"Ritorna poi a raccontare qualcosa in più sui monaci di Solesmes: la grande cura che hanno verso la liturgia. «La liturgia è davvero qualcosa di vitale. […] L’essenza della vita benedettina è proprio la vita liturgica. È una preghiera comunitaria, quella della Chiesa, sposa di Cristo, che ha parole per rivolgersi a Lui. San Benedetto ci invita a ricevere dalla Chiesa le parole che trasformeranno …Altro
"Ritorna poi a raccontare qualcosa in più sui monaci di Solesmes: la grande cura che hanno verso la liturgia. «La liturgia è davvero qualcosa di vitale. […] L’essenza della vita benedettina è proprio la vita liturgica. È una preghiera comunitaria, quella della Chiesa, sposa di Cristo, che ha parole per rivolgersi a Lui. San Benedetto ci invita a ricevere dalla Chiesa le parole che trasformeranno i nostri cuori. La nostra Congregazione ha al suo interno diversi monasteri che celebrano in modo straordinario, mentre altri celebrano in modo ordinario. Devo testimoniare che c’è un’unità indissolubile tra noi. Quando gli abati di queste comunità vengono a Solesmes, concelebrano con noi la Messa. E viceversa. Nessuno considera l’altro un monaco di seconda classe. La prova è che l’attuale abate di Fontgombault è uno dei quattro consiglieri dell’abate presidente. Abbiamo in comune la certezza che è necessario tornare a tutto l’insegnamento della Chiesa, dalle origini ai giorni nostri. Non c’è scelta tra concili o papi! Questo ci permette una sana diversità".
Così l’abate di Solesmes commenta le ultime decisioni di papa Francesco al riguardo, soprattutto riguardo alle abbazie che hanno optato per il rito straordinario: «Capisco l’intenzione del Papa con il motu proprio Traditionis custodes . Ha voluto ricordare l’unità della liturgia nella Chiesa. La liturgia non può essere self-service! È la Chiesa che ci insegna a pregare. Non ha voluto che, con il pretesto di poter scegliere la forma liturgica, si potesse scegliere nel magistero e lasciare da parte il Concilio Vaticano II. Ho capito meno il decreto a favore della Fraternità San Pietro… Questa decisione sembra voler dire che ci sono due Chiese separate: una che celebra in forma rinnovata e un’altra con gruppi che usano la forma antica'"
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Dom Geoffroy Kemlin: «La liturgia non può esser un self service»

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lamprotes
Non si comprendono questi commenti se non nel quadro tipico di Solesmes: la liturgia è una sola, quella uscita dal Vaticano II nella versione latina, cosa che per i liturgisti attuali è archeologistica. Il problema, per questi monaci, è l'incapacità di entrare nel "processo evolutivo" che la "liturgia rinnovata" obbligatoriamente comporta, ossia una mutazione continua di stili e formulari liturgici …Altro
Non si comprendono questi commenti se non nel quadro tipico di Solesmes: la liturgia è una sola, quella uscita dal Vaticano II nella versione latina, cosa che per i liturgisti attuali è archeologistica. Il problema, per questi monaci, è l'incapacità di entrare nel "processo evolutivo" che la "liturgia rinnovata" obbligatoriamente comporta, ossia una mutazione continua di stili e formulari liturgici tale da non conoscere ostacoli. Solesmes è ancora nel 1974 e crede di essere "LA" soluzione, quando la vera soluzione è, in realtà, un recupero di forme antecedenti con un impianto di fondo immutabile.