Tutto e il suo contrario: il Francesco di Pachamama nega l'idolatria

Cari amici, se dobbiamo compiere un vero cammino di conoscenza nella verità per difendere la nostra fede cattolica, lo dobbiamo compiere nella pienezza della verità e non cambiando parole e termini che non corrispondono al vero.
A prescindere dall'omelia, dai pensieri o dai gesti nei quali talvolta Papa Francesco "cade in errore" non sappiamo se in buona fede o in mala fede, a causa di chi gli sta intorno, comunque dobbiamo è doveroso fare un chiarimento in questo articolo.
1. Papa Francesco nella sua omelia ha detto: "L’essere umano ha bisogno, sì, di adorare, ma rischia di sbagliare obiettivo; infatti, se non adora Dio, adorerà degli idoli – non c’è un punto di mezzo, o Dio o gli idoli, o per usare una parola di uno scrittore francese: “Chi non adora Dio, adora il diavolo” (Léon Bloy) –, e invece che credente diventerà idolatra. Ed è così, aut aut". Dunque non corrisponde al vero che lui parla di "venerare", ma adorare.
Per amore della verità rimandiamo al link dell'omelia del Papa
vatican.va/…_20210106_omelia-epifania.html

2. In riferimento al video dove mentre parla Papa Francesco, viene mostrato tutta una "carrellata" di fedeli di altre religioni, bisogna sottolineare, perchè in questo articolo si fa un rimando ad un altro articolo, che a prescindere di come è stato montato, egli afferma che "La Chiesa valorizza l'azione di Dio in ogni religione" [...] non dimenticando però che "la fonte della dignità e fraternità umana si trova nel vangelo" [...] nessuno però deve dimenticare "l'adorazione a Dio e all'amore al prossimo" [...] pertanto "chiediamo al Signore di poter vivere come fratelli e sorelle".
Tutto quanto è stato detto da Papa Francesco, è presente nel Catechismo della Chiesa Cattolica, perciò dobbiamo stare attenti a non lasciarci confondere dal fumo di satana che ci vuole ancora più divisi. Altrimenti facciamo lo stesso errore di quando il Papa disse, in riferimento alle discriminazioni omosessuali: "Chi sono io per giudicare?" . Dove gli astuti figli delle tenebre presero subito la palla in balzo per attaccarci e accreditare "l'omosessualità come una cosa buona".
Papa Francesco in quel momento non aveva detto nulla di nuovo. Infatti nel Catechismo a prescindere dal fatto che "La Tradizione ha sempre dichiarato che gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati. Sono contrari alla legge naturale. (2357) [...] "Questa inclinazione, oggettivamente disordinata, costituisce per la maggior parte di loro una prova. Perciò devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione". Con la nostra visione distorta abbiamo dato adito ai detrattori dell'omosessualità, di diffondere la notizia a proprio uso e consumo, mentre dovevamo ribattere dicendo che "noi screditiamo le azioni omosessuali con tutto il male connesso, e non gli omosessuali che devono essere aiutati".
Come ripete il Catechismo "Tali persone sono chiamate a realizzare la volontà» di Dio nella loro vita, e, se sono cristiane, a unire al sacrificio della croce del Signore le difficoltà che possono incontrare in conseguenza della loro condizione. Le persone omosessuali sono chiamate alla castità. Attraverso le virtù della padronanza di sé, educatrici della libertà interiore, mediante il sostegno, talvolta, di un`amicizia disinteressata, con la preghiera e la grazia sacramentale, possono e devono, gradatamente e risolutamente, avvicinarsi alla perfezione cristiana" (2358-2359).
Dunque noi dobbiamo aiutarli, affinchè, malgrado la loro condizione omosessuale devono "avvicinarsi alla perfezione cristiana".

Perciò dobbiamo essere uniti e aiutare la nostra Chiesa ad estirpare il male che può essere dentro di essa e che può essere diffuso dal semplice fedele fino al Papa.
Ci sembra ovvio, che però tutti i fratelli e le sorelle di altre religioni, possano e debbano riscoprire l'unico e fondamentale valore della vita che è Cristo Gesù. Ma questo dipende dalla nostra fede e dalla nostra testimonianza. Non dimentichiamo le parole di Gesù: "Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri" (Gv 13,34).
Perrciò se dobbiamo riconoscere gli errori che la Chiesa, il Papa e chi per lui commette, facciamolo in maniera intelligente e costruttiva. Ma come sempre affermiamo: preghiamo per loro affinchè se sono avvolti dalle tenebre di satana si ravvedano, se invece sono in accordo con lui, che presta intervenga la giustizia divina.