L'importanza della lingua latina nella Liturgia

Il latino non è stato mai un ostacolo alla conversione degli infedeli o alla loro educazione cristiana, anzi tutto il contrario: i popoli semplici dell’Africa e dell’Asia amano ancora oggi il canto gregoriano e questa lingua unica e sacra, segno della loro appartenenza alla cattolicità. E l’esperienza prova che proprio dove il latino non fu imposto dai missionari della Chiesa latina, vennero deposti germi di scismi futuri.
Chi m’impedisce di pregare nella mia lingua? Nessuno evidentemente. Ma la preghiera liturgica non è una preghiera privata, è la preghiera di tutta la Chiesa.
Per di più la liturgia non è un insegnamento rivolto al popolo, ma il culto rivolto dal popolo cristiano a Dio. Una cosa è il catechismo, un’altra la liturgia! Non si tratta, per il popolo raccolto in Chiesa, “che gli si parli chiaramente”, ma che questo popolo possa lodare Dio nel modo più bello, più sacro, più solenne che c’è!
«Pregare Dio al di sopra della bellezza», questa era la massima liturgica di san Pio X. Come aveva ragione!
Oggi abbiamo voluto rendere la liturgia della Chiesa "comprensibile" e il risultato qual è stato? Parlo analizzando i fatti che possono essere verificati da tutti: i fedeli comprendono (finalmente!) cosa dice il sacerdote durante la Messa ma se si chiede loro che cosa è la Messa, non sanno rispondere! Molti risponderanno che è una riunione di cristiani che pregano insieme, altri che è un pasto comune, altri che è un obbligo dettato dalla chiesa...
Ma la Messa è il sacrificio del Calvario che si ripete incruentemente sull'altare! A che serve comprendere le parole del sacerdote e le preghiere che si fanno se si è persa la cosa più importante, cioè la nozione di cosa si sta compiendo davanti a noi?
Si è perso il senso di Dio nella liturgia a favore della spettacolarizzazione, dell'intrattenimento, dello "show"! Mi si perdonerà tale termine per il semplice fatto che persone molto più autorevoli di me lo hanno usato in passato per parlare delle Liturgie moderne, uno tra tutti l'allora cardinale Ratzinger nel suo celebre Rapporto sulla Fede. Si è prodotto un danno enorme nelle anime! Volendo avvicinare Dio ai fedeli, non si è fatto altro che allontanare i fedeli da Dio. I risultati purtroppo sono sotto gli occhi di tutti. Il latino non era comprensibile in senso stretto da tutti ma al contempo tutti comprendevano quello che serviva comprendere, cioè che si trovavano davanti al mistero di Dio. Non comprendevano cosa diceva il sacerdote che rivolgeva (imperdonabile!) le spalle al popolo, ma sapevano perfettamente gli articoli del credo e cosa diceva il catechismo. Queste non sono (purtroppo) parole, sono fatti!
I martiri sono morti per difendere la fede; abbiamo l’esempio di cristiani gettati in carcere, torturati, mandati nei campi di concentramento per la loro fede! Un grano d’incenso offerto alla divinità e, oplà, avrebbero avuto salva la vita. Ma no, hanno perseverato sino in fondo nel non cedere neanche un millimetro della verità che avevano ricevuto e custodito. Questo sia uno sprone per tutti noi, nel conservare l'autentica fede cattolica, senza la quale nessuno può sperare la salvezza, perché non saprà mai agire secondo il volere di Dio che ha dato la rivelazione affinché gli uomini sapessero cosa fare per poter essere salvati.
Sam Gamgee
E dire che quando dei preti cattolici tornarono a Nagasaki in Giappone dopo tre secoli di assenza dal Paese ( 1550 - 1850 ) scoprirono che il Cattolicesimo era sopravvissuto grazie ad alcune famiglie che ricordavano ancora a memoria alcune preghiere in latino !!
solosole
...non solo a satana,non solo a satana!!!
Maurizio Muscas
Solo al demonio non piace il latino, chiedete a padre Amorth....