone di santità che non possedettero.
Ricordate che la potenza della preghiera delle anime purganti è grande, anche se esse non possono pregare per sé, ma gemono e supplicano per coloro che hanno lasciato nel mondo. Lo fanno con tanto più amore, e la loro preghiera viene con maggior prontezza esaudita quando è rivolta a quelli che pregano per loro. Siate generosi, figli! Non pensate che ad aiutare tutti, rinunciando anche ai vostri interessi personali.
Le grazie che desiderate, affidatele in questo mese entrante alle anime dei vostri trapassati! Saranno esse a chiederle, attraverso quel sollievo che a loro viene come refrigerio con la vostra preghiera. In questo mondo è poca la riconoscenza per il bene che si riceve. Nell'altra vita si vede tutto nella luce di Dio, Amore infinito; perciò, anche il dovere di rendere bene per bene viene compiuto a perfezione.
Figli, quando volete i miei consigli, chiedetemeli! Vi darò luce alla mente.
Vi benedico tutti. A tutti e a ciascuno il mio abbraccio. Arrivederci, figli!

MARIA MADRE E MAESTRA 22. Mamma Carmela.

Cenacolo della Divina Misericordia