Tempi di Maria
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La cosa più importante da fare ora. Per me, per te e per tutti

Vorrei proporre, in questo articolo, una riflessione maturata nel corso del tempo e che si è andata irrobustendo con la meditazione sofferta dello sfacelo progressivo di ogni avamposto di bene sia nella compagine sociale che ecclesiale. Siamo arrivati davvero alla devastazione generale e generalizzata, su tutti i livelli, mentre tutto prende una piega sinistra, nella direzione di quella dimensione tenebrosa preannunciata nelle pagine bibliche in cui purtroppo, per un certo periodo di tempo, il trionfo dell’abominio e l’ascesa dell’Anticristo non potranno essere evitati.

In questa situazione il pericolo, per i più, prende la forma di una duplice tentazione all’orizzonte:

- un abbattimento spirituale conducente, come esito finale, ad uno stato di disperazione;

- una rabbia incontrollata che spinge ad una resistenza condotta da un punto di vista prettamente umano e sociale, facendo affidamento solo sulle proprie forze.

Per vincere queste due tentazioni bisogna rendersi conto che, forse, mai come in questo momento c’è bisogno di anime sante. È urgente che ci si renda conto di questa necessità: occorre farsi santi. Come? Si tratta di impegni e obiettivi abbordabili da tutti gli uomini e le donne di buona volontà: praticare in modo costante ed energico le virtù cristiane; vivere in grazia di Dio; fuggire dal peccato mortale e, se si vi cade, recuperare subito la grazia perduta ricorrendo al sacramento della Confessione. La pratica delle virtù irrobustisce la struttura spirituale dell’uomo, per la quale la grazia è favorita e plasma l’uomo interiore, ad immagine del Modello divino, Cristo Gesù.

Eppure questi impegni vanno vissuti alla luce della situazione odierna. Urge “blindare” in noi la convinzione che quanto più santi e uniti a Dio si è, tanto più il proprio pregare, offrire, soffrire, compiere con diligenza e in spirito di sottomissione alla volontà di Dio i propri doveri di stato si caricano di efficacia e potenza spirituale tale da non poter immaginare, ottenendo tante grazie, miracoli, conversioni e cambiamenti storici.

In questo periodo, inoltre, si sente forte l’esigenza di farsi guidare più decisamente dallo Spirito Santo perché le virtù morali (come la prudenza e la temperanza) che perfezionano l’uomo dal punto di vista naturale, da sole, non bastano. La prudenza, ad esempio, permette di discernere ciò che è giusto e ciò che è bene; oggidì, però, ci troviamo catapultati in situazioni talmente difficili da discernere e complesse da giudicare, ad inganni demoniaci così sottili, a situazioni che ci sovrastano attorno alle quali non si sa che pensare e che fare che la sola virtù della prudenza non è sufficiente: occorrono il sostegno, la forza e i doni dello Spirito Santo che danno quel plus di soprannaturale per poter superare i confini e i limiti propri alla virtù morale.

Radichiamo nella nostra anima questa consapevolezza: sforzandoci ogni giorno, seriamente, nella nostra vita di santità quotidiana e cercando di acquistare le virtù, una ad una, implementiamo la nostra spiritualità e recettività nei confronti dello Spirito Santo. Concetto, questo, fondamentale. Quanto più un’anima cammina sulla strada della perfezione, tanto più diventa recettiva nei confronti dell’azione dello Spirito Santo e, quando l’azione dello Spirito Santo diventa facile in un’anima, ecco che il Dulcis Hospes animae trova il terreno fertile per, con i suoi sette doni, divinizzarla veramente.

Il dono del consiglio, in modo particolare, è particolarmente importante da ottenere perché ci guiderà, in questi tempi duri, sulle scelte pratiche da compiere

Per attirarlo su di noi si richiede un cammino di perfezione fatto con serietà, non trascurando la battaglia interiore che è nel nostro cuore ed è fatta contro il peccato, il vizio, il male, la menzogna. Tutto ciò ci porterà ad essere sempre più docili alla recezione e all’attività dei doni dello Spirito Santo.

Il dono del consiglio è un abito soprannaturale per cui l’anima in grazia, sotto l’ispirazione dello Spirito Santo, giudica rettamente, nei casi particolari, ciò che conviene fare in ordine al fine ultimo soprannaturale. È, pertanto, un dono necessario perché i casi che richiedono una soluzione giusta e rapida sono sempre molto frequenti, soprattutto oggi; è anche molto difficile conciliare tra loro varie esigenze spirituali e armonizzare le diverse virtù cristiane, ad esempio la soavità con la fermezza, la necessità di saper accettare certe cose con quella di combatterne altre; si tratta di decisioni delicate da prendere. Affermava il monaco benedettino Jean Leclercq: “Signore dacci la forza di accettare con serenità le cose che non possono cambiare, dacci il coraggio di cambiare le cose che debbono essere cambiate ma dacci soprattutto la saggezza di discernere le une dalle altre”.

