Carte e piante antiche della Via Nomentana e dell'area teatro della visione di Maria Valtorta.

www.santagnese.org/mappe.htm

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Pianta di Roma di Leonardo Bufalini ridotta da Giovanni Battista Nolli (1551/1748)


In questa versione, ridisegnata da Giovan Battista Nolli, di una celebre pianta cinquecentesca, emerge chiaramente la distribuzione di edifici funerari antichi lungo la via Nomentana, eredità dell'usanza romana di relegare al di fuori della cerchia muraria la pratica della sepoltura.
Le maggiori emergenze architettoniche risultano la chiesa di S. Agnese, dove è messo in evidenza l'accesso laterale tramite lo scalone monumentale, ed il Mausoleo di S. Costanza, creduto, per un certo periodo di tempo, Tempio di Bacco, a causa delle scene di vendemmia raffigurate negli affreschi delle volte.
La stessa Porta Pia è indicata nella pianta col toponimo di Porta di S. Agnese.

Roma dipinta da Simone Lagi nella Galleria delle carte geografiche in Vaticano (1631/32)

La veduta a volo d'uccello mostra chiaramente il complesso monumentale, formato da basilica e mausoleo, al limitare della Roma antropizzata, al confine cioè tra la cerchia di ville, vigne ed orti che circondava la città e l'aperta campagna.
Si noti come anche l'area visibile all'interno delle mura non è costruita: è il cosiddetto disabitato, ovvero quella parte di città dominata dalla vegetazione e costellata di rovine, ma un tempo abitata. E' una peculiarità di Roma, che non ha eguali nelle altre città, quasi tutte cresciute progressivamente da un nucleo centrale verso la campagna.

Catasto Chigi o Alessandrino: segmento della Via Nomentana - primo tratto (1660/68)

Questo schema planimetrico, realizzato per fini amministrativi, mette in evidenza le maggiori emergenze insediative della Via Nomentana. Innanzi tutto, è ben visibile la sistemazione a piazza alberata prospicente Porta Pia, segno di un interesse per l'urbanizzazione delle aree all'esterno delle Mura Aureliane.
Il successivo insediamento che si incontra è proprio quello costituito da S. Agnese, e dotato di ben due osterie, probabile ritrovo dei moderni devoti del dio Bacco, utilizzatori del Mausoleo di S. Costanza per le proprie riunioni paganeggianti.
(facendo click sopra S. Agnese si può vedere la pianta in maggiore dettaglio)

Congregazione del Censo - Planimetria di Roma e suburbio (1839)

Questa pianta catastale, riportando le suddivisioni proprietarie, mette in evidenza i vincoli topografici che successivamente condizioneranno lo sviluppo della città moderna.
La via Nomentana, fino a S. Agnese, è evidentemente caratterizzata dalla permanenza di orti e ville di famiglie nobili. Il tratto successivo è invece dominato da una suddivisione in lotti stretti e lunghi, in parte già dotati di villa padronale. E' un chiaro segno della colonizzazione di questa cintura più esterna da parte della emergente borghesia romana.
Già sono presenti i toponimi (come Pietralata) che sopravviveranno alla imponente crescita della città nel XX secolo.
La linea di demarcazione tra terreno antropizzato e campagna, sul lato orientale, è anch'essa sopravvissuta come segno forte nel paesaggio urbano, marcato dalla ferrovia e, successivamente, dalla tangenziale Est.


