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zagormau
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Congiungere le mani palmo a palmo è segno di adorazione, sono anche significato di supplica, quando si intrecciano le dita fra loro. MANI IN PREGHIERA E OPERANTI 5 marzo 1972 Figli miei diletti, eccomi …Altro
Congiungere le mani palmo a palmo è segno di adorazione, sono anche significato di supplica, quando si intrecciano le dita fra loro.

MANI IN PREGHIERA E OPERANTI

5 marzo 1972

Figli miei diletti, eccomi qui con voi. Sono la vostra Mamma, desiderosa di darvi ogni bene. Le mie istruzioni così semplici, così limpide, assomigliano a quelle che la maestra delle scuole elementari fa ai vostri piccoli e che a suo tempo anche voi avete ricevuto; ma è solo un'apparenza, poiché il senso teologico di ogni lezione è tanto profondo che, se a queste seguirà la pratica, giungerete alle più alte vette della perfezione.
Desidero, oggi, continuare quegli insegnamenti che vi ha dato il mio Gesù. Egli vi ha parlato dei suoi occhi e della preziosità della vita spirituale, vi ha parlato dei vostri occhi e della necessità di renderli luminosi per mezzo della bontà del cuore.
Io oggi vi presento le mani e vi parlo di esse, perché siano sempre un richiamo a voi e un invito ad usarle bene.
Anzitutto voi desiderate vederle sempre pulite, perché sono il mezzo naturale col quale dovete compiere tutti i doveri riguardanti la vostra persona e il prossimo. Invitarvi alla pulizia delle mani è perciò cosa assurda; io v'invito invece a conservare le vostre mani pure e caste, poiché esse si devono congiungere per elevare la vostra preghiera a Dio.
Congiungere le mani palmo a palmo è segno di adorazione, ed io vi mostrai ripetutamente questo atteggiamento nelle molte apparizioni in cui invitavo gli uomini alla preghiera. Hanno anche il significato di supplica, quando intrecciate le dita fra loro come a dire: "Signore, ti supplichiamo".
Le mani hanno le dita, ognuna delle quali ha un compito particolare, così da accorgervi quando una di esse venga a mancare.
Vorrei farvi un riferimento che vi servirà a ricordare. Le dieci dita potrebbero rappresentare i dieci comandamenti che è necessario osservare per adempiere alla legge di Dio e per essere veri cristiani.
Ma passiamo un po' ad analizzare le diverse opere che le mani compiono a servizio di Dio e dell'uomo.
Tutte le opere di misericordia corporali che partono come annuncio dal cuore, vengono compiute dalle mani. Voi potete così dar da mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati, vestire gli ignudi, aprire pietosamente la porta di casa al pellegrino, e così via. Anche gli atti di bontà che voi compite verso gli infermi hanno come mezzo le vostre mani che, benefiche, sollecite e premurose, si occupano di essi. Qualche volta una carezza data a tempo e luogo, basta a lenire una piaga profonda del cuore e a ridare sorriso e serenità a chi è disperato.
Benedette quelle mani che non sanno che beneficare, quelle che si alzano solo per benedire e per intercedere pietà.
Le mani di Mosè che, alzate verso il cielo, chiedevano la vittoria per il suo popolo, siano imitate da voi. Anche voi avete una famiglia, una parrocchia, una città, un popolo che sta combattendo le battaglie della vita. Alzate le vostre mani, anche nel segreto della vostra casa, e pregate così.
Io vi mostro attraverso questa effigie le braccia allargate in atto di accogliervi e raggi luminosi partono dalle mie mani: sono le grazie con cui desidero beneficarvi. Ma anche il mio Gesù, dopo aver incallito le sue mani nei trent'anni di lavoro, dopo aver benedetto, sanato e aiutato tutti nella sua vita pubblica, vi ha steso le mani come per abbracciarvi e per dirvi l'immensità del suo amore.
Voi siete soliti chiedere ai vostri bambini quanto bene vi vogliono, ed essi, allargando le loro manine, vi dicono con semplicità ed affetto: "Tanto così! ". È il modo con cui Gesù lo disse a voi e voi allo stesso modo dovete rispondere a Lui ed al prossimo. Sì, allargate la vostra mano dando aiuto a tutti, a chi chiede e a chi non osa, eppure è nella necessità. Vorrei che si dicesse veramente di voi che avete le mani bucate per la generosità con cui lasciate cadere il vostro aiuto sul cuore di chi ne ha bisogno.
Quelle mani benedette che stringono ogni giorno tra le loro dita quella corona del rosario con cui saranno legate sul letto di morte, siano veramente lo strumento per beneficare tutti. Santificate dalla preghiera, rese ruvide e benedette dal lavoro, siano quelle buone sorelline che danno valore alla vostra vita fatta di preghiera e di opere buone.
Ogni azione che voi compite porti sempre una impronta gioiosa, proprio quella con cui i bambini festeggiano un avvenimento gioioso battendole una contro l'altra.
Non sia mai che qualcuno, porgendo a voi una mano in segno di solidarietà, si senta allontanato. Tutti uniti, non con le mani in mano in atto d'inerzia, ma con le vostre mani tese per aiuto e chiedendo aiuto, possiate essere di giovamento gli uni agli altri.
Tutti avete qualche cosa da dare, tutti avete bisogno di qualche cosa, poiché nessuno può dire di bastare a se stesso. In questo scambio di amore, di aiuto, di gioia e di doni, continuate serenamente la vostra giornata fino al momento in cui sarò io stessa che prenderò le vostre mani solerti e benedette per sollevarvi oltre le stelle.
Figli miei, vi benedico. Benedico soprattutto le mani doloranti dei vecchi, che non sanno più svolgere i loro doveri, ma sanno far scorrere i grani del rosario. Benedico i malati, le mani consacrate dei miei ministri e le mani di questo mio strumento, affinché sia veramente instancabile nel ritrarre i nostri pensieri e questi scritti arrivino a parlare a tutti gli uomini della terra.
Benedico tutti, cominciando da coloro che vengono da più lontano e perciò con maggior sacrificio.
Voglio oggi, con un gesto di amorevolezza materna, porgervi le mie mani a modo di tazza e dirvi con dolce invito: bevete, figli, questo soave liquore che è la divina parola, poiché se ne berrete a sazietà non avrete più sete in eterno.

MARIA MADRE E MAESTRA 5. Mamma Carmela.

Cenacolo della Divina Misericordia