Il dono del consiglio infonde
interiormente, per l’appunto, una singolare capacità di distinguere le cose che possono essere cambiate da quello che non possono esserlo, rendendo capaci di camminare sul sottile confine tra due esigenze: la lotta, da una parte, per cambiare le cose che debbono essere cambiate; la forza d’animo, dall’altra, per accettare le cose dolorose che non possono essere cambiate, vivendo la dimensione dell' "offerta sofferta".

Trai meravigliosi effetti spirituali del dono del consiglio vi è questo: ci preserva dal pericolo di una falsa coscienza. Proprio oggi che si sente forte l’esigenza di mettere la coscienza al primo posto per difendersi da imperativi ed ordini che ci vengono imposti senza un vero fondamento ragionevole né tantomeno scientifico… La coscienza deve, però, essere formata rettamente perché se è fuorviata impone un dettame sbagliato. È, in effetti, molto facile illudersi su questo punto tanto delicato: solo il dono del consiglio, che sorpassa la luce della ragione naturale ottenebrata dal capriccio e dalla passione, suggerisce quello che bisogna fare con una sicurezza e forza inappellabili e ci preserva dal confondere la luce con le tenebre. Tutti abbiamo bisogno di questo dono, non solo i governanti, perché anche a noi è affidato il compito di governare le nostre famiglie, i nostri ambienti su cui abbiamo una qualche porzione di autorità e, soprattutto, la nostra anima per strapparla dalla dannazione e condurla sulla via della vita.

Per favorire l’azione di questo dono è necessario, tra le altre cose, invocare di frequente lo Spirito Santo, sin dal mattino, per chiederGli la sua assistenza, il suo consiglio lungo tutta la giornata; in modo particolare è conveniente invocarlo all’inizio di ogni azione, nei momenti difficili o pericolosi, prima di prendere una decisione importante o dare qualche direttiva ad altre persone. Ricordiamo, in ogni caso, che per poter essere in sintonia con il Maestro interiore non è possibile trovarsi in una condizione di peccato grave altrimenti sarà molto difficile percepirne la voce e le ispirazioni.

Nessuna battaglia esterna si può condurre a buon fine senza questa consapevolezza, questo impegno nel santificare noi stessi, le nostre famiglie e le piccole “cellule” sane a cui siamo chiamati a dar vita.

Questa missione deve starci seriamente a cuore, mentre tutto all’esterno pare collassare: dobbiamo creare ambienti di alta spiritualità e preservarli in modo da conservarli tali perché mai come oggi la battaglia è spirituale ed eminentemente teologica: la battaglia – diciamo anche la guerra – tra luce e tenebre.

La grazia di Dio, entrando e lavorando nelle anime fedeli, trasmette anche quella gioia e pace che mette in grado di essere preoccupati al punto giusto delle cose e degli eventi, allontanando quegli stati interiori alterati che alimentano ansia e derivati.

Impegniamoci tutti a realizzare questi santi propositi. Ne trarremo solo tanto bene per le nostre vite in un frangente storico in cui siamo chiamati ad elevarci con forza da quello stato di mediocrità umana e cristiana che anemizza in noi e attorno a noi ogni sussulto di bene, di luce, di virtù, di grazia di Dio. Siano lodati i Sacri Cuori di Gesù, Giuseppe e Maria

fr Pietro (Tempi di Maria)
Laura atti condivide questo
1
Tanta tanta roba!
Marco Arpaja
GRAZIE, la battaglia continua w Gesù e Maria
Stefano Mulliri
La ringrazio di cuore anch'io cara fra Pietro, perché il pericolo delle due tentazioni di cui parla all'inizio di questo scritto, sono assai incombenti, quindi ' unica cosa ci suggerisce è proprio trovare in noi lo spazio per fare lavorare la grazia.
Pietro Marcellini
Caro fr Pietro, in questo inaspettato momento così difficile, leggerla ci aiuta, mi aiuta, molto. La ringrazio per il lavoro che sta compiendo con tutti noi.
Sirio
Grazie fra Pietro. Comunque sia,in questi tempi davvero tanto bui,le sue parole sono stimolo ed incoraggiamento.