Ignazio Gigli - Carta guida monumentale di Roma (1867)

La "carta guida monumentale" di Gigli, nell'intento di mettere in rilievo le emergenze monumentali della città, riprende il desueto tipo della veduta a volo di uccello, per mostrare l'alzato degli edifici.
Appare subito chiaro quali siano i monumenti che insistono su una via Nomentana già alberata: S. Agnese, S. Costanza e Villa Torlonia. Sullo sfondo, verso via Salaria, la Villa Albani.
Roma disegnata dagli Ufficiali di Stato Maggiore francese (1868)

La redazione di questa carta si colloca in un periodo singolare della storia di Roma: gli anni in cui l'esercito francese, dopo aver posto fine alla Repubblica romana di giuseppe Mazzini, nel 1849, manteneva un presidio nella città, per salvaguardare il potere temporale della Chiesa, sempre più minacciato dal novo Stato italiano, che vedeva in Roma la propria capitale naturale. I francesi avevano abbandonato la città, a seguito della Convenzione del settembre 1864, in base alla quale la Francia si impegnava a ritirare entro due anni le proprie truppe da Roma e l'Italia a garantire il territorio pontificio da attacchi esterni. Poi vi erano tornati nel 1867, per contrastare la convergenza tra Garibaldi - fermato in Aspromonte nel tentativo di avvicinarsi alla Città eterna - ed il presidente del consiglio Urbano Rattazzi. L'avrebbero lasciata al suo inevitabile destino solo nel 1870, prima che l'esercito italiano entrasse in Porta Pia.
Ecco dunque come si presenta la strada percorsa dai primi bersaglieri che hanno liberato la città. La via Nomentana è costellata di ville e villini borghesi, ma siamo ancora lontani da qualsiasi ipotesi di urbanizzazione.
I maggiori elementi d'interesse di questa carta sono costituiti dalle indicazioni orografiche, oggi più difficilmente leggibili sotto la trama del costruito, e dalle diciture dei toponimi. Si noti, ad esempio, la Sediaccia, oggi Sedia del Diavolo, nome attribuito ai ruderi di un sepolcro romano, o il Vicolo di Campagna, che portava direttamente verso la tenuta di Pietralata, la cui memoria del tracciato rimane oggi in via G.B. De Rossi. Il secondo elemento importante che si aggiunto nell'area è la villa dei principi Massimo, acquistata poi, nel 1910, dal mecenate prussiano Eduard Arnhold, per ricavarne studi ed abitazioni per gli artisti. Oggi è sede dell'accademia tedesca.

Pianta di Roma edita dall'Istituto Topografico Militare (1875/76)

Questa prima prima carta militare del territorio romano, nella sua accuratezza topografica, costituisce un segno tangibile del saldo dominio ormai esercitato dallo Stato italiano sul suolo della Città eterna. Se la confrontiamo con la precedente, il rilievo altimetrico - con l'indicazione delle isoipse - è molto più preciso, come è più accurata l'indicazione delle strade secondarie, la quale rivela come ci troviamo ancora pienamente in un territorio extraurbano.
Al posto dei vecchi toponimi, troviamo i nomi delle ricche famiglie che hanno scelto questa zona come propria residenza.

Pianta di Roma disegnata dall'Istituto Cartografico Italiano


Roma disegnata dal Genio MIlitare

G. Scarpitti. Pianta di Roma secondo il Piano Regolatore edita da Ermanno Loescher


Circoscrizioni parrocchiali della città di Roma


Atag Rete delle tramvie ed autobus della città di Roma


Pianta di Roma di Marino e Gigli


Tavola Topografica dell'Istituto Geografico Militare

alda luisa corsini
Le piante sono a corredo dei post nn. 1-7 sulla visione di M. Valtorta. Vedi anche il post sulla catacomba Ad duos Lauros dove la Valtorta vede l'ultima deposizione di Pietro, pubblicato da me oggi.
rgiancarlo
Messaggio della Madonna di Anguera n° 2948 del 26/01/2008 parla di un grande ritrovamento archeologico a Roma forse può avere qualche collegamento col suo post www.apelosurgentes.com.br/it-it/mensagens/2948
alda luisa corsini
Magari... Ce lo auguriamo tutti. Grazie !
Marziale
I "messaggi di Anguera" sono totalmente falsi, come quelli di Avola:
I satanici messaggi di Avola a Giuseppe Auricchia.
alda luisa corsini
Le piante riguardano le aree della prima e seconda deposizione di San Pietro.