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Il complesso di inferiorità del Vaticano II verso il mondo moderno

da fsspx.news (titolo originale: Il complesso incoffessato del Concilio)

Nell’intervista rilasciata a DICI il 12 marzo 2021, don Davide Pagliarani, Superiore Generale della Fraternità San Pio X, ha affermato: “La disfatta dottrinale e morale degli ultimi anni è un buon esempio di questo complesso di inferiorità che gli uomini di Chiesa sentono nei confronti del mondo moderno.”

Questa osservazione mostra quanto l’aggiornamento conciliare dipenda da un atteggiamento psicologico che mescola una ammirazione beata per la modernità e una sorda sfiducia nei confronti della Tradizione.

Per più di 50 anni l’ammirazione si è manifestata in un ottimismo irenico e la sfiducia in un pentimento reiterato.

Per far accettare questo nuovo rapporto con il mondo, il Concilio ha voluto essere pastorale e non dottrinale. Secondo quest’ultimo la dottrina è dogmatica, quindi psicorigida, e la pastorale è flessibile, quindi misericordiosa.

Ma si omette di dire che gli autori di questa rivoluzione sono profondamente complessati di fronte alla modernità trionfante e imbarazzati dalla Tradizione pesante ai loro occhi.

Oggi i nuovi pastori hanno occhi solo per l’ecologia. La pastorale è diventata bioamazzonica: dobbiamo salvare il pianeta.

Un tempo la Chiesa si occupava principalmente di salvare le anime, ma bisogna evolversi, discernere i “segni dei tempi” che ora sono le trecce di Greta Thunberg e le forme della Pachamama.

Qual è il risultato di questo aggiornamento o, più precisamente, di questo aggiornamento sulle mode? L’influenza mediatica della Chiesa oggi è inversamente proporzionale alla sua influenza dottrinale e morale.

Viene visualizzata sui giornali e in onda, ma muore nei seminari vuoti e nelle chiese deserte, con una catechesi indigente e una liturgia profanata.

Si sentono solo gli accordi dissonanti della cacofonia pastorale: alcuni vescovi danno la comunione ai divorziati “risposati”, altri la rifiutano; i sacerdoti benedicono le unioni dello stesso sesso, altri le condannano … e il Papa invita alla misericordia pastorale.
Non è la società contemporanea che è complessa, sono i chierici ad essere complessati. La nuova pastorale, infatti, poggia su un complesso di inferiorità.

Un complesso non riconosciuto, perché innominabile. Perché si manifesta, fondamentalmente, in una perdita di fede: gli uomini di Chiesa sposano le idee del mondo, dimenticando che la Chiesa è la sposa di Cristo.

Si può guarire? San Paolo scriveva ai Romani: “Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà.” (Rom 12, 2)

I romani di oggi sarebbero ben ispirati a seguire questo insegnamento salutare, trasformandosi “per rinnovamento della mente”, e aggiornandosi sulla “volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà.”

Padre Alain Lorans

Fonte immagine catholicregister.org
N.S.dellaGuardia
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